Un record di
longevità per una manifestazione nata quando il grande tema di
successo di oggi, l’enogastronomia, era ben lungi da venire, e che,
nonostante l’alta vocazione turistica della zona, è frequentatissima
dalla gente del posto. La Settimana della
Buona Cucina della Valle Isarco ("Eisacktaler Kost"), si
svolge nella valle altoatesina; quando le sue zone sciistiche (Plose,
Maranza, Valles intorno a Bressanone, Monte Cavallo, Racines,
Ladurns intorno a Vipiteno, per un totale di 140 km di piste),
rimangono perfettamente innevate.
Ogni anno questo connubio unico fra sci e
gastronomia, promosso dal
Consorzio Turistico Valle Isarco in collaborazione con l'Unione
Albergatori e Pubblici Esercenti dell'Alto Adige, ha un
tema diverso, sempre all’insegna della
tradizione tramandata nella ‘culla’ della gastronomia
altoatesina, la Valle Isarco, ma anche dell’innovazione
e dell’interpretazione da parte dei giovani chef. Negli anni scorsi
protagonisti via via sono stati i prodotti caseari, i prodotti del
maso contadino, l’allestimento della tavola.
Non mancheranno piatti tradizionali della
cucina tirolese (dai Knödel agli Schlutzkrapfen, dalla
Weinsuppe al Gulasch, dal Gröstli alla Kapuzinerfleisch), che si
alterneranno con altre proposte moderne sempre legate al territorio.
I ristoranti coinvolti vanno da quelli ben piazzati nelle guide
gastronomiche, alle trattorie tipiche a conduzione familiare.
Possibilità di pacchetti settimanali da 350
euro circa mezza pensione. Le
cene della ‘Buona Cucina’ sono a pagamento,
preferibilmente su prenotazione.
La Valle Isarco è l'unica zona delle Dolomiti dove si produce vino.
E che vino...
Le settimane della "Eisacktaler Kost"
si incanalano nel progetto "Valle del gusto",
che riunisce e propone una serie di momenti per intenditori e
buongustai: non solo gastronomia, ma anche il gusto dell'offerta
culturale e paesaggistica della Valle Isarco. Vengono così messi in
evidenza due elementi caratterizzanti della vallata: "l'emozione
del mangiare" e "il vino come
ambasciatore del territorio".
Accompagneranno, infatti, le cene della Eisacktaler Kost i vini
della Valle Isarco. Questa è la zona
vinicola più settentrionale d'Italia, nonché l'unica al
cospetto delle montagne più famose del mondo, le Dolomiti. Intorno a
Chiusa e Bressanone, dove si scorgono già le cattedrali di roccia
del Putia e delle Odle, si producono straordinari vini
bianchi. Tra le cantine, si ricordano la
Cantina Produttori Valle Isarco di Chiusa e l'Abbazia
di Novacella, ma ve ne sono altre piccole, ed ormai più
che emergenti (Rockhof,
Künhof e altre).
Ma quali sono i vini della Valle Isarco, ormai famosi per aver
raggiunto i vertici delle guide del settore?
La Valle Isarco è senza dubbio terra di bianchi, in particolare
aromatici. Intorno a Chiusa e Bressanone, dove si scorgono già le
cattedrali di roccia del Putia e delle Odle, si producono
straordinari vini bianchi, come il Silvaner
– che è un po’ il vitigno simbolo -, il
Müller Thurgau, il Pinot Bianco,
il Pinot grigio, il
Veltliner, il
Kerner. Vini di grande reputazione,
come dimostrano i riconoscimenti della critica.
Non c’è altra zona sciistica italiana dove, dalle piste, si scorgano
le geometrie dei filari di vigna. Nemmeno in Val d’Aosta o in
Valtellina. In Valle Isarco si può sciare quasi ‘sopra i vigneti’,
precisamente quasi 300 ettari.
Succede alla Plose, la zona
sciistica che sovrasta Bressanone e la sua luminosa conca, dove ben
presto abeti e prati lasciano il posto, man mano che si scende, ai
filari allevati con la caratteristica pergola, comunque sempre ad
alta densità e gestiti secondo le tecniche più aggiornate.
Qui il vino è una cultura. Si beve bene nei rifugi sulle piste, e a
maggior a ragione nei wine bar di
Bressanone, Chiusa,
Vipiteno e degli altri centri.
Senza dimenticare alberghi e ristoranti, che spesso organizzano
serate a tema o degustazioni guidate. E a pochi chilometri dalle
piste è possibile visitare cantine e fare acquisti, come presso lo
spaccio con mescita della Cantina
Produttori Valle Isarco alle porte di Chiusa (a 100 metri
dal casello autostradale).
Nella guida 2006 Vini d’Italia del Gambero
Rosso ottengono infatti i ‘3
bicchieri’: Alto Adige Valle
Isarco Kerner Praepositus 2004 - Abbazia di Novacella –
Varna; Alto Adige Valle Isarco Sylvaner
2004 - Manfred Nössing, Hoandlhof - Bressanone;
Alto Adige Valle Isarco Sylvaner Vendemmia
Tardiva 2004 – Kuenhof, Peter Pliger – Bressanone. Ma
anche i rossi si esprimono sorprendentemente bene, con corpo e
struttura ma anche eleganza (Cabernet
Sauvignon e Pinot nero,
ma anche il fiore all’occhiello Lagrein).
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Comunicato stampa n. 1/l - inverno – primavera 2006
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Eno-Sciando in
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