La Sardegna, denominata "l’isola del Sole", oltre che per i suoi bellissimi paesaggi, per il suo mare cristallino dai toni caraibici, per la sua cucina isolana, si prepara a stupire noi, amanti di bacco, con i suoi meravigliosi vini D.O.C. La produzione dell’ isola classifica 1 vino a D.O.C.G che è "Il Vermentino di Gallura" e ben 19 vini a D.O.C. Questa meravigliosa isola può essere idealmente suddivisa in 6 itinerari o zone del vino, oggi visiteremo un' azienda in provincia di Sassari: l’Azienda Agricola Cherchi Giovanni di Usini |
Azienda Giovanni Cherchi Loc. Sa Pala e Sa Chessa - 07049 Usini SS Tel. 079380273 - 336691816 Fax 079380273 E-mail: vinicolacherchi@tiscali.it Dicevamo 19 vini a D.O.C.: Alghero-Arborea- Campidano di Terralba-Cannonau di Sardegna- Carignano del Sulcis-Girò di Cagliari-Malvasia di Bosa-Malvasia di Cagliari-Mandrolisai-Monica di Cagliari-Monica di Sardegna-Moscato di Cagliari-Moscato di Sardegna-Moscato di Sorso/Sennori-Nasco di Cagliari-Nuragus di Cagliari-Sardegna Semidano-Vermentino di Sardegna-Vernaccia di Oristano. Questa meravigliosa isola può essere idealmente suddivisa in 6 itinerari o zone del vino, ed oggi ci occuperemo di una azienda in provincia di Sassari: l’Azienda Agricola Cherchi Giovanni di Usini. Un po di storia
L’azienda CHERCHI GIOVANNI MARIA, è nata nel 1970, con 2 Ha di vigna avuti in eredità. Attualmente l’azienda è costituita da circa 24 Ha, tutti di proprietà, coltivati per il 60% con uve Vermentino, 30 % Cagnulari, 10 % Cannonau. Sono stati impiantati quest’anno Ha 3.50 di nuovi impianti, in un terreno adiacente ai primi 2 Ha che hanno segnato l’inizio dell’attività. I vigneti sono situati su rilievi collinari, intorno ai 200 metri s.l.m., dislocati in varie località site tutte in agro di Usini. I nomi delle varie zone, rigorosamente in lingua sarda, fanno riferimento a fatti e/o situazioni tipici delle varie località.
Il nome del “Vigneto Tuvaoes”, probabilmente fa riferimento ad un antico mestiere: in fondo a quella vallata vi era una cava di Tufo (TUV), il quale veniva portato in paese con il carro trainato dai Buoi (OES). Il nome del “Vigneto Sas Luzzanas” deriverebbe dalla tipologia del terreno che è calcareo argilloso (Luzzana = Terreno argilloso). “S’ena e S’ulumu”, farebbe invece riferimento alla zona paludare ( S’ena = Corso d’acqua, Ulumu = Olmo). Le viti sono allevate prevalentemente a spalliera con frazioni a pergoletta e ad alberello. Si utilizza il sistema di potatura Guyot. Le notizie sull’origine dei vitigni sono incerte. Si presume che il Vermentino sia approdato in Liguria e Corsica diversi secoli fa nel periodo di maggior traffico commerciale con le regioni iberiche e da qui sia giunto in Sardegna. I vini ottenuti da questo vitigno hanno caratteristiche spesso diverse, dovute alla natura del suolo, del clima e della lavorazione che talvolta modificano anche i caratteri ampelografici. Il Cagnulari è un vitigno auctotono, secondo alcuni originario della Spagna, secondo altri della Francia. Ne parlerò, in un prossimo articolo, dopo averne degustato il vino prodotto. In passato le uve Cagnulari venivano vinificate insieme a quelle di altre varietà, dalle quali si ottenevano vini robusti adatti per il taglio di vini piu’ deboli di corpo. Sempre meno utilizzato era destinato a scomparire a vantaggio di altre realtà più produttive, redditizie e di tendenza. Ma grazie alla tenacia di Giovanni Cherchi, il primo ad imbottigliarlo in purezza già nel 1980, ha riacquistato la dignità e l’ importanza che gli è dovuta. Il Cannonau quasi certamente di origine spagnola, diffuso un po’ ovunque nell’isola, predilige la parte centro orientale della Sardegna ed il Sassarese. E’ in fase di realizzazione una nuova struttura che accoglierà tutto il processo produttivo, dalla vendemmia alla vendita dei vini. Attualemte si producono tre diverse tipologie di Vermentino (Pigalva, Tuvaoes, Boghes), tre tipologie di Cagnulari (Cagnulari in purezza “Cherchi”; Luzzana: assemblaggio col Cannonau; Soberanu: assemblaggio col Cabernet) ed il Cannonau (Cannonau in purezza “Cherchi”; Luzzana: assemblaggio col Cagnulari).
Boghes 2001 – Isola dei Nuraghi – Vermentino gr.14
DEGUSTAZIONE
Giallo paglierino carico, tendente al dorato; nel bicchiere è denso, ben consistente; al naso richiami all’albicocca, con un leggero sottofondo di vaniglia, evidenziando uve leggermente surmature; con opportuna ossigenazione (consiglio almeno ½ ora) sentori di pera e frutta dolce; in bocca è molto piacevole, consistente: tutte le componenti sono in perfetto equilibrio.
I 14 gr. alcoolici riportati in etichetta non disturbano affatto: è molto persistente, note agrumate, ananas, con in chiusura un sottofondo ed una leggera e piacevole nota ammandorlata. Un grande prodotto dell’enologia isolana, che mi ha piacevolmente stupito per l’alta qualità (si tratta di uve selezionate in vigna) e quantità della materia prima impiegata, e dall’alto livello enologico raggiunto. Infatti, pur essendo in linea di massima contrario ai vini bianchi passati in barrique, in questo caso devo rivedere il mio giudizio. Il legno non disturba affatto e non copre la materia prima che è: il frutto uva. Complimenti a questo bravissimo produttore per avere realizzato un vino di questa levatura, facendo cadere un mio personale ed errato convincimento: che la Sardegna fosse una terra unicamente di grandi rossi. Da oggi dovrò dire: la Sardegna è una terra di grandi vini (di tutte le tipologie). Chapeau !! Da abbinare a tutte le preparazioni a base di pesce: alla griglia, crudità, in guazzetto o brodetto (come lo chiamiamo dalle mie parti: Delta del Po’ dove famoso è il piatto brodetto di anguilla, in cui 3 anguilline devono pesare complessivamente 1 kg.; se fossero di pezzatura piu’ grossa, il piatto diventerebbe troppo grasso e pesante); carni bianche , risotti ecc. Voto 5 stelle (il mio max) = 88/100 – Prezzo in cantina 13 €. Un noto e famoso giornalista del settore cosi’ scrive di questo vino: "come morbido tocca, così subito piace, dolce e soffice al naso. La morbidezza deriva dalle note del frutto, pera, susina e banana, melone nelle più mature e solari voci, note aggiunte da vaniglia dolcissima al naso. Una fase olfattiva di levigatezza e levità davvero rare. Bilanciati perfettamente spezie e frutto. Pomi freschi quanto nitidamente resi: enologia di gran livello per giungere a richiami così suadentemente resi. Souplesse magica anche al sapore. Densità e calore da buoni estratti, potenza da grado importante avverte il passaggio al palato. Quindi solo morbidezza, solo souplesse da freschezza e massima uvosità di sapore. Nel dopo bocca la pera e la clorofilla, dolcemente riprendono a sentirsi lungamente vive". In questo caso condivido al 100% il giudizio espresso. Grazie dell’attenzione e prosit con Vermentino di Sardegna Cherchi Giovanni.
Roberto Gatti sommelier degustatore Codigoro (Ferrara) Email: gatti-roberto@libero.it Tutti gli articoli di questa rubrica su: