Il tour in una
terra ricca di storia millenaria, ha avuto inizio dalla cittadina di
Solopaca, alle pendici del
Monte Taburno, con l'accoglienza
riservata dal Presidente della Amministrazione Provinciale di
Benevento On. Carmine Nardone,
alla cui vivace iniziativa sono da ascrivere tutta una serie di
attività di rilancio dell'immagine, e non solo, del
Sannio Beneventano, iniziativa
che ha portato alla nascita di un museo, unico nel suo genere,
proprio nella città di Solopaca: il MEG,
Museo Enogastronomico.
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Il Meg, che ha sede
nel Palazzo Cutillo,
edificio dei primi anni del XIX sec, appositamente
restaurato, è un equilibrato mix di storia e modernità,
con la sua collezione di etichette, a partire dagli
albori del 1800 fino ai giorni nostri, curata dal Dott.
Giovanni Pacifico. |
Etichette che sono
al tempo stesso testimonianza di tradizione, di attaccamento alla
terra e di laboriosità, ma anche testimonianza di emigrazione e
povertà come ad esempio quelle dei prodotti che sono affermati nel
mondo seguendo i flussi dei nostri emigranti di inizio XX secolo, ma
al tempo stesso veri e propri pezzi di arte figurativa.
Il Meg, che ha finalità soprattutto didattiche, presenta anche una
particolare sezione dedicata al "falso
alimentare", una sorta di "stanza degli orrori", curata
dal direttore scientifico del Museo del
Falso Alimentare dell'Università di Salerno Prof.
Casillo, nella quale sono
presentati alcuni esempi dei "trucchi" e degli artifici che
minacciano ogni giorno la nostra salute, prima ancora che il nostro
gusto e la nostra fiducia.
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MEG - la
sezione dedicata al "falso alimentare" |
Il "tour" ha avuto
il suo naturale seguito, dopo aver apprezzato i vini e i prodotti
della terra di Solopaca, nella città di
Benevento, dove l'Amministrazione Provinciale ha voluto
offrire ai partecipanti un esempio della cucina tipica beneventana,
in un noto ristorante del vitale centro storico del capoluogo, come
prologo al lato più "tecnologico" della tre giorni sannita, ossia la
visita del giorno successivo a due fiori all'occhiello della città
di Benevento, il ConsSDABI e il MARSec.
Il primo, sulla base del rinnovato interesse per il "bioterritorio"
e per la conservazione della "natura
autoctona dei luoghi", splendidamente diretto dal Prof.
Matassino, coordinato da una
equipe di validi e giovani collaboratori, nasce, con l'ausilio delle
migliori tecnologie, con lo specifico intento di preservare la "ricchezza
della diversità genetica" delle razze autoctone, come
baluardo contro la dirompente globalizzazione anche nel campo della
zootecnia.
Il secondo, il MARSec, splendidamente ospitato nella storica
Villa dei Papi, è un valido
esempio di come in una città dalla storia millenaria, dalle
tradizioni penetranti, si possa inserire in modo armonioso
un'attività tecnologica e innovativa come quella svolta dal Marsec,
una centrale di rilevamento satellitare per il controllo del
territorio naturale, unica nel suo genere sia per le funzioni
svolte, che per la sua "artistica realizzazione" voluta dall'artista
Salvatore Paladino, apprezzata a
livello mondiale.
Ma il
Sannio, in questo breve e non completo tour, non è solo
la valle Telesina,
con la città di Solopaca, né il suo capoluogo, è anche
esempio di una sempre crescente attività vitivinicola,
crescente in produzione ma soprattutto in qualità. |
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A dimostrarlo, le
visite alla Cantina Sociale del Taburno,
a Foglianise, alla Antica Masseria Venditti
a Castelvenere, e alle antiche Cantine
Mustilli a Sant'Agata dei Goti, visite organizzate e
coordinate dal Dott. Nicola Matarazzo,
direttore Samnium - consorzio
tutela dei vini DOC e IGT del Sannio.
Il fiore all'occhiello della produzione della Cantina del Taburno,
del C.A.P. di Benevento, è il "Bue Apis",
aglianico vinificato in purezza da una straordinaria vigna
centenaria, dalla capacità limitata e selezionata. La produzione
della cantina abbraccia, ad ogni modo, tutta la capacità vinicola
della zona del Taburno, dal celeberrimo aglianico alla falanghina,
passando per il Coda di Volpe, sino alle apprezzate grappe.
Ma la produzione vitivinicola del Sannio Beneventano cresce in
qualità ovunque sul suo territorio collinare, e ne è un esempio il
comune di Castelvenere, Città del Vino,
la cui economia si basa per la quasi totalità sulla cura della vite
in tutti i suoi aspetti, con la maestria dei produttori e l'amore
degli stessi per la propria terra. Una produzione pregnante sul
territorio, che lascia indelebili segni non solo nel panorama
circostante, ma anche nel centro storico del paese, fitto di antiche
e suggestive cantine tufacee.
Un esempio di punta della produzione del territorio è l'Antica
Masseria Venditti, dalla storia centenaria, apprezzata
internazionalmente per i suoi vini biologici autoctoni, azienda che
abbraccia il mondo della vite a tutto tondo, trasformando i luoghi
di vinificazione in centro di cultura del vino e di discussione.
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Castelvenere - Antica Masseria Venditti |
Ed ancora le
antiche cantine dell'Azienda Agricola
Mustilli, integrate nel meraviglioso centro storico della
Città di Sant'Agata dei Goti, che fanno della cultura del vino uno
stile di vita; il visitatore può apprezzare questa sensazione
nell'omonimo agriturismo, punto di partenza per una visita
all'affascinante centro di Sant'Agata, ricchissimo di testimonianze
storiche medievali, di rilevanti esempi di architettura, della
sacralità e religiosità di S.Alfonso de Liguori, della cultura del
Sannio Film Fest, festival del cinema in
costume.
A pochi chilometri troviamo il borgo di
Dugenta, con il "Torre Gaia
Wine-Resort", luogo di apprezzata produzione vinicola, ma
al tempo stesso accogliente occasione per un soggiorno immersi nella
cultura enogastronomica della zona, cullati e coccolati nella
elegante struttura dei primi del '900, con camere finemente
arredate, e viziati dal ristorante "Donna
Giulia", immersi nella pace dei vigneti della tenuta
"Torre Gaia".
Enogastronomia e arte, in un mix legato a
filo doppio, questo è il Sannio Beneventano, con le
botteghe della tradizione artistica ceramica di
Cerreto Sannita e di
San Lorenzello, con la
produzione della mela annurca,
frutto dalle antiche origini, ancora coltivato a mano e maturato su
paglia, nelle terre al confine con la Provincia di Caserta,
apprezzato al naturale o trasformato in gustosi dolci e stuzzicanti
elisir.
Ma il Sannio è ancora molto molto di più: è produzione di olio
d'oliva, è produzione centenaria di torrone, è monumenti, storia e
folklore, cultura e tradizione, è un tutt'uno di accoglienza che
abbraccia il turista e lo lascia affascinato.
Link correlati:
Provincia di Benevento
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Pio Muto
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