21.08.2002 | Vino e dintorni

Salva (per ora) la vendemmia

MONFALCONE (GO). Sarà una vendemmia col brivido nel Monfalconese. Colpa di un’estate «pazza» che ha alternato afa e siccità a violente piogge e temperature autunnali. E il maltempo dei giorni scorsi ha fatto il resto. Per ora comunque i vigneti in maggior parte si siano salvati.

«È ancora presto per metterci a piangere – spiega Enzo Lorenzon, titolare dell’omonima azienda a San Canzian –, se il tempo ora si rimetterà al bello, non avremo problemi, salvo forse per qualche qualità più delicata. L’uva di quest’anno si preannuncia buona, anche se non in grande quantità». In pratica meno vino ma decisamente buono. La speranza è che ora il tempo volga al bello fino alla vendemmia, a inizio settembre, anticipata da quella delle uve di pinot grigio.
«Un po’ di bora sarebbe l’ideale, adesso – conferma Alessandro Brotto, titolare dell’azienda a Ronchi dei Legionari – per il momento infatti il maltempo e la grandine non hanno portato gravi conseguenze. Ma il marciume può manifestarsi da un giorno all’altro». Proprio l’umidità ha causato danni nei vigneti di altre aziende. «L’umidità ora che l’uva sta maturando ci ha fatto già perdere il 30 per cento della raccolta – spiegano alla Mazzuchin di Ronchi –; le malattie delle piante dovute all’umidità hanno fatto danno, non la grandine».
Anche a Fossalon la situazione non è rosea. «Abbiamo perso tra il 10 e il 15 per cento delle uve – dicono all’azienda Bagolin – colpa della tempesta. Mais, soia e barbabietole non hanno danni». E la frutta? «Ci siamo premuniti con le reti antigrandine – spiega Lorenzon – così avremo un raccolto ottimo: le mele amano la pioggia». Non l’amano invece le pesche che non solo hanno subìto danni, ma hanno patito la mancanza del sole. Saranno poche e aspre.

FONTE: IL PICCOLO DI TRIESTE

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