Le stime di Lingotto Fiere – società organizzatrice del Salone del Vino e proprietaria del quartiere fieristico - sono come sempre prudenziali: è infatti possibile che la rassegna torinese incrementi ancora i suoi “volumi” da qui all’apertura. A decretare la centralità della rassegna del Lingotto nel panorama espositivo europeo per il settore vitivinicolo sono sicuramente i lusinghieri risultati già raggiunti nella prima edizione (quasi 600 giornalisti accreditati, oltre 30 mila visitatori), le partnership che Lingotto Fiere ha stretto (Unione Italiana Vini, Associazione Sommelier, Enoteca Italiana, Enoteca Regionale del Piemonte, Confagricoltura per citare solo le più significative). La crescente importanza economica del settore e il fatto che la rassegna torinese, Salone esclusivamente professionale, mette in evidenza non solo il prodotto (il vino), ma anche le aziende (con tutte le problematiche economiche ed organizzative legate ad una attività imprenditoriale che ha una triplice anima: agricola, industriale e commerciale) e i territori (i veri “giacimenti” delle nostre grandi bottiglie). E questa “centralità” del Salone del Vino è stata pienamente compresa dalle cantine (una su cinque di quelle che esporranno al Lingotto Fiere dal 22 al 25 novembre è al debutto nella rassegna torinese a conferma della capacità di attrazione del Salone) e dai territori. Al Lingotto Fiere saranno presenti infatti tutte le principali terre da vino: Piemonte, Toscana, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Lazio, Marche, Campania, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia, che saranno rappresentate anche da tutti i Consorzi di tutela delle più famose e consistenti Denominazioni. Ma il Salone del Vino non tradisce il suo “spirito”, che è quello di offrire a tutti pari opportunità di confronto sul mercato. Così nei padiglioni del Lingotto Fiere, che quest’anno saranno aperti dalle ore 10 alle ore 18 con l’inserimento del lunedì per favorire gli operatori e ribadire così il suo carattere di Salone esclusivamente professionale, i “talent scout” del vino potranno scoprire i territori e le cantine emergenti per rinnovare e arricchire la “carta dei vini d’Italia”. Il Salone del vino 2002 sarà anche confronto: tendenze del mercato e del gusto, orizzonti economici, problemi e prospettive delle aziende. Insomma, dalla struttura finanziaria a quella distributiva, dall’organizzazione interna all’export, cultura del vino e coltura della vite, rapporto cibo & vino: ecco alcuni dei temi che saranno affrontati nel nutrito programma di convegni, seminari, workshop e degustazioni che animano le cinque giornate del Salone (il programma completo è in via di definizione e si potrà trovare sul sito www.salonedelvino.com). Per gli operatori ed i media il Salone del Vino acquista quest’anno ancora maggiore importanza perché si svolgerà a poche settimane dalla conclusione di una vendemmia che ha conosciuto luci ed ombre. E dunque l’appuntamento del Lingotto diventa fondamentale per capire come sarà il vino di domani e quali prospettive ci sono sul mercato internazionale. L’Osservatorio del Salone del Vino, centro studi no profit, ha monitorato per un anno le tendenze economiche del settore vinicolo diventando un centro di documentazione prezioso per chi produce vino, per chi lo commercializza e per chi lo interpreta: un ulteriore strumento di confronto e dibattito per verificare opportunità e progetti. Vinit.net sarà presente come già nella scorsa edizione e relazionerà i lettori in maniera dettagliata su tutta la manifestazione. Paolo d'Abramo VINit.net dabramo@vinit.net SALONE DEL VINO – Torino Lingotto Fiere Dal 22 al 25 novembre 2002 Orari: dalle 10,00 alle 18,00 |