La proposta arriva dalla
Regione Friuli Venezia Giulia: "Facciamo un gentlemen
agreement, un patto tra Regioni per evitare lo scippo dei vitigni
caratterizzanti i territori". Prende forma così l'annunciato "Lodo
del Lingotto", che sarà portato al più presto al tavolo
della conferenza degli assessori regionali per firmare una "tregua"
nel trasferimento di vitigni caratteristici di determinati
territori.
La legge non consente di tutelare i singoli vitigni ma questo
accordo "evitando di etichettare con il nome del vitigno i vini
prodotti fuori dall'areale caratteristico" potrebbe esercitare una
forma di maggiore tutela, così come ha chiesto la Regione Friuli
Venezia Giulia.
A far tornare di attualità la questione è stata la recente adozione
da parte della Toscana del Sagrantino,
vitigno-bandiera dell'Umbria, ma anche il fatto che in "Puglia si
può piantare Refosco dal peduncolo Rosso" e i casi di "imitazione"
si moltiplicano indebolendo a parere di molti una delle armi
migliori dell'Italia viticola: la specificità delle produzioni. A
fare il punto della situazione, il convegno organizzato dal Salone
del Vino che da sempre si caratterizza per la promozione dei vini da
vitigno autoctono, proprio su questo tema.
Incalzati dal giornalista Davide Paolini
hanno discusso della "tutela dei vitigni" nel "Primo
Forum sui vini autoctoni", il sottosegretario al
ministero per le politiche agricole e forestali onorevole
Teresio Delfino, il senatore
Tomaso Zanoletti, presidente del
Comitato Nazionale Vini, Maurizio Tripani
presidente di Vinum Loci (il primo comitato scientifico che si è
occupato della valorizzazione degli autoctoni) il presidente di
Enoteca d'Italia, Pier Domenico Garrone,
l'assessore all'agricoltura della Regione Piemonte,
Ugo Cavallera.
Tutti d'accordo sulla necessità di difendere la specificità
italiana, e Umberto Benezzoli,
direttore generale di Promotor International che organizza il Salone
del Vino, si è spinto più avanti: "Facciamo
diventare gli autoctoni di punta l'alta moda del vino italiano"
sottolineando così la vocazione che il Salone del Vino ha per i
vitigni autoctoni. La proposta di Benezzoli è stata raccolta. "Non
v'è dubbio ha notato il senatore Zanoletti che i vitigni
autoctoni costituiscono il nostro vero patrimonio. Vanno doppiamente
tutelati: con un rafforzamento delle Doc, ma anche con un intervento
legislativo capace di normare la tutela dei singoli vitigni in
rapporto ai territori d'origine".
Per Maurizio Tripani si deve parlare sia dei vitigni da enoteca,
quelli che hanno successo di mercato, sia dei vitigni da bacheca:
quelli minori per produzione che vanno però tutelati come un
giacimento culturale. E, agganciandosi a questa peculiarità, Garrone
ha affermato che "Enoteca d'Italia, nelle
sue azioni di comunicazione e promozione del vino, punta sull'incoming:
sul far venire in Italia gli operatori. Sicuramente i vitigni rari
costituiscono un'importante attrattiva". Per l'assessore
Cavallera: "Parlare di autoctoni è parlare di Piemonte. Tutta la
nostra produzione di qualità è incardinata sugli autoctoni e non c'è
dubbio che anche le altre regioni hanno diritto a vedere tutelate le
loro specificità". Un invito che l'onorevole Teresio Delfino ha
subito raccolto: "Troveremo un accordo con e tra le regioni, ma non
c'è dubbio che noi sui vitigni autoctoni puntiamo molto.
Basti pensare al progetto Origine
che l'Enoteca d'Italia sta portando avanti per la promozione
all'estero delle nostre produzioni specifiche. Credo ha annunciato
l'onorevole Delfino - che già con la
riforma della 164 ci sarà un importante segnale di nuova tutela del
rapporto vitigno-vino-territorio. La riforma è ormai in
dirittura d'arrivo. Dopo due anni di dibattito il ministro
Gianni Alemanno è deciso a
portare il testo del disegno di legge in Parlamento entro Natale. E
assicuro ha concluso l'onorevole Delfino che sulla difesa degli
autoctoni né il ministro né io siamo disposti a transigere".
A conferma che il tema dei vini da vitigno autoctono è ormai
centrale nel panorama vitienologico nazionale c' è anche il successo
di pubblico (12.775 ingressi) che nella giornata inaugurale della
quarta edizione della manifestazione, ha riscosso la degustazione
organizzata per il pubblico dal Salone del Vino, in collaborazione
con l'associazione Go Wine.
Moltissimi gli enoappassionati che hanno affollato i padiglioni del
Lingotto per degustare i migliori vini da vitigno autoctono: oltre
500 etichette. Per un assaggio speciale all'insegna del vero"made in
Italy" in bottiglia.
SALONE DEL VINO 2004
Lingotto Fiere 14 - 17 novembre 2004
Organizzazione:
Promotor International S.p.A.
in collaborazione con Lingotto Fiere S.p.A.
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