20.11.2002 | Cultura e Tradizioni

Ruralità e turismo: binomio possibile?

A Montalcino nel Teatro degli Astrusi è stato posto in discussione il tema delle risorse per i territori rurali e i municipi a bassa densita' di popolazione. Come mantenere adeguati servizi a favore del cittadino e dei turisti cercando al tempo stesso di far quadrare i bilanci comunali?

Quali strumenti servono per migliorare la difesa del territorio, con un occhio al turismo e un altro rivolto agli abitanti? Questo il filo conduttore del dibattito moderato dal giornalista de "I Viaggi di Repubblica", Carlo Cambi
Sono intervenuti all'incontro l'onorevole Giacomo de Ghislanzoni Cardoli (presidente della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati); l'onorevole Claudio Franci della Commissione agricoltura; il presidente della Provincia di Siena, Fabio Ceccherini; il direttore generale di Legambiente, Francesco Ferrante; il presidente del Parco delle Cinque Terre, Franco Bonanini; Luca Bonechi della Fondazione Monte dei Paschi di Siena; il sindaco di San Gimignano, Marco Lisi; il sindaco di Montalcino, Massimo Ferretti; il sindaco di Santa Giuletta, Carlo Bolognesi; Giuseppe Torchio, presidente della Consulta nazionale Anci - Comuni a minore dimensione demografica.

Ha aperto il dibattito Luca Bonechi della Fondazione del Monte dei Paschi di Siena che ha affermato la possibilità di affrontare il problema dello sviluppo dei piccoli Comuni e dei territori rurali con l'aiuto delle fondazioni bancarie, soggetti che sono al centro dell'attenzione politica negli ultimi tempi. "Le fondazioni - ha detto Bonechi - possono favorire il mondo dell'associazionismo promuovendo e sostenendo progetti di sviluppo di qualita' del territorio e dei servizi annessi. I piccoli comuni soffrono di una carenza di risorse: questo e' dovuto anche a un problema culturale e politico dal momento che c'e' minore attenzione da parte della classe dirigente e del legislatore alle problematiche di chi vive nelle realta' rurali e di provincia. Credo che bisogna puntare molto sul contributo delle associazioni, e in tal senso le fondazioni possono favorire il reperimento di risorse integrative. Il mondo associativo puo' essere un interlocutore privilegiato per progetti di qualita' - ha precisato Bonechi - pero' le risorse delle fondazioni non possono considerarsi sostitutive dell'intervento dello Stato". 

L'onorevole Giacomo de Ghislanzoni Cardoli (Fi), presidente della Commissione agricoltura della Camera ha parlato della proposta di legge sull'agriturismo, un disegno normativo che riconosce il ruolo multifunzionale dell'agricoltura e intende favorire lo sviluppo delle attivita' connesse al mondo agricolo. "Nei piccoli comuni gli agricoltori possono avere un ruolo di presidio del territorio a vantaggio di tutti e del sistema - ha detto de Ghislanzoni - ma bisogna regolamentare meglio l'esercizio di tali attivita', permettendo a chi rimane in queste zone di avere sufficiente reddito. La riorganizzazione del sistema agrituristico e' anche funzionale alla difesa del patrimonio storico e urbanistico del nostro Paese, un patrimonio che non possiamo permetterci di dissipare. A questo si aggiunge la necessita' di migliorare i servizi presenti e crearne di nuovi". 

Alla domanda sulla possibilita' di una proposta di legge che premi dal punto di vista fiscale e delle risorse i Comuni in base alla loro capacita' di generare reddito, l'onorevole de Ghislanzoni ha detto che si tratta di una ipotesi fattibile, precisando pero' che "lo Stato non deve essere un erogatore a fondo perduto, ma deve fare da stimolo agli operatori, pubblici e privati, che vogliono intervenire sul territorio. Questo puo' avvenire nell'ottica di uno sgravio fiscale per chi interviene attivamente e in modo corretto". 

L'onorevole de Ghislanzoni ha poi ricordato la sua recente proposta di legge per il recupero delle antiche cascine, masserie e casali, non solo dal punto di vista dell'accoglienza turistica ma anche per favorire il recupero abitativo di tali strutture. Un'iniziativa, ha precisato de Ghislanzoni, "che consente inoltre di sostenere l'integrazione del reddito per chi vive e lavora nei territori rurali. Se e' vero che le entrate dell'agriturismo non possono essere superiori a quelle del reddito agricolo, attivita' principale, e' pur vero che in alcune zone particolarmente disagiate del Paese il sistema agrituristico potrebbe diventare uno strumento di presidio e mantenimento del territorio". 

Il presidente della provincia di Siena, Fabio Ceccherini, ha sottolineato l'importanza di mettere in rete le esperienze dei piccoli Comuni, illustrando i progetti realizzati o in corso di realizzazione a Siena, dal sistema museale (a regime 27 musei sparsi sul territorio provinciale), al piano di gestione dei rifiuti per tutti e 36 i Comuni del territorio, al grande progetto della banda larga, e cosi' via. "Sono molto importanti i punti di coesione tra Comuni - ha detto Ceccherini - ma anche con le altre realta' del territorio, dall'associazionismo ai soggetti privati, per trasmettere innovazioni e risorse a vantaggio della qualita' della vita e dei cittadini". 

Sulla questione del futuro della provincia di Siena, il presidente Ceccherini ha posto una questione basilare per lo sviluppo del territorio. "Quale futuro per la nostra provincia? Museo o sviluppo? Il museo costa - ha detto Ceccherini - e qualcuno nell'ambito della fiscalita' generale se ne dovra' far carico. C'e' invece bisogno di uno sviluppo sostenibile che non puo' essere solo esclusivamente turistico. La soluzione a mio avviso e' rappresentata dalla sintesi tra difesa del territorio e politiche di sviluppo, investimenti e trasformazione. Nel 2001 in provincia di Siena il pil e' cresciuto del 3,2%, circa due volte tanto quello toscano. L'aumento di ricchezza apportato dal turismo fa si' che certi immobili vadano all'accoglienza e non al sistema abitativo. Fermo restando il sostegno del turismo al territorio, va detto che se non c'e' uno sviluppo piu' globale e piu' equilibrato, che non prescinde dalle componenti artigianali e industriali, il turismo rischia di arricchire le solite fasce e non l'intera popolazione". 

Intervendo sui temi della fiscalita' e sulla finanziaria Ceccherini ha criticato la posizione del governo in merito ai tagli per gli enti locali. "Perche' si chiede ai sindaci di tagliare gli sprechi? Ci dicano quali sono - ha concluso Ceccherini -. Che ci aiutino a individuare le voci sulle quali intervenire. Il punto e' che queste voci non esistono. Certo c'e' un problema di riorganizzazione, dai servizi associati alle economie di scala, che in una prima fase ha dei costi, ma che e' destinata a migliorare la qualita' della vita. La mia sensazione e' che i piccoli Comuni siano il punto di scarico dei problemi della fiscalita' del Paese". 

L'onorevole Claudio Franci (Ds), della Commissione agricoltura della Camera dei Deputati ha sottolineato due aspetti, il problema della riallocazione delle risorse tra enti locali e la "questione culturale". "A livello nazionale - ha detto Franci - si parla di grandi problemi dell'agricoltura, affrontando principalmente la questione dal punto di vista del'emergenza, dalle alluvioni ai disastri ambientali, ma non del mondo rurale e del suo sviluppo in termini di progettualita' e qualita'. Il problema da affrontare e' quello di un vero sviluppo rurale che deve trovare riferimento anche nella ridefinizione della politica agricola europea. Attualmente il 90 per cento delle risorse delle politiche agricole Ue vanno a sostegno dei prodotti e solo il 10 per cento della ruralita'. In merito alla questione delle risorse e' importante invece introdurre un sano federalismo fiscale che ridistribuisca in modo piu' equo le risorse agli enti locali per garantire adeguati servizi al cittadino. Bisogna anche pensare di piu' ai Comuni con meno di 5 mila abitanti e alle realta' montane". L'onorevole Franci ha concluso affermando che la cultura della ruralita' deve crescere anche attraverso gli strumenti del federalismo fiscale.

Paolo d'Abramo
VINit.net
dabramo@vinit.net

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