29.08.2003 | Vino e dintorni

Raccoglitori per vendemmia di qualità cercansi

L'80% dell'uva è ancora nei campi per una vendemmia anticipata dalla siccità che si preannuncia di buona qualità con quantità contenute ma in alcune aree vitivinicole del Paese si cercano vendemmiatori per la raccolta delle uve, operazione nella quale in Italia sono coinvolte - secondo le stime della Coldiretti - oltre cinquecentomila persone.

E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che le condizioni attuali delle uve, buone per sanità e contenuto zuccherino, fanno prevedere una produzione di vino di qualità compresa tra i 47 e i 50 milioni di ettolitri (+5-10% rispetto allo scorso anno che ha segnato un minimo storico a 44,6 milioni di ettolitri) anche se i risultati dipenderanno soprattutto dalle condizioni meteorologiche dei prossimi giorni.

Prospettive positive dunque sul piano produttivo che si scontrano - afferma la Coldiretti - con le difficoltà incontrate in alcune zone dagli imprenditori agricoli per il reperimento di manodopera necessaria alla vendemmia. Se a Pavia mancano raccoglitori per le rinomate uve Pinot e Riesling destinate a produrre prestigiosi spumanti brut, ad Asti la Coldiretti ha diffuso un annuncio "Cercansi vendemmiatori" con tanto di numero "verde" raccogliendo le esigenze di numerosi viticoltori impegnati in questi giorni nella raccolta delle uve.

Sarà l'estenuante caldo di quest'anno, oppure perché molti sono ancora in vacanza e la vendemmia è giunta in anticipo rispetto ad un'annata normale - spiega la Coldiretti - ma quest'anno molti viticoltori incontrano particolari difficoltà nel reperire la manodopera necessaria per raccogliere i frutti di un intero anno di lavoro. Ma il problema della raccolta delle uve interessa anche altre regioni come in Toscana dove a Siena patria del Chianti e del Brunello di Montalcino la vendemmia diventa interinale e si cerca manodopera specializzata per la raccolta attraverso Agenzie perché sono diminuite le tradizionali collaborazioni di studenti e pensionati provenienti dalla maremma.

E ancora in Friuli Venezia Giulia dove a Gorizia si producono i famosi vini del Collio e della pianura dell'Isonzo e si chiamano lavoratori provenienti dalla Slovenia, per i quali si verificano però difficoltà burocratiche, dopo che gli annunci presso gli uffici nazionali di collocamento sono andati deserti. Si tratta di difficoltà che - conclude la Coldiretti - l'entrata in vigore della riforma Biagi sul mercato del lavoro prevista per il mese di settembre dovrà contribuire a risolvere anche attraverso nuovi strumenti per favorire l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.

                                IL VINO ITALIANO IN CIFRE
Produzione Stima per il 2003 pari a 47-50 milioni di ettolitri (+5-10% rispetto al 2002)
Aziende viticole 790.931 aziende con una superficie investita pari a 721.509 ettari (2000)
Imprese commerciali e imbottigliamento Circa 2.200 con quasi 18.000 addetti
Fatturato Circa 6.820 milioni di Euro
Superficie media azienda 0,9 ettari
Consumi vino e bevande alcoliche 5.250 milioni di Euro (5% circa dei consumi alimentari totali nel 2001)
Esportazioni 2.500 milioni di Euro (19% dell’intero export alimentare italiano nel 2001)
Maggiori regioni produttrici Nel 2002 Veneto prima regione produttrice (15% dell’intera produzione italiana), Sicilia (14%), Emilia Romagna (13%) e Puglia (12,5%)
   
Fonte: Coldiretti su dati Nomisma e Assoenologi
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