06.08.2002 | Itinerari del Gusto

Quando vino fa rima con territorio

MONTI (SS). Percorrendo le strade del vino c'è la storia di un territorio, la scoperta di un ciclo produttivo legato indissolubilmente con l'economia e la cultura locale. Più di ogni altro prodotto il vino può diventare uno straordinario veicolo di promozione turistica, l'interfaccia tra il visitatore e la realtà sociale e culturale della zona di produzione...

Se n'è parlato nei giorni scorsi, a Monti, durante un importante convegno sul rapporto tra vino e territorio che ha aperto la decima Sagra del vermentino, la manifestazione, conclusasi ieri, che celebra uno dei più apprezzati vini bianchi della Sardegna.
Graziella Benedetto, dell'università di Sassari, ha rimarcato quanto già annunciato dal presidente della Cantina, Pietro Sanna: le grandi potenzialità del vino come veicolo di promozione di quel turismo enogastronomico sul quale si concentra l'interesse del viaggiatore moderno. «Nell'ultimo periodo - ha affermato la docente - si registra una sorta di evoluzione della domanda turistica grazie a una rinnovata sensibilità nei confronti delle produzioni tipiche. Con lo straordinario potere evocativo il vino può avere ricadute sul territorio e stimolare la conoscenza della storia e della cultura del luogo di produzione».
Per avviare questo processo, però, è necessaria una rigorosa pianificazione, l'accesso alle risorse finanziarie e il concorso della comunità locale per la creazione di quella fitta rete di relazioni grazie alla quale la nuova domanda turistica può essere efficacemente soddisfatta. E se è vero che vino e territorio costituiscono un binomio inscindibile, Monti ne conferma pienamente il risultato.
L'assessore regionale ai Trasporti Tore Amadu ha assicurato tutto il sostegno dell'amminsitrazione regionale al progetto che lega vino e territorio. «La storia della comunità di Monti - ha ribadito il sindaco Salvatore Murgia - è intimamente legata alla cantina». E Giampiero Buttu, dell'assessorato regionale alla Pubblica istruzione, ha ripercorso la storia del vino in Sardegna. Angelo Concas di Slow Food, quindi, ha parlato di vino e ristorazione e il direttore di Trenitalia, Leonardo Ghisu, si è soffermato sui rapporti fra vino e treno.
Il convegno, coordinato dal giornalista enogastronomo della "Nuova" Pasquale Porcu, si è concluso con una degustazione guidata a cura di "Slow food". L'enologo Alberto Raccanelli, quindi, ha guidato visitatori e relatori nella cantina del Vermentino, un'azienda che produce 4 mila bottiglie l'anno di cui 2 mila, destinate all'esportazione, con la cantina di Berchidda. A conclusione della manifestazione, presenti le autorità, è stata inaugurata la nuova cantina di invecchiamento. Si tratta di un ambiente di oltre 1000 metri quadri, completamente interrato, che può contenere 30 botti della capienza di mille litri e 15 da 400 litri. La realizzazione dell'opera ha impegnato operai e tecnici per oltre un anno e mezzo. Alla Sagra, oltre a numerosi visitatori, hanno partecipato delegazioni delle confraternite del Vermentino, del Moscato e del Nebiolo e un folto gruppo di sindaci, amministratori regionali e provinciali.
Antonio Meloni

FONTE: LA NUOVA SARDEGNA

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