L’Amarone è figlio della Valpolicella e di uve che è necessario
elencare. Ecco allora comparire nomi e storia antica del territorio, quali
Corvinone, Corvina gentile, Rondinella, Molinara
(esiste la costante tendenza a diminuire la percentuale di quest’uva nella
trasformazione), e poi vitigni autoctoni quali
Rossignola, Oseleta, Negrara, Dindarella, Forselina, anche
Croatina e, per alcuni produttori,
compare il Sangiovese.
L’Amarone DOC che a breve dovrà ricevere la DOCG,
è espressione di un contesto diversificato in aree eterogenee per
struttura del terreno e microclima. Si possono
individuare nella Valpolicella sei territori dissimili per
collocazione geografica e caratteristiche: San
Pietro in Cariano, Fumane, Valle di Marano, Valle di Mezzane-Illasi, Valle
di Negrar, Valpantena. Emergono così vini diversi, non solo per
le alternative nell’approccio tecnico alla trasformazione, nell’ambito di
un disciplinare che rispetta le origini. Con giustezza, il senso della
qualità non deve trovare standardizzazione nel gusto.
L’Amarone del 2000 entra ora in
commercializzazione ed è l’espressione di una
superficie vitata pari a
5.500 ettari con 1.300 aziende che
producono uve per l’Amarone ed anche per il
Recioto, fratello altrettanto nobile. Quattro milioni e mezzo
sono le bottiglie vendute nel 2003 di Recioto/Amarone. La vendemmia 2000
ha avuto condizioni climatiche ottimali ed un anticipo di circa una
settimana rispetto all’annata precedente.
L’appassimento delle
uve che va dal 13 Settembre al primo Gennaio non ha avuto, per le
piogge, condizioni climatiche ideali. In ogni caso si è evidenziata
una buona conservazione delle uve e l’attacco della
Botrite, marciume nobile è
avvenuto per lo più in misura opportuna e non eccessiva. |
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Come scriveva
Gio Battista Perez nel 1900, i vini
della Valpolicella finissimi superiori sono liquorosi e più amarognoli,
spesso secchi, dotati di eteri e profumo sensibile all’olfatto: le
specifiche peculiarità differenziano gli “austeri” di Negrar dagli
“aromatici” di Marano, i “rosso-chiari, amabili” della Valle d’Illasi e
Tramigna dagli asciutti e secchi, talora astringenti della vallate di
Mizzole, Marcellise e Mezzane.
Mentre mi appresto a predisporre per i
lettori
di Enovit le schede tecniche dell’evento e delle mie
degustazioni, devo rammentare la doverosa preoccupazione che coinvolge il
mondo dell’ Amarone sottoposto al rischio di modifica del regolamento
comunitario sulla
“protezione” dei marchi. Nel caso
specifico, i produttori devono fare fronte comune insieme ai colleghi
dell’etichette eccellenti ma possono compiere ancora passi importanti
nella comunicazione della qualità attraverso i molteplici “media” e tutti
quelli che si occupano di costituire interfaccia tra informazione,
commercializzazione e consumatore finale.
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