Il “progetto
Marco Felluga”, come è stato giustamente definito, ha preso il
via anni fa ed ha visto coinvolte le Facoltà di
Agronomia di Torino, Milano, Firenze, Udine, l’ERSA (l’Ente Regionale
Sviluppo Agricoltura della Regione Friuli Venezia Giulia), vari
istituti di ricerca ed ha subito negli ultimi anni una notevole
accelerazione.
Ora, a suggellare i primi, importanti risultati di questo lavoro e
l’entrata in produzione dei nuovi vigneti impiantati e coltivati sotto la
guida delle Università, la
Marco Felluga ha presentato al
Vinitaly 2004 le nuove etichette dei suoi vini, un cambio di immagine non
solo esteriore, ma significativo di un importante traguardo raggiunto.
Filo conduttore delle nuove etichette resta
sempre il Leone di San Marco, omaggio alla località dove ha
sede l’azienda, ovvero Gradisca,
cittadina fortificata voluta dai Veneziani nel cuore della pianura
friulana per contrapposizione alla minaccia dei Turchi. Un Leone che ha
reso famosi i vini della Marco Felluga nel mondo, ma che ora fa da sfondo
al nome dell’azienda, tratteggiato in bronzo come quello della DOC Collio,
e del monovitigno, ocra per i Bianchi, bordeaux per i Rossi. Bronzo è
anche la scritta dei due uvaggi portabandiera dell’azienda, il Bianco
Molamatta ( che anche quest’anno ha ottenuto eccellenti piazzamenti sulle
principali Guide italiane e straniere) e il Rosso Carantan.
“Nessun brusco stravolgimento d’immagine, ma piuttosto continuità rispetto
al passato, con etichette che riportano chiaramente alla nostra azienda di
Gradisca, ma più lineari, chiare, semplificate rispetto alle precedenti”
spiegano Roberto e Alessandra Felluga, figli di Marco, ora alla guida del
gruppo di aziende familiari, cui fanno capo anche Russiz Superiore nel
Collio, Castello di Buttrio nei Colli Orientali e San Nicolò a Pisignano
nel Chianti Classico.
Etichette che rispecchiano l’evoluzione costante
dei vini della Marco Felluga e, in particolare, la maggiore
complessità di quelli ottenuti dall’entrata in produzione delle vigne su
cui l’azienda ha lavorato sotto la guida universitaria.
Zonazione, analisi dei terreni, risistemazione dei sesti d’impianto,
selezioni massali di vecchi vitigni, ottimizzazione del sistema
d’allevamento per dare il miglior equilibrio possibile fra frutto ed
apparato fogliare…: questi alcuni dei passaggi che - seguendo la logica
aziendale tesa al miglioramento continuo - hanno portato ad ottenere vini
veramente unici, ora rivestiti dalle nuove etichette: i bianchi Collio
Molamatta (uvaggio composto da Tocai Friulano, Ribolla Gialla e Pinot
Bianco), Collio Tocai Friulano, Collio Ribolla Gialla, Collio Pinot
Grigio, Collio Sauvignon, Collio Chardonnay e i rossi Carantan (uvaggio
composto da Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot), Collio Merlot,
Collio Cabernet, Refosco, nonché il Moscato Rosa.
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