Giudizio positivo unanime del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, dell’Enoteca Regionale del Barbaresco e dell’Enoteca Regionale del Barolo
Nelle scorse settimane alcuni articoli apparsi su riviste e siti internet nazionali e internazionali hanno acceso diversi dibattiti e discussioni sulla qualità dell'annata vinicol 2006, con particolare attenzione al "neonato" Barbaresco ed al "nascituro" Barolo.
La fonte di ispirazione pare sia stata la dichiarazione di Bruno Giacosa, noto e illustre produttore di Neive, con la quale annunciava che la sua produzione di barbaresco e barolo di questa annata non verrà messa in bottiglia in quanto considerata al di sotto delle sue aspettative.
A fronte del gran vociare che ne è seguito, il Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Roero, l’Enoteca Regionale del Barbaresco e l’Enoteca Regionale del Barolo hanno volute chiarire eventuali equivoci tramite un chiaro ed esplicito comunicato, nel quale si dichiara che la maggioranza dei produttori di Barbaresco e Barolo ritenga che il 2006 si possa "con fondamento considerare un’annata molto buona, con punte di eccellenza".
Il giudizio è stato condiviso da molti consumatori che hanno già degustato e apprezzato il Barbaresco 2006, in commercio da gennaio, in molteplici occasioni, non ultima la manifestazione "Il Barbaresco a Tavola", che si è svolta per tre venerdì consecutivi del mese di maggio in tredici ristoranti della zona di origine. All’evento hanno partecipato quasi 2.000 persone, che hanno affollato i tredici ristoranti e hanno espresso piacevole soddisfazione per i vini degustati, una settantina di Barbaresco Docg 2006 di altrettanti produttori provenienti da varie aree della zona di origine.
Il Barolo 2006 sta invece ancora maturando nelle cantine per il suo terzo anno di invecchiamento obbligatorio, ma le impressioni degli enologi sull’evoluzione di questo vinio sono molto positive.
Per sottolineare ulteriormente il forte valore qualitativo dell’annata 2006 sia per il Barbaresco, sia per il Barolo, nel comunicato si ricordino i passi salienti dell’evoluzione climatica dell’annata.
"L’inverno 2005/2006 ha portato buone precipitazioni nevose, ma la primavera è stata avara di piogge, creando rischi di carenza idrica, colmata poi dal clima piovoso della seconda metà di giugno.
L’estate, iniziata all’insegna dei temporali, è tornata al clima secco, con un luglio tra i più caldi che si ricordino. La parte centrale di agosto ha riportato acqua e rinfrescamento, annullando la precocità maturata nel mese precedente.
Il mese di settembre – solitamente cruciale per il consolidamento definitivo della qualità delle uve Nebbiolo per questi due vini – ha manifestato una situazione climatica assai favorevole, con un caldo ventilato durante le ore diurne e fresco nella notte, che ha permesso una corretta maturazione dei grappoli. Anche le piogge verificatesi tra il 24 e il 26 settembre non hanno creato alcun problema alla qualità delle uve. Al massimo hanno determinato una breve interruzione della vendemmia, che si è però conclusa tra la soddisfazione generale.
Il 2006 è stata, quindi, un’annata dai ritmi normali, con la vendemmia delle uve Nebbiolo, sane e di ottima qualità, svoltasi tra fine settembre e inizio ottobre".
Per quanto concerne il vino, personalmente ritengo che il Barbaresco 2006 presenta grande struttura, completata da pienezza, rotondità ed eleganza. Di colore granata intenso con riflessi rubini., ha ampio profumo, con nitidi sentori fruttati insieme alle prime note speziate, seguito da un sapore pieno e persistente. Un vino che teoricamente potrebbe avere qualche minima carenza di longevità, ma che si fa apprezzare fin dalla sua recente uscita in commercio.
Luciano Pavesio
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