19.12.2007 | Vino e dintorni

Perchè vino biologico ?

Si fa presto a parlare di certificazioni ma nel mondo del vino nulla è semplice.... Perché vino biologico? Prima di tutto è necessario un chiarimento : da regolamento europeo 2092/91 al momento esiste quello per la produzione di uve biologiche e quindi vino da agricoltura biologica, quindi viene certificato solo il metodo di coltivazione.

Quindi qual è la differenza principale tra vino industriale e non?

Il vino è un prodotto vivo in continua evoluzione quello industriale è omologato e sempre uguale aggiustato da aggiunte di lieviti, chiarificazione, stabilizzazione e conservazione. Il lievito è presente sulla buccia dell’uva e ne rispecchia la sua tipicità, quelli selezionati invece la modificano.

Certo che le aziende di grosse dimensioni sono costrette ad adottare questi sistemi per la grande quantità di prodotto che devono gestire ecco perché il piccolo produttore è così avvantaggiato nel poter fare ancora un vino che rispecchi il suo territorio e la sua naturalità.

Al giorno d’oggi questo è un rischio soprattutto è una continua sfida anche nel riuscire a far capire al consumatore il perché il mio vino sembra così diverso dagli altri e come mai ogni anno non è mai uguale……ma per me ne vale la pena.

Ho in ogni caso l’orgoglio di poter offrire un prodotto sano e di sicura provenienza, ed inoltre la mia terra viene da me rispettata e non sfruttata.

Riporto qui di seguito il Protocollo per l’ottenimento di vini biologici per meglio detti Biodinamici secondo un progetto denominato Orwine coordinato dall’AIAB.

  • Massima igiene nelle cantine e nelle attrezzature, consigliate contenitori in acciaio inox e per l'invecchiamento botti di Rovere o Castagno;
  • Uve vendemmiate a mano in modo da selezionarle per sanità;
  • Raccolta in cassette e portate subito in cantina;
  • Pigiatura morbida, meglio se la diraspatrice ha le pale in gomma come pure i giranti della pompa;
  • Avvio della fermentazione con una “piè de curveè” e controllo termico per evitare arresti nella fermentazione e sviluppi microbici indesiderati con anche frequenti rimontagli all’aria e frollature del cappello;
  • Uso dell’SO2 limitata a max 20 mg/l;
  • Fermentazione malolattica per favorire la stabilizzazione e illimpidimento anche ottenuti con vari travasi;
  • Affinamento ottenuto con l’andare del tempo per una sua naturale evoluzione sia nei vasi vinari, in botte e poi in bottiglia.
Solo adesso mi sento di darvi un po’ di notizie su:

Proprietà benefiche del vino.

A patto naturalmente che non si esageri nel berlo le sue benefiche virtù si devono alla presenza di antiossidanti naturali (polifenoli nel rosso e flavonoidi nel bianco), che proteggono dall’invecchiamento cellulare, abbassano il colesterolo “cattivo” e stimolano la produzione di quello “buono”, migliorando l’elasticità delle arterie.

Dotato di proprietà antisettiche e antibatteriche il vino è stato oggetto di vari studi soprattutto sul resveratrolo.
Questa sostanza, prodotta naturalmente dalla vite per difendersi dall’attacco di funghi e parassiti, si è dimostrata capace di diminuire l’aggressività delle cellule tumorali e bloccarne la proliferazione nell’organismo umano. Il resveratrolo si trova nei grappoli non trattari con sostanze chimiche ma lasciate libere all’autodifesa.

Spero di avervi aiutato a comprendere meglio le varie sfaccettature che oggi sono sorte nel mondo del vino.
Da parte mia continuerò la mia “battaglia” per non far scomparire i piccoli veri produttori che devono ogni giorno combattere con i prezzi e le pubblicità delle produzioni industriali.

Fino ad ora ho trovato solo vero sostegno non dalle istituzioni (tanto bla-bla e nessun fatto) ma da un uomo che con una forza straordinaria sta cercando di scuotere le opinioni della gente e risvegliarle dalla sorta di “incantesimo” in cui sono, parlo di Beppe Grillo e dei suoi meetup di cui uno si è costituito anche a Pavia.

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