"Gustare, in genere, esercitare il senso del gusto, ricavarne
l'impressione, anco senza deliberato volere o senza riflessione poi.
L'assaggio si fa più determinante a fin di gustare e di sapere quel
che si gusta; o almeno denota che dell'impressione provata abbiamo
un sentimento riflesso, un'idea, un principio d'esperienza. Quindi è
che sapio, ai Latini, valeva in traslato sentir rettamente; e quindi
il senso dell'italiano sapere, che da sé vale dottrina retta, e il
prevalere della sapienza sopra la scienza."
Attraverso i sapori, quindi, si può raggiunge il sapere, attraverso
l'esercizio del nostro gusto possiamo venire a conoscenza di
qualcos'altro rispetto alle mere informazioni che le papille
gustative trasmettono alla nostra corteccia celebrale.
Un cibo, un vino e il suo sapore ci sapranno raccontare la storia
della terra dove questi sono stati elaborati e creati, e ci
racconteranno dell'esistenza degli uomini di quella terra. Tale
magica alchimia però, può verificarsi solo in presenza di alcune
semplici, ma importantissime, condizioni. Queste sono tutte
contenute nell'identità enogastronomica di un territorio.
L'enogastronomia infatti, oltre all'ambiente naturale, alla cultura
e ai costumi di un popolo e di territorio, sarà elemento ''fisiognomico''
dello stesso, e in questo sarà custodita l'essenza stessa del luogo.
Se, come qualcuno disse, l'uomo è sostanzialmente quello che mangia,
ebbene il territorio in cui vive è sostanzialmente quello che offre
come cibo. I popoli e i loro luoghi possono, dunque, essere svelati
attraverso le loro pietanze tipiche e i loro vini, mangiandone e
bevendone acquisiremo una coscienza che ci avvicinerà nettamente al
loro vissuto.
Gli ''ingredienti'' per esercitare una così raffinata ed
interessante analisi si possono certamente trovare in un locale
siciliano sito in un angolo dell'ancora incontaminato paesaggio
dell'alta Valle dello Jato: l'Osteria
Calatrasi.
Da questo territorio ricco di storia e suggestioni (del territorio
dello Jato, o Jetas, o ancora Jetae, parlarono Tucidide, Diodoro
Siculo, Plinio, Cicerone ed altri storici) provengono le materie
prime della cucina che l'Osteria Calatrasi propone: una cucina che
raccoglie e interpreta le tradizioni del territorio, vocato da
sempre all'agricoltura, all'allevamento e alla viticoltura. Sapori e
saperi, genuini e semplici, eppure importanti ed evocativi, che
l'Osteria Calatrasi offre in un ambiente che conserva lo spirito
dell'architettura del luogo, in una moderna masseria in pietra e
legno con ampie vetrate che regalano agli ospiti i suggestivi
spettacoli del paesaggio.
E risulta ancora più interessante il percorso conoscitivo che si
intraprende all'interno dell'Osteria Calatrasi se pensiamo che
l'offerta dei gusti viene proposta in una maniera insolita, che
controverte il normale ordine dei sapori previsto in tutti i
ristoranti. Infatti, non saranno proposte prima le pietanze ma i
vini, i grandi vini delle Cantine Calatrasi, e a questi verranno
associati i cibi più consoni, tutti rigorosamente appartenenti alla
migliore tradizione siciliana.
Ecco, quindi, che un vivace e fresco D'Istinto Ljetas, vino dal
colore giallo oro con intensi riflessi verdognoli, che riesce a
donare al palato un ricco bouquet di note fiorite che si armonizzano
con sentori di albicocca e melone, verrà accompagnato da una
classica insalata di arance, grande piatto della tradizione
palermitana, che al dolce agrume siciliano associa la freschezza del
finocchio, l'aroma zuccherino e aromatico dello scalogno, il tocco
marino delle acciughe e il gusto sodo delle olive nere. Mentre,
invece, ad un regale ed elegante Nero d'Avola Terre di Ginestra -
tra i migliori prodotti delle Cantine Caltrasi -, vino dall'intenso
colore rosso riflesso di viola, dal profumo dolce di frutta matura e
dal gusto intenso e persistente, si assocerà un altro grande piatto
classico della gastronomia siciliana, di antichissima tradizione: il
''falso magro'' (o ''brusciuluni''), conditissimo piatto di carne
diffuso in tutta la Sicilia, di origine francese come si può
desumere dall'aggettivo ''falso'', dal francese farce, farcito.
Dunque, i pregiati vini Calatrasi, conosciuti e premiati in tutto il
mondo, accompagneranno puntualmente gli inimitabili sapori
mediterranei, forti, decisi e mai uguali. Piatti di questo piccolo
angolo di mondo, realizzati rigorosamente con le carni, i legumi, i
formaggi e le verdure tipiche del luogo. Nell'accogliente locale,
con una centrale griglia in bella vista, tra ampie vetrate che si
affacciano sull'inimmaginabile paesaggio della Valle dello Jato, si
avrà allora la possibilità di ''gustare e sapere'' tutta l'essenza
di questo ritaglio di Sicilia.
Nel racconto citato all'inizio, Calvino scriveva: ''Il vero viaggio,
in quanto introiezione d'un ''fuori'' diverso dal nostro abituale,
implica un cambiamento totale dell'alimentazione, un inghiottire il
paese visitato, nella sua fauna e flora e nella sua cultura (non
solo le diverse pratiche della cucina e del condimento ma l'uso dei
diversi strumenti con cui si schiaccia la farina o si rimesta il
paiolo), facendolo passare per le labbra e l'esofago. Questo è il
solo modo di viaggiare che abbia un senso oggigiorno, quando tutto
ciò che è visibile lo puoi vedere anche alla televisione senza
muoverti dalla tua poltrona.'' Ecco, all'Osteria Calatrasi ci si
potrà cibare e si potrà bere tutta la meravigliosa Valle dello Jato.
INFO
L'Osteria Calatrasi si trova a Sancipirello (a circa trenta minuti
da Palermo). Contrada Piano Piraino Tel. 091 857 99 63
Tutte le domeniche l'Osteria Calatrasi offre a chi lo desidera una
visita guidata alle Cantine Calatrasi, una occasione per conoscere
più da vicino una tra le più felici espressioni dell'enologia di
Sicilia.
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