La notizia è stata
diffusa dal quotidiano "L'Arena"
nell'edizione del 14 gennaio. Nell'articolo pubblicato sulle pagine
dell'economia si legge che le parti in causa "hanno raggiunto,
grazie all'intervento della Camera di
Commercio di Verona, un accordo che definisce la
controversia inerente all'uso del termine "ripasso" e crea sinergie
nell'interesse dello sviluppo del vino veronese".
Secondo la tesi della ditta Masi
ripasso "era un proprio marchio esclusivo validamente registrato sia
in Italia che a livello internazionale", mentre la controparte
formata dal Consorzio e Allegrini
sostenevano che lo stesso termine era "indicativo di una tecnica
usata dai produttori di Valpolicella e consistente nella
rifermentazione del vino sulle vinacce residue a seguito della
produzione del Recioto od amarone".
L'accordo raggiunto prevede la cessione dei marchi registrati da
Masi "ripasso" e "vini di ripasso" alla Camera di Commercio di
Verona, che potrà anche ottenere la titolarità di un marchio
collettivo "Valpolicella ripasso" da cedere, in licenza, ai
produttori valpolicellesi che rispettino il relativo disciplinare.
|