29.05.2006 | Eventi

Oltrecentovini a Casteggio

Un ennesimo segnale di rinnovamento, sia in termini di immagine che di qualità, il Consorzio Tutela Vini Oltrepo lo ha dato domenica 14 maggio organizzando presso la Certusa Cantù di Casteggio la manifestazione Oltrecentovini.

Duplice il compito della rassegna, da un lato inaugurare ufficialmente il Caveau d’Oltrepo, un autentico “archivio” della migliore produzione enologica dell’Oltrepo, nato circa 12 mesi fa con lo scopo di selezionare vini di ogni singola azienda associata al Consorzio Tutela Vini Oltrepo tramite degustazioni e relative valutazioni svolte da esperti selezionati dal Consorzio.

In questo primo frangente il principale selezionatore delle etichette meritevoli è stato Francesco Beghi, collaboratore tra l’altro della prestigiosa guida dei vini d’Italia del Gambero Rosso, che ha speso buona parte del suo tempo libero per conoscere i produttori visitando personalmente le varie aziende al fine di avere una conoscenza il più possibile completa del prodotto selezionato. Splendida la cornice che gli organizzatori hanno regalato ai numerosi appassionati che nel pomeriggio hanno preso d’assalto i cinque banchi d’assaggio allestiti all’interno della Certosa Cantù, costruita nel XVII secolo dai monaci di S. Brunone ed attualmente di proprietà comunale grazie al lascito della famiglia Cantù.

Molto variegata la tipologia dei vini in degustazione, tutti alla ricerca di una qualità decisamente molto buona che quasi nulla hanno a che vedere con l’immagine “frizzante e beverina” che gli appassionati possono avere di questa zona vitivinicola.

La carrellata di assaggi non poteva non iniziare dagli Spumanti Metodo Classico a base di Pinot Nero, una ventina di bottiglie metà dele quali millesimate, con punte dell’89 fino ai più recenti 2003.

Il tour è proseguito al banco dei Vini bianchi da invecchiamento, dove i Riesling renani l’hanno fatta da padrone e dove si sono scovate autentiche nicchie come dei Pinot Grigi tardivi, caratterizzati come alcuni Riesling dagli attacchi della “botrite”, un Sauvignon e addirittura un Muller Thurgau. Gli assaggi sono stati intervallati da degustazioni di ottimi insaccati e formaggi dell’Oltrepo, altro aspetto gastronomico di questa zona tutt’altro che da sottovalutare. Grande spazio quindi alle uve che da sempre caratterizzano questo territorio, ovvero Croatina e Barbera, in purezza o assemblate tra loro per creare, insieme all’Uva rara, il vino Buttafuoco.

Qualità anche in questo caso molto buona, con annate che spaziavano dal 2000 al 2004, tutte perfettamente identificabili poiché caratterizzate dagli andamenti climatici: ricchi di alcool e struttura i 2000 e i 2003, più acidità presente nel piovoso e freddo 2002, fine e di grande eleganza il 2001, ancora giovane ma dotato di ottime potenzialità il 2004.

Il giro di assaggi tornava quindi a far visita al vitigno Pinot nero, questa volta vinificato in maniera tradizionale per esprimere anche in questo caso le potenzialità di queste colline per creare dei vini in alcuni casi antagonisti ai più blasonati “pinot neri” dell’Alto Adige. Per concludere una mezza dozzina di vini passiti, Moscato soprattutto ed un paio di Malvasia, personalmente l’espressione meno riuscita del territorio, con gusti che spaziavano a 360° dal secco e carico di acidità al quasi mieloso che forti residui zuccherini.

Nel complesso un’ottima manifestazione ben organizzata dal Consorzio Tutela Vini Oltrepo in un luogo crocevia delle direttrici ovest-est così come nord-sud, facilmente raggiungibile così da Torino, Milano, Verona o Piacenza, che verrà riproposta il 18 giugno ed il 3 settembre.

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Luciano Pavesio

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