Devo dire che
rispetto all'edizione 2004, che per me è stata
la prima in assoluto, ho notato moltissime persone che affollavano
le sale, specialmente nella giornata di sabato 11
Novembre, ed a mio avviso questa ubicazione incomincia a diventare
un po troppo stretta: è come quando ci ingrassiamo e vogliamo
ugualmente indossare gli stessi vestiti: una gara dura. Comunque
veniamo ai numeri di questa manifestazione:
n. 593 produttori che espongono i
loro vini cosi' suddivisi:
n.44 -
produttori di Grand Cru di Bordeaux;
n. 36 - produttori dell'Alto Adige;
n. 39 - Donne del Vino;
n.100 - aziende The One Hundred;
n.114 - aziende Emergenti;
n. 10 - Consorzi Vinicoli
tra i maggiori in Italia;
n. 35 - aziende nella sezione
Dulcis in Fundo;
n. 20 - produttori Vini Extremis;
n.75 - Aziende premiate
dalla Guida Vini Buoni d' Italia
edita dal Touring Club; |
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n. 118
super aziende internazionali, quali ad esempio:
Reichsrath Von Buh
(Germania), Andrè Ostertag
(Alsazia), Cave Yves Cuilleron
(Valle del Rodano), Fred Loimer
(Austria), Meerlust
(Sudafrica), Quinto do Noval
(Portogallo). |
Per i palati fini e
golosi la sezione Culinaria ha offerto il
meglio in un vasto assortimento: si possono stuzzicare
squisitezze delle diverse regioni italiane, prodotti esclusivamente
artigianali quali: caffè, olio di oliva,
formaggi, mostarde, sottoli, cioccolata in tante possibili variante
e forme. Per chi volesse consultare l'elenco completo
delle aziende vinicole ed alimentari partecipanti, consiglio una
visita al sito
Merano International WineFestival & Culinaria
2007 |
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Devo sottolineare il fatto che, non tutte
le aziende tra le richiedenti vengono ammesse a partecipare,
ma solamente quelle i cui prodotti hanno superato una degustazione
preliminare da parte di apposite commissioni giudicatrici, pertanto
solo il meglio in circolazione.
I Miei appunti
di degustazione |
1)Tenuta
Rocca Rabajà
Buona la barbera d' Alba 2003, con un bel frutto in evidenza
e l'acidità in sottofondo; il
Barbaresco rabajà 2003 ha profumi fini ed
intensi; buono in bocca. |
2)Bruno
Rocca
Vino Barbaresco Rabajà:
un prodotto fine e di qualità |
3)
Cantina Terlano
alcuni fuoriclasse come il Vorberg
ed il sauvignon quarz,
realtà enologiche consolidate; |
4)
Az. De Stefani
il prosecco extra-dry è
ben profumato, ma in bocca cede un po' il passo; mentre il
2° vino degustato uvaggio di Tocai
piu' Sauvignon ha una
bella freschezza ed una buona Pai (Persistenza aromatica
Intensa); |
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5)
Botti
una nuova azienda nel panorama vitivinicolo emiliano - zona
Colli Bolognesi - dove ho assaggiato un
pignoletto fermo di ben 14
gr. che non si sentono minimamente, ben fresco e calibrato;
un cabernet-sauvignon di
corpo e qualità; |
6)
Podere Riosto
un'altra bella realtà che ha presentato due
cabernet / sauvignon di
qualità: i premi internazionali vinti ne sono testimonianza; |
7)
Marconi
una serie di verdicchio
che rispecchiano in pieno la tipicità: il superiore
etichetta nera è intenso al naso e persistente in bocca.
Giusto e meritato il premio
assegnato dalla Guida Vini Buoni d'Italia a Merano; |
8)
Santa Barbara
Verdicchio tardivo ma
non tardo: proprio cosi' recita l'etichetta: sicuramente un
verdicchio originale, ottenuto da una vendemmia tardiva
(stile Balciana), ma che al naso pecca un pò in finezza:
comunque da provare in quanto insolito ed originale; |
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9)
Fattoria La Valentina
il Montepulciano base vinificato in
acciaio è gradevole e di qualità, con i suoi 13,5
gr. che non disturbano; mentre il 2° vino degustato
Spelt ha una bella
tannicità, un buon frutto consistente ed una buona Pai; |
10)
Argiolas
ho riassaggiato solo il Carignano
del Sulcis in purezza (in quanto gli altri
prodotti li conosco molto bene - vedi il mio precedente
articolo: ''I
miei abbinamenti di Natale'',
e devo dire che con il tempo migliora e si sta affinando a
meraviglia, ma piu' avanti vi riferirò minuziosamente di
questa azienda della Sardegna, che
rimane una delle mie preferite, specialmente con il vino
Korem; |
11)
Mesa
una novità assoluta, per quanto mi riguarda, nel panorama
vitivinicolo della Sardegna che mi ha stupito con il
carignano del sulcis Buio-Buio in
purezza; |
12)
Cascina Baricchi (vini extremis)
ho degustato un moscato passito del
Piemonte, fermo, concentrato di grande spessore,
concentrazione e finezza, migliore di alcuni sauternes
degustati nella stessa giornata; poi il prodotto che
definirei ''La chicca di questo
Winefestival 2006'' un
Icewine vinificato a dicembre, con la neve sulle
uve ghiacciate; con il risultato che da 100 kg di uva si
ottengono appena 3 lt. di vino: una
vera essenza imbottigliata in piccole bottigliette da 0,25
cl.: profumi ed aromi di caramello, fichi
sciroppati, un vero nettare, una ambrosia,
voto 94/100; |
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13)
Rosi Eugenio
ho finalmente conosciuto questo originale e simpatico
viticoltore, coadiuvato dalla moglie Tamara, ed assaggiato
il loro Marzemino molto
profumato, ottenuto da uve appassite per il 30%, grande
qualità e piacevolezza di beva; poi ho assaggiato il loro
vino Doron, dolce ma mai
stucchevole, una delizia a base di marzemino; |
14)
Erbhof Unterganzner
vino lamarein 2004: da
uve 100% lagrein, lasciate appassire nel fruttaio e
vinificate a gennaio, proprio come l'amarone: colore rosso
scuro tra il rubino ed il granato; al naso è una delizia con
note di frutta secca: fichi, mandorle tostate, mallo di
noce; in bocca è pieno, morbido. Un
grande vino, che già avevo avuto modo di degustare due anni
fa, che rimane sempre su livelli alti di qualità e
piacevolezza. Voto 90/100 |
15)
Peter Solva
Amistar edizione: 30%
cabernet-sauvignon piu' 30% merlot piu' 30% lagrein piu' 5%
cabernet-franc piu' 5% petit verdot: un vino morbido, con un
bel colore invitante, tannini ben amalgamati. Voto 88/100 |
Sono passato dai
produttori sottosegnati per un saluto:
a)
D'Uva Angelo, di cui ho contribuito qualche anno
fà a valorizzare la sua Tintilia del Molise (vedi mio
articolo: ''Viti
salvate: la Tintilia del Molise'') |
b)
Roberto Scubla invitato a Merano per il suo Verduzzo passito
Cratis, ma che è
posizionato su livelli alti in tutti i suoi prodotti:
provate il sauvignon ed il tocai (vedi mio articolo: ''Scubla:
uno dei sette re ...del Friuli'') |
c)
Roberto Ceraudo di cui vi ricordo i suoi
meravigliosi rosati, specialmente il
Grayasusi etichetta argento, ottenuto con un
leggero passaggio in barrique; ed uno dei migliori olio
extra vergine di oliva, prodotti oggi in Italia; (mio
articolo: ''Un
vero super-agriturismo bio con i fiocchi!'') |
d) Paolo Librandi premiato
dalla Guida Vini Buoni d' Italia 2006, con il suo bianco
Efeso, e di cui vi ricordo il loro campo sperimentale in
Calabria, per il recupero di 159 varietà di vitigni
autoctoni antichi (mio articolo: ''Salvati
dall’estinzione 159 antichi vitigni calabresi'') |
e)
Stefano Valla, giovane e bravo enologo dell'az.
Donnafugata, che segue
con passione tutta la produzione di questa prestigiosa
cantina siciliana; |
f)
Cooperativa Moncaro che in questa edizione della
Guida Vini Buoni d' Italia 2006
ha ottenuto ben due Corone con i suoi verdicchi:
Vigna Novali e Verde di Cà Rupte
(mio articolo: ''Le vele dei
Castelli di Jesi'') |
g)
Consorzio Vini Soave,
diretto con passione e competenza dal bravo
Lorenzon Aldo, promotore
insieme alla presidenza ed al Consiglio di numerose
manifestazioni ed iniziative, volte a far conoscere agli
addetti ai lavori ed appassionati il vino soave, che negli
ultimi anni ha avuto un innalzamento qualitativo
inimmaginabile solo alcuni anni fa. |
Sono passato anche dai cugini francesi e
nello stand spagnolo, ed anche qui ho trovato dei prodotti
eccellenti, ma in questo ambito non posso non nascondervi
la mia italianità e partigianeria: le mie
attenzioni e preferenze vanno sicuramente ai nostri prodotti
italiani, che non hanno molto da invidiare agli altri.
Grazie della vostra attenzione cari amici lettori e come di
consueto: Prosit con i magnifici vini in degustazione al
Merano Winefestival 2006.
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