21.09.2006 | Prodotti Tipici

Marcjât da Vile: la fiera di Villa Santina

Correva l’Anno Domini 1764 ed il giorno 16 ottobre, terza domenica del mese, venne consacrata in pompa magna la grande chiesa di Villa d’Invillino (poi Villa Santina dal 1867), alla presenza delle autorità religiose e politiche del tempo. Fu un grande evento per la piccola comunità che, da misero borgo, si elevò a Paese con tutte le credenziali in regola. Nell’occasione si organizzò un mercato di animali e merci che, al tempo, era una delle poche occasioni di scambio e commercio.

L’iniziativa si dimostrò utile ed azzeccata, al punto, che venne perpetuata negli anni con sempre maggiore successo. La formula per calcolare la data di scadenza, per altro molto semplice, si rifà a quel lontano giorno di ottobre: terza domenica del mese e lunedì successivo. Già nel 1770 si ha notizia di questa Sagra di Villa Santina quando un tale di Ravascletto fissava un incontro con un collega di un altro paese proprio per questa occasione, probabilmente per trattare qualche affare.
 
Notizie più ampie e dettagliate si hanno nel 1904 nella descrizione di Luigi Gortani, che in friulano forbito parla di un ''marcjât famôs pe grande quantitât e varietât di nemai che si metin in mostre e pe grande fole di int, che cor là da dutis li sbusis de Cjargne e dai principai centros dal Friûl'' (mercato famoso per la grande quantità e varietà di animali che fanno bella mostra e per la grande folla che corre là da tutti i buchi della Carnia e dai principali centri del Friuli).

In effetti il mercato in origine era famoso per il commercio del bestiame, che una volta era allevato in notevole quantità, e solo con l’andare degli anni si sviluppò una manifestazione più ampia che, a detta sempre del Gortani era un mercato di meraviglia, un ''marcjât numar un'' (mercato numero uno), tale era la dimensione. I valligiani aspettavano questo appuntamento annuale per acquistare gli animali da allevare in casa, per vendere una mucca o un vitello, per fare gli acquisti per buona parte dell’anno.

Tempi duri, questi, ma suggestivi quelli in cui giostrai, saltimbanchi e mercanti raggiungevano Villa Santina su carri trainati da bestie o su rudimentali tricicli o biciclette, carichi di merce da vendere, durante il mercato che durava tre giorni (dal lunedì al mercoledì successivi alla terza domenica di ottobre). Il lunedì era la giornata più importante della manifestazione, dove si operavano i maggiori affari, il martedì si facevano gli affari più piccoli e il mercoledì era dedicato ai paesani ai quali venivano applicati particolari sconti.

Tornando ai giorni nostri il mercato, negli ultimi anni, si è ingrandito tanto da assumere il termine moderno di fiera , non c’è più il mercato del bestiame, ma in compenso c’è un notevole numero di bancarelle (oltre 130), e di attrazioni tra le quali un Luna Park molto ampio. Ambulanti e giostrai provengono da tutte le parti del Friuli,Veneto, Lombardia, Emilia Romagna sino a toccare la Sardegna, Puglia e Sicilia.

Da tre anni questa manifestazione è diventato un importante appuntamento per far assaporare e scoprire i prodotti tipici dell’agroalimentare della Carnia: dai formaggi di malga e dei caseifici locali, alle marmellate, insaccati, biscotti esse, succo di mele, fagioli, miele, ecc., con una piazza interamente dedicata ai produttori locali, e dove nella giornata di domenica, si potrà imparare a fare il pane fatto a mano, grazie ad alcuni maestri- fornai carnici. La kermesse di Villa Santina attira migliaia di persone ogni anno, desiderose di trascorre tre giorni diversi dalla frenetica vita quotidiana, cercando di farsi affascinare da una tradizione che accomuna piccini e adulti.


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Per informazioni:
Turismo FVG Carnia
Ufficio di Villa Santina
Tel/fax 0433.74040
E-mail: turismovilla@tiscali.it
Il sito del Comune di Villa Santina
Parco Intercomunale delle Colline Carniche

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