L’iniziativa si
dimostrò utile ed azzeccata, al punto, che venne perpetuata negli
anni con sempre maggiore successo. La formula per calcolare la data
di scadenza, per altro molto semplice, si rifà a quel lontano giorno
di ottobre: terza domenica del mese e lunedì successivo.
Già nel 1770 si ha notizia di questa Sagra di
Villa Santina quando un tale di Ravascletto fissava un
incontro con un collega di un altro paese proprio per questa
occasione, probabilmente per trattare qualche affare.
Notizie più ampie e dettagliate si hanno nel 1904 nella descrizione
di Luigi Gortani, che in
friulano forbito parla di un ''marcjât
famôs pe grande quantitât e varietât di nemai che si metin in mostre
e pe grande fole di int, che cor là da dutis li sbusis de Cjargne e
dai principai centros dal Friûl'' (mercato famoso per la
grande quantità e varietà di animali che fanno bella mostra e per la
grande folla che corre là da tutti i buchi della Carnia e dai
principali centri del Friuli). |
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In effetti il mercato in origine era famoso per il commercio del
bestiame, che una volta era allevato in notevole quantità, e solo
con l’andare degli anni si sviluppò una manifestazione più ampia
che, a detta sempre del Gortani era un mercato di meraviglia, un ''marcjât
numar un'' (mercato numero uno), tale era la dimensione.
I valligiani aspettavano questo
appuntamento annuale per acquistare gli animali da allevare in casa,
per vendere una mucca o un vitello, per fare gli acquisti per buona
parte dell’anno.
Tempi duri, questi, ma suggestivi quelli in cui giostrai,
saltimbanchi e mercanti raggiungevano Villa Santina su carri
trainati da bestie o su rudimentali tricicli o biciclette, carichi
di merce da vendere, durante il mercato che durava tre giorni (dal
lunedì al mercoledì successivi alla terza domenica di ottobre). Il
lunedì era la giornata più importante della manifestazione, dove si
operavano i maggiori affari, il martedì si facevano gli affari più
piccoli e il mercoledì era dedicato ai paesani ai quali venivano
applicati particolari sconti.
Tornando ai giorni nostri il mercato, negli ultimi anni, si è
ingrandito tanto da assumere il termine moderno di fiera , non c’è
più il mercato del bestiame, ma in compenso c’è un notevole numero
di bancarelle (oltre 130), e di attrazioni tra le quali un Luna Park
molto ampio. Ambulanti e giostrai
provengono da tutte le parti del Friuli,Veneto, Lombardia, Emilia
Romagna sino a toccare la Sardegna, Puglia e Sicilia.
Da tre anni questa manifestazione è
diventato un importante appuntamento per far assaporare e scoprire i
prodotti tipici dell’agroalimentare della Carnia: dai
formaggi di malga e dei caseifici locali, alle marmellate,
insaccati, biscotti esse, succo di mele, fagioli, miele, ecc., con
una piazza interamente dedicata ai produttori locali, e dove nella
giornata di domenica, si potrà imparare a fare il pane fatto a mano,
grazie ad alcuni maestri- fornai carnici.
La kermesse di Villa Santina attira migliaia di persone ogni anno,
desiderose di trascorre tre giorni diversi dalla frenetica vita
quotidiana, cercando di farsi affascinare da una tradizione che
accomuna piccini e adulti.
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Per informazioni:
Turismo FVG Carnia
Ufficio di Villa Santina
Tel/fax 0433.74040
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Il sito del
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