La case history marchigiana, regione all'avanguardia.
L'agricoltura biologica è un modello di coltivazione sostenibile che fa bene all'ambiente e quindi anche all'uomo, al consumatore. Questo il tema portante di uno degli incontri dei "Giovedì del Gusto" organizzati da Regione Marche a Milano per presentare le peculiarità di questo settore che non è più di nicchia, ma una solida realtà, sia per superficie agricola utilizzata, sia per valore: la filiera produttiva marchigiana BIO nel 2014 è valsa 35 milioni di euro.
Ne parliamo con il sommelier Giuseppe Lombardo: "Le Marche mi appassionano, per la varietà dei vini presenti e per il connubio tra l'amore per il territorio, il terreno – il c.d. "terroir" – che esprime i vini di questa bella regione, e l'attribuzione del valore della qualità di questi prodotti.
La tradizione del vino biologico marchigiano nasce nella zona tra Ascoli Piceno e Ancona, in specie Offida: sono i viticultori di questa località che hanno iniziato a diffondere questa filosofia nel rispetto del vino, dell'uva e del territorio".
Ogni uva che è coltivata nella regione esprime una sua identità, il vino biologico in più è privo di sostanze chimiche o anti parassitari, è quindi un prodotto nel rispetto della naturalità.
"Il vino biologico esprime tutta la sua franchezza, il suo stato evolutivo, la sua espressione intrinseca, olfattiva, gustativa e visiva, è un prodotto che rispetta l'ambiente, ma soprattutto il consumatore".