03.08.2002 | Eventi

Maccheroncini e braciolette per la cena di gala

BARI. E alla fine tutti al buffet. Anzi, non tutti, a dir il vero. Per brindare ai primi cinque anni del premio letterario, Angiola Filipponio Tatarella requisisce un salone del ristorante Piccinni, nel cuore del quartiere murattiano.

Dove ad attendere i protagonisti del premio, assieme a una selezionata schiera di politici baresi accorsi alla manifestazione appena conclusasi a Villa Romanazzi Carducci, c'è un ricco buffet di specialità tipiche pugliesi (Fini e gli altri dirigenti di An sono rientrati a Roma in serata). Lo chef Francesco Buttiglione delizia il vicepremier con tartine di fois gras e maionese, accompagnate da un buon prosecco, carpaccio di salmone e tonno e gamberi marinati con olio e limone, serviti su costine di sedano. Molto apprezzati anche i calamaretti all'aglio, così come i due primi, soufflé di capunti di melanzane al pesce spada e maccheroncini grigliati con verdure. Una festa per i trigliceridi. Le signore attente alla linea, però, mostrano di apprezzare le braciolette di vitello al vino bianco. I più golosi, invece, hanno concluso la serata con qualche portata a base di barchette di sedano con gorgonzola e griglie di noci, grana in forma, fiori di zucchine in pastella e capesante mollicate al basilico. Il tutto, naturalmente, prima di tuffarsi nel buffet di frutta fresca.

FONTE: La Repubblica - Bari

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