Entrambi i vini
sono stati i protagonisti della cinque giorni di Verona. Oltre alle
novità anche gli altri vini della gamma Lungarotti tra i quali il
Giubilante (plurivarietale
composto da Syrah, Merlot e Sangiovese),
Aurente, Torre di Giano Vigna il Pino e in anteprima
assoluta il Sagrantino con etichetta
firmata da Lungarotti.
Non solo vino viene da dire visto che allo stand dell’azienda
perugina è stato presentato anche l’Olio
DOP Umbria che dopo la vittoria nel 2004 al Campionato
del Mondo di Pomona, negli States, con l’ultima raccolta ha
conquistato il primo premio all’Ercole
Oliario 2005 oltre al riconoscimento delle
Tre olive Slow Food e delle
cinque olive in “Olio”.
Le “due sorelle del vino”, come si sono presentate le donne
Lungarotti, oltre a presentare i prodotti hanno anche parlato della
tradizione e della storia che rappresentano il marchio da anni. Una
nuova immagine quindi all’interno dello stand. La stessa immagine
che nel futuro caratterizzerà sempre di più il marchio Lungarotti.
Uno spazio, quello di Verona, costruito con pareti con disegni a
matita che ricostruiscono il percorso dell’azienda di Torgiano (Perugia)
attraverso l’unico filo conduttore “Creatività,
Territorio, Tradizione”. Ogni appassionato di vino in
questo spazio ha avuto la possibilità di crearsi una particolare
atmosfera di ricerca di quelle che sono le radici storiche del vino
stesso.
Nelle pareti dello stand si legge quello che è il nuovo motto
dell’azienda ribadito a voce da Teresa
Severini e cioè “la storia non cambia, si rinnova”. In
proposito degno di nota il restyling delle etichette disegnate sullo
sfondo del logo Lungarotti sfumato, degna espressione del
rinnovamento sulle solide basi della tradizione.
Alessandro Maurilli
almapress@tiscali.it |