Il Pinot Nero è un vitigno ed un vino che conta moltissimi estimatori in tutto il Mondo, ed a ragion veduta.
Un vitigno molto difficile ed ostico da coltivare, in quanto molto sensibile alle malattie, che necessita di climi temperati con forti escursioni termiche, che è stato definito dal caro amico Prof. Roberto Zironi dell’ Università di Udine :
“ Un grande banco di prova per gli enologi “, proprio cosi’ , infatti la differenza tra il “ creare “ un Grande Pinot nero ed uno mediocre è molto sottile, basterà sbagliare un piccolo particolare in vigna od in cantina, ed il lavoro di un intero anno sarà andato a rotoli.
TRATTO DA WIKIPEDIA
( l’ Enciclopedia libera in internet )
“….Pinot nero (o Pinot noir)
Tra tutti i vitigni del mondo è il più nobile e allo stesso tempo il più difficile da interpretare, quello che pone l'enologo e il semplice consumatore di fronte alla degustazione forse più complessa. L'origine del Pinot nero viene posta nella regione francese della Borgogna, dove è alla base dei più grandi vini della zona (e tra più famosi del mondo) come Romanée-Conti, Chambertain e Richebourg. È presente anche nella regione dello Champagne, soprattutto sulla montagna di Reims, ma ultimamente ha fatto la sua autorevole comparsa anche fuori dall'Europa, in Oregon e in California. In Italia ne esistono due diverse qualità.
La prima è adatta a essere vinificata in nero e produce un vino rosso estremamente delicato, che varia considerevolmente di annata in annata persino nelle posizioni ad esso più adatte. La sua vinificazione è complessa e rappresenta forse la sfida maggiore per un enologo, che in genere riesce a ottenere in media una buona annata su cinque.
Il risultato è comunque talmente apprezzabile da giustificare gli sforzi dei produttori. Le zone di diffusione sono la Franciacorta, l'Oltrepò pavese, il Trentino, il Veneto, il Friuli e l'Alto Adige (dove viene denominato Blauburgunder); anche in questo caso ha avuto successo il suo impianto in alcune zone della Toscana.
Il Pinot nero ha un colore rosso che non è mai troppo marcato e si riconosce per un profumo molto caratteristico di piccoli frutti rossi (soprattutto ribes, ma anche mora e lampone). È assolutamente adatto all'invecchiamento in barrique.
Dalla seconda varietà (quella vinificata in bianco, quindi senza contatto con le bucce) si ottiene un vino "neutro" che risulta però la miglior base per la produzione dello spumante, a cui dà insieme corpo, complessità e anche una notevole longevità. In Francia è alla base del successo del principe dei vini spumanti, lo Champagne. “
Considerazioni di Winetaste
Personalmente, ho conosciuto piu’ da vicino il Pinot Nero, dopo aver preso parte ad un Concorso Enologico che si svolge ad Egna ( vedi al link: http://www.blauburgunder.it/it/organizzazione-e-regolamento/)
e mi sono reso conto che, nelle migliori espressioni, è capace di regalare al degustatore emozioni e sensazioni incomparabili , soprattutto dal punto di vista olfattivo ( scusate il gioco di parole…!! ) : grande eleganza, finezza, complessità delle espressioni aromatiche, un turbinio di sensazioni ad alti livelli. Un vino al quale bisogna avvicinarsi con molta cautela, specialmente se non abbiamo la giusta e necessaria esperienza per questa tipologia….ma piano piano e con gli anni….possiamo arrivare ovunque.
Ho contattato una Associazione, composta da 6 produttori di Pinot nero, zona Oltrepò Pavese, di cui sotto ve ne trascrivo la storia, il cui link è :
email: info@pinotneroclub.it
ed ho organizzato una serata di degustazione, con un Panel di 6 persone, i cui risultati sono riportati sotto.
STORIA DELL’ASSOCIAZIONE DEL PINOT NERO OLTREPO PAVESE
E’ stato presentato a Milano il 29 settembre 2008 il Pinò Club, la prima associazione di produttori di Pinot nero, rosso Doc dell’Oltrepò pavese
Il cuore nobile della viticoltura dell’Oltrepò Pavese ha un nome: pinot nero.
Qui, in questa provincia “a forma di grappolo d’uva”, il pinot noir è coltivato da sempre...
Centocinquanta anni di storia ed una sfrenata passione per quegli acini hanno spinto sei lungimiranti ed entusiasti produttori dell’Oltrepò a puntare energie, risorse e impegno su questo antichissimo e nobile vitigno la cui coltivazione su queste colline risalirebbe nientemeno che all’epoca romana.
Non esiste in altre parti d’Italia una zona che possa vantare storicamente un legame con questo vitigno così consolidato nel tempo ed una tale estensione di vigneti coltivati a pinot nero, quanto l’Oltrepò Pavese. Secondo solo alla Borgogna a livello europeo, in Oltrepò ben 2.500 ettari sono attualmente vitati a pinot nero.
Su questi morbidi pendii che separano Lombardia e Piemonte, caratterizzati da terreni marnosi e calcarei - ideali per accogliere questo difficile quanto affascinante vitigno - e da un microclima particolarmente fresco la notte che ne consente la lenta maturazione e lo sviluppo elegante ed ottimale dei profumi, molte aziende hanno investito nella coltivazione del pinot nero, individuando i cloni migliori per la sua vinificazione in rosso e costruendo sul pinot nero il proprio blasone enologico.
Vinificato in rosso, infatti, questo aristocratico vitigno esprime vini raffinati, dal forte appeal e dall’inconfondibile eleganza.
Dalla consapevolezza e dalla convinzione che in questa terra di elezione il pinot nero ha trovato dimora, i sei fondatori del Pinò Club hanno deciso di unire le proprie forze, i propri know how e, perché no, anche le proprie diversità, per concretizzare un progetto di valorizzazione e crescita di questo importante rosso che rappresenta una delle espressioni più interessanti ed autentiche del territorio d’Oltrepò.
Conte Vistarino, Frecciarossa, La Versa, Marchese Adorno, Tenuta Il Bosco e Tenuta Mazzolino sono le sei aziende che hanno ideato e dato vita all’Associazione Pinò Club, la prima nel territorio, animati dalla volontà di identificare così in un unico vino il punto di riferimento e il prodotto di eccellenza dell’Oltrepò Pavese.
Un gruppo compatto di produttori dunque, una èlite enologica, con un unico comune denominatore: la produzione di Pinot nero di altissima qualità.
Tre gli obiettivi fondamentali che il Pinò Club intende realizzare:
- promuovere, difendere e valorizzare l’immagine e la visibilità del Pinot nero vinificato in rosso come prodotto di eccellenza dell’Oltrepo’ Pavese;
- costituire un fronte comune che si adoperi per la diffusione e la conoscenza delle tecniche di coltivazione e lavorazione del vitigno pinot nero ai fini di un miglioramento qualitativo generale nella produzione del Pinot nero doc dell’Oltrepò;
- promuovere l’adozione di standard qualitativi che garantiscano l’elevata qualità del Pinot nero e sensibilizzare i produttori in tal senso.
Tra i progetti futuri dell’Associazione, infatti, c’è l’allargamento a nuovi soci e ad aziende che lavorano con convinzione per la qualità sul territorio e credono profondamente nel vino Pinot nero Doc O.P.
Ma anche la collaborazione ed il dialogo con gli enti e le istituzioni presenti sul territorio, in primis con il Consorzio di Tutela dell’Oltrepò Pavese, l’organizzazione di workshop ed aggiornamenti sulle innovazioni tecnologiche e produttive, viaggi di studio ed occasioni di incontro con i colleghi viticoltori (in Italia e all’estero) al fine di acquisire e scambiare esperienze culturali e professionali, la partecipazione come gruppo compatto ed unito ad eventi e manifestazioni.
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Essendo a mio avviso, la miglior scheda ufficiale a punti attualmente in uso che io conosca, abbiamo adottato proprio quella dell’ Assoenologi, iniziando dalle annate piu’ recenti a disposizione, fino a quelle con qualche anno in piu’ di affinamento. In rosso ho segnato la mia valutazione.
a ) AZIENDA FRECCIAROSSA
Vino Pinot Nero Giorgio Odero 2006-gr. 13,5
Colore in tonalità rubino chiaro, di bell’impatto visivo, limpido e brillante , naso molto elegante e fine, con note floreali di grande piacevolezza; in bocca è caldo, di buon corpo, molto persistente.
Le schede hanno dato i seguenti punteggi : 88-88-88-94-93-87
Totalizzando una media di ben 89,25/100
Uno dei Pinot Nero della serata tra quelli che piu’ sono piaciuti;
b) AZIENDA TENUTA IL BOSCO
Vino Pinot Nero Poggio Pelato 2005 gr. 13,50
Bel rubino chiaro, inizialmente il naso era in leggera “ riduzione “, che poi scompare; naso abbastanza intenso ed elegante, in bocca è abbastanza equilibrato, caldo, con una buona tannicità ancora presente, chiude con una buona Pai.
Le schede : 86-82-85-90-83-62
Totalizzando una media di 86/100
c) AZIENDA MARCHESE ADORNO-
Vino Pinot Nero Rile 2005 gr. 13,5
Rubino chiaro e limpido; naso intenso, elegante; in bocca è molto caldo, tannini levigati, un gran bel prodotto, chiude con una Pai lunga
Le schede : 89-94-90-80-85-83
Totalizzando una media di 89,50/100
Risultando tra i migliori della serata
d) AZIENDA LA VERSA
Vino Pinot Nero Liutaio del Re- 2004- gr. 13,5
Ancora in tonalità rubino, brillante; naso molto intenso, fine ed elegante, con note di fiori delicati come la viola, la rosa; in bocca è armonico, caldo, di classe certa, con una bella speziatura che rimane in sottofondo, tannini presenti, ma bene integrati, buona spalla acida in equilibrio, lunga la Pai.
Le schede : 90-91-83-88-93-87
Totalizzando una media di 89/100
Il mio personale Top Wine della serata
e) AZIENDA TENUTA MAZZOLINO
Vino Pinot Nero Noir 2004- gr. 13,5
Colore rubino intenso; naso con note di piccola riduzione, che con il trascorrere dei minuti si trasforma in qualcosa di molto piacevole: cuoio, sigaro, ma anche fiori macerati; in bocca è intenso, molto buono, di qualità certa, tra i migliori di sempre.
Le schede : 85-76-86-87-88-85
Totalizzando una media di 85,75/100
f) AZIENDA CONTE VISTARINO
Vino Pinot Nero Pernice 2004-gr. 13,5
Alla vista il colore era di un rosso rubino tenue ; naso tipico della varietà , intenso e franco; in bocca è leggermente tannico, ma di buon impatto gustativo. Le schede a punti hanno dato le seguenti risultanze :
83-75-83-83-80-89
Totalizzando una media di 82,25
CONCLUSIONI
Per essere onesto e trasparente, come sempre quando scrivo di vini, due bottiglie nella prima degustazione avevano chiaramente dei problemi al naso ed in bocca, per cui ho ricontattato i produttori e mi sono procurato altre due bottiglie, provvedendo ad una seconda degustazione, ed i problemi non sono piu’ comparsi.
Una gran bella serata, fuori dagli schemi precostituiti e dalla normalità, in quanto questo è un vitigno/vino “ nobile “ nel portamento e nella sostanza : un gran signore d’altri tempi.
Alla nostra salute, cari amici lettori, con i magnifici 6 del Pino’ Club, il Club dei Produttori di Pinot Nero dell’ Oltrepò Pavese, una delle poche zone elette in Italia.
Roberto Gatti
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