29.09.2006 | Vino e dintorni

Lo stato di salute del Brunello di Montalcino

Brunello di Montalcino: forse il vino italiano piu' conosciuto nel mondo, il piu' famoso sicuramente, quello che riesce a spuntare i prezzi piu' alti : un fuoriclasse di levatura internazionale. Prodotto esclusivamente da uve di Sangiovese grosso e lasciato maturare in botti di legno per un minimo di due anni, ed immesso al consumo dopo 5 anni dalla vendemmia, mentre per la riserva bisognerà attendere ancora un altro anno.

Lo spunto di questo servizio mi è stato dato da un articolo dei colleghi dell'Ais-Bibenda di Roma che nel numero di Ago-Sett. 2006 hanno passato in rassegna moltissimi Brunelli, riportando a fianco di ognuno il punteggio di merito, con descrizione della degustazione ed infine il prezzo di vendita. Questi numeri e questo articolo mi hanno dato lo spunto per una intervista al Direttore del Consorzio di Tutela dott. Stefano Campatelli, al quale ho posto una serie di domande, per meglio capire l' attuale situazione del comparto.

Intervista
Gentile Direttore,
con la presente Le chiedo la possibilità di una intervista via web, da pubblicare integralmente sui siti che sotto le trascriverò. Ecco le domande che Le sottopongo
, alle quali chiedo cortesemente una risposta in email:

1° domanda: Roberto Gatti
Da quanti anni Lei è direttore del Consorzio di tutela del Brunello di Montalcino? Risposta: Stefano Campatelli
Da oltre 16 anni. Cioè dal marzo 1990

2° domanda: RG
Come si è modificato in questi ultimi anni il comparto vitivinicolo a Montalcino, le aziende sono aumentate a seguito di frazionamenti, oppure sono diminuite a seguito di accorpamenti nelle dimensioni delle proprietà aziendali? Risposta: SC
In alcuni casi ci sono stati dei frazionamenti per effetto di successioni o passaggi tra familiari. Sono stati anche recuperati molti terreni. Il numero di produttori è aumentato. Allego una tabella dalla quale si può vedere che cosa è successo. ( La tabella riporta che si è passati dai 37 soci produttori e n. 12 soci imbottigliatori dell’anno 1967, ai 241 e 208 del 2005 ! Si è passati inoltre da 810 ha di terreno del 1985 agli attuali 1.944 del 2004)

3° domanda: RG
Mi illustri per cortesia , in estrema sintesi, le ultime 5 annate a Montalcino in termini di qualità e quantità di milioni di bottiglie prodotte 3° Risposta: SC
Sono aumentati la produzione e la commercializzazione. Le allego due tabelle ( Le tabelle riportano che si è passati da 1.341.164 bottiglie di B.M. del 1986 alle attuali 6.249.453 del 2005 )

4° Domanda: RG
Il Brunello di M. ha risentito della pesante crisi congiunturale post-euro, e se si la flessione nelle vendite è stata piu' accentuata in Italia o all'estero? 4° Risposta: SC
Gli anni 2003-2004 e 2005 non sono stati un po' più difficili, ma comunque Montalcino per la sua specificità, riconoscibilità e unicità ha potuto sopportare le differenti condizioni del mercato. Le difficoltà sono state più accentuate sul mercato interno. Per quanto riguarda l'estero c'è stata più che altro una sostituzione di mercati, con diminuzione nei paesi del centro Europa (specialmente Germania e Svizzera) e incremento nel nord America (USA e Canada) ( La tabella riporta che un 40% è assorbito dal mercato interno mentre il restante 60% va all’estero )

5° Domanda: RG
Come si spiega il fatto , secondo il suo giudizio personale, che troviamo B.M. a 13 euro ed altri a 100 euro ed oltre ? Come può il consumatore orientarsi in questa intricata giungla dei prezzi, o meglio che consigli lei si sente di dare ai lettori-consumatori? 5° Risposta: SC
Come dicevo prima sono sedici anni che faccio il direttore del Consorzio e da sedici anni sento questo ritornello. E lo sento solo per il Brunello (o probabilmente ci faccio più caso): comunque nessuno mi sembra abbia niente a che ridire che a Bordeaux - o in Borgogna, così come in molte altre zone produttrici note di tutto il mondo - ci siano prezzi molto diversi a parità di livello qualitativo, cru e quant'altro. I consumatori possono vedere i prezzi, possono percepire la qualità e hanno un cervello per scegliere. Ogni azienda può fare la politica che vuole, il mercato decide.

6° Domanda: RG
Infine come si prospetta la vendemmia 2006 che oramai è alle porte? 6° Risposta: SC
Per motivi scaramantici cerco di non fare previsioni almeno fino all'inizio di settembre. Infatti faccio sempre le ferie fino ai primi giorni di settembre per non dare notizie in agosto che spesso vengono stravolte. Comunque finora l'andamento è stato molto buono.

Mi sono divertito poi a stilare un elenco, riportato solo per le prime posizioni, integralmente dal numero dell'Ais- Bibenda citato, poi ho adottato un coefficiente che ci indica il rapporto tra qualità e prezzo ed allora vediamo come si presentano le due differenti classifiche. La prima in base ai punteggi piu' alti che potete legger al link ''Brunello Classifica Q/P''


La seconda in base al miglior rapporto Qualità/Prezzo ed allora vediamo come cambia radicalmente la classifica,
al link ''Brunello P/Q''

La risposta che piu' mi ha coinvolto ed interessato è senza dubbio la n. 5) che ha toccato il tema dei prezzi, ed appositamente la domanda l'ho posta in maniera provocatoria, per avere una risposta la piu' chiara e sincera possibile: ''(...)comunque nessuno mi sembra abbia niente a che ridire che a Bordeaux - o in Borgogna, così come in molte altre zone produttrici note di tutto il mondo - ci siano prezzi molto diversi a parità di livello qualitativo, cru e quant'altro. I consumatori possono vedere i prezzi, possono percepire la qualità e hanno un cervello per scegliere. Ogni azienda può fare la politica che vuole, il mercato decide''.

Proprio cosi' cari amici lettori, ci sono prezzi molto diversi a parità di livello qualitativo. I consumatori possono vedere i prezzi, possono percepire la qualità ed hanno un cervello per scegliere. Ogni azienda può fare la politica che vuole ed il mercato decide. Queste sono le stesse ragioni che vado sostenendo da anni e sempre mi batterò per dimostrare, se c'è ne fosse ancora bisogno, che la qualità di un vino ed il suo prestigio non stanno certamente nel prezzo troppo esagerato, ma nell'essenza stessa della bevanda.

I consumatori dell'ultimo decennio si sono evoluti, sanno distinguere l'acqua santa……dall'acqua minerale ed allora ognuno rifletta di conseguenza e scelga in tutta autonomia, senza condizionamenti di sorta. Tutto il resto è semplicemente fumo negli occhi. Grazie della vostra attenzione e Prosit con i migliori Brunelli di Montalcino dall'ottimo rapporto Q/P.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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