L’azienda presenta la linea di contenitori O+ (High Oxygen) che affiancherà la già presente O- (Low Oxygen). Stesso materiale, ma più poroso, per diversificare le vinificazioni
La tecnologia di Clayver raddoppia. L'azienda di Savona, produttrice dell'innovativo contenitore in gres utilizzato per la vinificazione e l'affinamento del vino, ha messo in commercio una nuova linea di prodotti. Accanto alla versione standard, chiamata O- (Low Oxygen), i contenitori Clayver sono ora disponibili anche nel modello O+ (High Oxygen), con una maggiore microporosità in grado di trasferire ossigeno al vino.
Il materiale di entrambe le versioni è uno speciale gres, molto più performante della terracotta, resistente agli urti e impermeabile, ma la versione O+ è dotata di una porosità leggermente più alta rispetto alla linea standard, nonostante i contenitori mantengano le stesse forme e dimensioni. Questo permette una maggiore capacità di trasferire ossigeno al vino, rimanendo però su livelli sicuri e gestibili per quanto riguarda i rischi di ossidazione o di perdita di contenuto per evaporazione, permettendo allo stesso tempo un'evoluzione del vino senza cessione di sostanze aromatiche.
"Nel corso degli anni – spiega Luca Risso, responsabile ricerca e sviluppo dell'azienda – Clayver ha sempre cercato di andare incontro alle esigenze dei clienti, soddisfando richieste specifiche e personalizzate. La produzione di due diverse linee dimostra come l'azienda si voglia aprire ad un mercato sempre più ampio, permettendo la vinificazione di diverse tipologie di vino: la versione O+ è pensata principalmente per i vini rossi, mentre quella O- per i bianchi."
L'azienda di Savona, nata nel 2014, si prepara così a raccogliere altri successi, dopo aver registrato degli ottimi traguardi lo scorso anno. Clayver ha registrato un tasso di crescita dei pezzi ordinati del 78% per il 2017 e i contenitori sono utilizzati in quasi 300 cantine di tutto il mondo.
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Davide Cocco
Anna Sperotto
Tag: clayver, Luca Risso, high oxigen, low oxigen