29.10.2001 | Eventi

Le dolci follie di Perugia

Ottocentomila visitatori per Eurochocolate. Contro l'ansia, praline da degustare con stile. L'EVENTO Un peccato collettivo.

PERUGIA. Ottocentomila persone. Da tutta Italia, da tutta Europa. Unite da una passione, la cioccolata; da un indirizzo, Perugia; da un evento, Eurochocolate. Tra piani di emergenza varati dalla prefettura per assorbire nel modo migliore un evento che un anno dopo l'altro attira sempre migliaia e migliaia di persone in più, cento stand hanno mostrato ogni variazione possibile sul tema più dolce e trasgressivo. Ieri, Perugia era in festa, e che festa: pieni i ristoranti, saturi i bar, chiusi gli svincoli stradali di ingresso alla città, esauriti i grandi parcheggi da 2-3.000 posti auto creati per l'occasione alla periferia della città. Questa città si lascia coccolare della sua fama: essere conosciuti in tutto il mondo per la cioccolata, di questi tempi non è cosa sgradevole. E' quello che il sociologo Roberto Segatori ha definito «la realizzazione di un sogno, in una città del cioccolato che è bella, artisticamente ricca e anche buona, essendo la patria di Aldo Capitini e il teatro della Marcia della pace». Eurochocolate, ormai da anni, detta le tendenze della cioccolata che verrà. E tra le proposte di maggiore successo, ci sono stati i Baci di Casanova, praline di cioccolato al latte farcite di crema di peperoncini piccanti. Un successo enorme. La specialità, prodotta da un'azienda artigiana calabrese, è stata selezionata e garantita dall'Accademia del peperoncino. Cioccolata non da mangiare ma da assaporare: tra le novità di Perugia, anche il «Codice di degustazione del cioccolato», sempre più diffuso nei salotti italiani, soprattutto al Nord. Un ottimo cioccolato fondente deve essere aromatico (è uno degli alimenti con più di 500 composti aromatici in natura), di colore mogano-rossastro, morbido al punto giusto (da qua l'importanza del modo in cui viene spezzata la barretta). Va poi masticato a lungo secondo un rito preciso e deve «avere corpo, essere rotondo, persistente (mantenere il sapore in bocca per 20 minuti), poco amaro e poco astringente». Il codice è firmato dal bolognese Gianluca Franzoni, premiato come migliore artigiano del settore. E non poteva mancare un richiamo alla situazione di questi giorni; anche qui il cioccolato è stato promosso, e anzi considerato un ottimo antidoto naturale per combattere la depressione dovuta all'attuale momento di crisi internazionale e di guerra: parola dello psicologo del Cirm Alessandro Amadori. Insomma, si può assolvere il peccato di una tavoletta che si scioglie lentamente tra lingua e palato, e soddisfa l'anima prima ancora che il gusto? Si può assolvere questo piacere proprio qui, dove tutti mangiano e comprano cioccolato incuranti dei brufoli di domani, e forse anche di qualche etto in più sulla bilancia? C'è stato, in questi giorni a Perugia, anche un «processo ai golosi». Gli imputati - due giovani accusati di particolari reati (praline a mano armata, sorpassi a tutta tavoletta in autostrada, spaccio di gianduiotti in Piemonte) - erano stati reclusi, per tutta la settimana, in una cella vicina al tribunale, dalla quale distribuivano cioccolatini. I due, Bianca Allat e Ciok Fondente, sono stati liberati, grazie soprattutto alle decisive testimonianze di uno psicologo e di una dietista: difendevano, è stato provato, il diritto al cioccolato.

FONTE: IL MATTINO DI PADOVA

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