Cari amici di VINit vi voglio scrivere di un vino pugliese e di questa regione meravigliosa dal punto di vista enologico. Il vino di oggi è un primitivo in purezza al 100% della provincia di Lecce e devo confessarvi che è stato uno dei migliori assaggi degli ultimi anni... |
Uno di quei vini che te
lo imprimi nella tua "microchip" sensoriale e non lo scordi più, proprio
come una bella donna (o un bell’uomo dipende da chi legge) di cui ti
innamori a prima vista, che ti entra dentro come un fulmine. L’azienda in
questione credo sia semisconosciuta alle grandi guide, ma state certii tra
non molto tempo balzerà agli onori delle cronache enologiche. Stò
parlandovi dell’azienda Petrelli Giovanni di Lecce, ed il
vino è il PRIMIERO 2000, affinato per 6 mesi in barrique di 2°
passaggio.
Appena aperta la bottiglia e portato il tappo al naso, già si sentivano i
primi profumi. Poi ho versato un pò di vino in un calice a ballon e "senza
rotearlo" mi sono giunti al naso una quantità e qualità di profumi
notevole. A dire il vero inizialmente si sentivano abbastanza i "vapori"
dell’alcool (questo vino riporta in etichetta 14°) che sono scomparsi
quasi subito.
Colore rosso porpora brillante, che denota la "giovane età del
vino" e che lascia preventivare una durata di ancora molti anni; al naso è
molto intenso con una varietà di profumi che vanno dalla frutta matura,
alla marasca. La bocca rispecchia quanto riscontrato prima: una pienezza,
una persistenza ed una piacevolezza di beva unica, leggeri sentori di
legno (il vino è stato affinato per circa 6 mesi in barrique di
secondo passaggio, per fortuna !! ), è il frutto uva che spicca su ogni
altra sensazione gustativa, si riconosce il gusto tipico del vitigno
Primitivo.
Un vino da abbinare a molteplici cibi a base di carne, formaggi
stagionati e/o a pasta semidura. Un vino che tra poco si conquisterà i
primi posti tra le maggiori guide del settore, statene certi. Infine, cosa
che non sottovaluto mai, un buonissimo rapporto qualità prezzo: parliamo
di 6/7 euro alla bottiglia.
Come mi piacerebbe, cari amici del vino, mettere alcuni di questi
fuoriclasse, ancora semisconosciuti, in degustazione alla cieca con altri
vini superfamosi e superpagati. Credo che vini pagati da 50/60 € in su ne
uscirebbero malconci. Dobbiamo incominciare a
valutare il vino per quello che esprime, per la sua essenza, e non farci
incantare dalle etichette ed ancora peggio dal prezzo esagerato.
Grazie dell’attenzione ed alla prossima.
Roberto Gatti