14.02.2008 | Vino e dintorni

Marina Mangiarotti: i passiti del Piemonte

Durante la mia permanenza in Piemonte nel settembre 2007, per partecipare alla manifestazione Dolcetto&Dolcetto, tramite l’amico enologo Lorenzo Tablino, profondo conoscitore delle terre piemontesi e dei vini ivi prodotti, sono venuto a contatto con questa bella realtà per il tramite dei suoi vini.

Durante le festività 2007/2008 quale occasione più ghiotta per brindare alla fine del 2007 ed all’inizio del 2008 con un buon spumante MC italiano ed un buon passito piemontese, ed allora ho voluto provare proprio questo passito di moscato, segnalatomi (per mia ed ora per vostra fortuna) dall’amico enologo.

Vi sto scrivendo, cari amici lettori, dell’azienda :

Azienda Agricola Mangiarotti Marina

Cascina Casarito, 32 - Valle Bagnario - 15019 Strevi (AL) Italia
Tel. 39 0144 363367
Tel. 39 0144 372258
Cell. 39 328 4073576
marinamangiarotti.it
info@marinamangiarotti.it


Un po di storia

Marina Mangiarotti della Valle Bagnario

Santo Stefano Belbo. Giovanni Bosco del coordinamento del CTM (Coordinamento Terre Del Moscato), scrive su piccole realtà, grandi vini: l'esempio di Marina Mangiarotti della Valle Bagnario.

« Vini spagnoli, australiani, californiani, stanno dando l'assalto ai mercati europei. Con strategie di marketing molto agguerrite si stanno imponendo un po' ovunque, e fanno moda!

E allora che fare? Ha ragione da vendere Angelo Gaja, "guru" di Barbaresco che suggerisce di lavorare rapidamente alla creazione di un codice europeo per il settore unendo le nostre forze a quelle francesi, riconoscendo alla Francia una leadership che ha a tutti gli effetti. Da parte italiana i vini che ci consentono di sostenere l'assalto di quelli imposti dalla pubblicità li abbiamo: Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino su tutti, ma a seguire una miriade di vini bianchi e rossi, secchi e dolci ad altissimo livello. Manca ancora la mentalità dei produttori per creare un vero "individualismo coordinato". Ma sta arrivando la nuova generazione di produttori. Giovani contadini - imprenditori che hanno compreso che da soli verrebbero schiacciati sul nascere e allora si stanno organizzando in zone omogenee.

Un'interessante realtà è quella dei produttori di Strevi, Valle Bagnario. Grazie all'interessamento del Sindaco Tommaso Perazzi e al contributo di Slow Food si è riscoperto il passito di Moscato e di Brachetto prodotti già nel XV secolo. Marina Mangiarotti è una di quei giovani.

Da alcuni anni impegnata come promotore territoriale a Strevi del coordinamento Terre del Moscato, dalla vendemmia 2001 ha deciso di fare il grande salto : produrre in proprio. Con papà Mario ha fatto un intelligente selezione dei grappoli e voilà: Brachetto d'Acqui docg, Moscato d'Asti docg, Brachetto Passito, Moscato Passito.... per citare i più famosi.

Ma assieme ai grappoli in quelle bottiglie Marina ci "infila" il suo grande amore per quella valle baciata dal sole e... l'esperienza di papà Mario (quelle bottiglie di Brachetto imbottigliate negli anni '60 mi fanno tornare in mente sapori, profumo di tempi che furono...).

- Marina, perchè ha fatto questo?

."Lavorare per le grandi industrie spumantiere ha sicuramente i suoi vantaggi, ma per mia esperienza diretta ho potuto constatare che con la forza del proprio lavoro si possono realizzare anche i sogni. L'importante è credere nelle proprie risorse e mettersi in gioco. E poi, diventare autonomi è una grande e stimolante avventura ".

Questa è Marina, Marina di Valle Bagnario, figlia di Mario. Ma valle Bagnario in Strevi sarà mica famosa perche grandi sono i suoi produttori? ».

Credo proprio di si !(ndr)

RAPET – bottiglia da 0,375- gr. 13,50
Moscato Passito

Vitigno: Moscato.
Colore: Giallo paglierino tendente al dorato.
Profumo: Sentori di frutta appassita e di spezie.
Gusto: Dolce, molto intenso, armonico, piacevole, persistente.

Abbinamenti:
Oltre ad essere un ottimo vino da meditazione, si accompagna perfettamente con i formaggi acuti e ben stagionati, esaltando il sapore di entrambi.


DEGUSTAZIONE

Giallo dorato luminoso, sulle pareti del bicchiere lascia lacrime fitte e consistenti, è denso nel bicchiere; al naso è intenso, con sentori di frutta candita, emerge una leggera nota smaltata di acetaldeide tipica dei vini ottenuti da uve appassite, dopo alcuni minuti emergono note fini di agrumi, quali arance e limoni; il meglio lo dona alla gustativa : denso e concentrato all’ingresso , si apre caldo nel centro bocca ed a meraviglia rimane minuti interminabili sulle papille gustative.

Equilibrio perfetto tra sensazione dolce e sensazione acida , risultando dolce ma non stucchevole, con una perfetta corrispondenza n/b.

Una grande espressione di quel magnifico vitigno che è il moscato, che ha trovato un suo abitat naturale in Piemonte, capace di regalarci grandi prodotti anche nella versione passita.

Complimenti a questa brava produttrice per avere realizzato un prodotto così piacevole ed equilibrato, essendo a perfetta conoscenza di come sia difficile produrre vini con appassimento delle uve, per le molteplici difficoltà che subentrano durante lo svolgersi di questa tecnica.

Volendo indicativamente assegnare un punteggio siamo sui 90/100, forse più.

Alla salute con il magnifico moscato passito piemontese, prodotto dall’azienda Marina Mangiarotti, un nome una garanzia, che sentiremo nominare sempre piu’ spesso in futuro nell’ambiente enologico.

Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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