13.12.2007 | Eventi

La longevita' del Chianti Rufina

Cari amici lettori, come vi avevo anticipato nel mio precedente articolo, durante la manifestazione Anteprima Chianti Rùfina 2007, è stata organizzata dal Consorzio nella prima giornata di benvenuto, ed è stato un gran bel benvenuto, una degustazione di vecchie annate, che definerei “storiche“.

Dopo una breve presentazione del Presidente neo-eletto da pochi mesi, il dott. Giovanni Busi, che ci ha bene illustrato come il Rùfina (mi raccomando rigorosamente con l’accento sulla u) sia la denominazione più a Nord di tutti i Chianti Toscani, con una superficie vitata di soli 780 ha, e spiegato il progetto di zonazione condotto con la collaborazione dell’Università di Milano, nella figura dell’onnipresente prof. Attilio Scienza, per meglio capire i vari tipi di terreni, le loro morfologie, più idonei ai vari tipi di cloni, perché oggi nulla deve più essere lasciato al caso o all’improvvisazione, ma frutto di attenti e dettagliati studi, per ottenere sempre il massimo possibile in termini di qualità.

Si è passati poi alla degustazione di vecchie annate di Chianti Rùfina , riservata alla stampa specializzata di settore, per dimostrare la longevità di questi vini. La degustazione era guidata, dal sommelier Delegato Ais Massimo Castellani, che bene conosce la tipologia del Rùfina e naturalmente siamo partiti dal vino più giovane, per scendere via via fino al vecchietto della giornata.



1° VINO- MONTESODI 1985 -FRESCOBALDI-

Una annata molto fredda nell’inverno 84/85, tanto che l’Arno ha ghiacciato, si sono avute basse rese, con una estate siccitosa e calda, con grandi escursioni termiche.

Scheda di degustazione

Rosso rubino, scuro, con una leggerissima unghia appena aranciata; intenso al naso, fruttato e maturo; (il sommelier Castellani ha sentito: cuoio, carne e terra) ; grande forza in bocca, caldo, ma con un ingresso morbido e tannini ancora in evoluzione; finale lungo con bocca asciutta. A mio avviso migliore in bocca che al naso, ma lasciato nel bicchiere e ritornato a degustarlo dopo 20/30 minuti era in evoluzione, aprendosi a meraviglia, con note balsamiche che sono quelle che adoro di più in un vino.

88/89



2° VINO- TRAVIGNOLI RISERVA 1984 –100% sangiovese-

Al colore si presentava granato, con sfumature più aranciate del precedente; annata piovosa la ‘84, naso evoluto di cuoio e tabacco; ma anche rosa, viola macerata, buona acidità, equilibrato in bocca, caldo, morbido e poco tannico, con sentori di radice di rabarbaro. E’ stata una annata di media qualità e nel vino si è riscontrato.

84



3° VINO- GRIGNANO -RISERVA 1979-

Da uve Sangiovese e piccole percentuali di uve bianche, poi colorino, il buonamico (chiamato anche il lanaiolo dei poveri): è stata una estate molto bella, poche pioggie, una buona annata, affinato in botti di grande capacità di tre legni diversi : rovere, ciliegio e gelso. Peccato non averlo potuto degustare perché inficiato dal TCA o tappo.

N.G.



4° VINO
MONTESODI 1974 -1° ANNATA DI PRODUZIONE- FRESCOBALDI-

Ottima annata, 18 mesi in barrique, quando in Italia ancora non si conoscevano queste piccole botti da 225 lt. :

ottimo colore, integro di un rubino vivo e brillante; intenso al naso, emerge la tostatura dei legni, grafite e sigaro toscano ( sentori del sommelier Castellani ); in bocca è ancora presente una buona acidità, una bella liquirizia in retrolfazione, asciuga molto la bocca, con bei tannini presenti.

PRIMO IMPATTO 86
**

** Dopo 20/30 minuti lasciato nel bicchiere è migliorato di molto, sia al naso che in bocca : balsamico, elegante, fine, giustamente tannico.

FINALE 90



5° VINO- FATTORIA DI BOSSI -1962-

Ancora in bella tonalità rubino, con un leggerissimo accenno aranciato sull’unghia; naso intenso e stupendo, evoluto, con note terziarie in evidenza di tabacco,caffè,cuoio; in bocca è integro, perfettamente conservato,molto caldo, tannini bene amalgamati, grande Pai. In retrolfazione emerge la liquirizia, con una grande sapidità. Dopo 20/30 minuti emergono note balsamiche. Un grande vino con ben 45 anni sulle spalle: complimenti.

95/100
Il mio Top Wine di tutta la degustazione.



6) VINO - POGGIO REALE - CONTI SPALLETTI -1960- GR. 13,2-

In etichetta era segnato: Medaglia d’ Oro a Bruxelles 1958, una manifestazione che ha anticipato i tempi, a quello che oggi è uno dei maggiori Concorsi Enologici Mondiali, al quale sono accreditato come Giudice da tre anni consecutivi. E’ stata questa una annata scarsa di quantità.

In tonalità aranciato, ma abbastanza vivo; al naso sono emerse note di animale, carne e catrame ( note dell’amico sommelier toscano ); in bocca è elegante, caldo e tannico, equilibrato, ancora con una buona spalla acida.

89/90



7) VINO - CONTE SPALLETTI SELEZIONE -1955- gr. 12,35-

Colore aranciato, ancora in bella tonalità; frutta sottospirito, elegante ed intenso al naso; in bocca è perfetto, bevibile, equilibrato, buona tannicità ed acidità, integro nella beva e lungo nel finale. Estratto 27- acidità 6

I vigneti dell’epoca erano ancora fitti, in quanto era una viticoltura antecedente i piani Feoga.

93/100

Un "vecchietto" con ben 52 anni sulle spalle, che molto bene si è difeso al cospetto dei piu' giovani : grande dimostrazione della longevità di questi Chianti Rufina.



Conclusioni finali


Nota comune a tutti questi “ pensionati “ è che erano tutti in evoluzione nel bicchiere: ogni 5 minuti sembrava di avere un vino diverso dal precedente, l’ossigeno stava compiendo miracoli di evoluzione, stavano ritrovando la loro gioventù, proprio come un essere umano che a tarda età, ricorda i momenti più belli della sua fanciullezza e gioventù, facendo un salto all’indietro di tanti anni. Notevole il miglioramento continuo avvertito al naso, ma non bisogna aspettare oltre misura, perché poi i profumi se ne vanno via per sempre. Altra nota comune di questi Chianti Rùfina è stata la loro mineralità spiccata, si percepisce come dicono da queste parti (siamo a Firenze e dintorni) il “Salatino“, che fa salivare, fa venire voglia di mangiare e quindi invita a bere.

Una bella esperienza che mi ha fatto “toccare“ con vista, naso e palato, quanto siano longevi i Chianti Rùfina, capaci di sfidare il tempo per 25/30/40 e più anni senza alcun timore, naturalmente se ben conservati con tutti i crismi del caso: temperature fresche e costanti, giuste percentuali di umidità, e cantine buie, diversamente non sarebbero possibili simili miracoli della natura.

A tal proposito consiglio una lettura al link


Una bella esperienza che ho voluto condividere con tutti voi, cari amici lettori, cercando di trasmettervi nel migliore dei modi, le emozioni, le percezioni e sensazioni che riscontro durante queste mie degustazioni.

Alla nostra salute con i magnifici Chianti Rùfina d’Antan.

 
Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email: gatti-roberto@libero.it
Winetaste.it - contact@winetaste.it
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