Bruxelles - L’Europa riconosce il vino biologico “doc”.
Una conquista importante per i viticoltori biologici italiani ed europei, che dalla vendemmia 2012 potranno utilizzare il termine "vino biologico" sulle etichette.
La decisione presa a Bruxelles dal Comitato per la produzione biologica dell'Ue è stata commentata con soddisfazione dal commissario Ue all'agricoltura, Dacian Ciolos, secondo cui «si dà ai consumatori la certezza che un "vino biologico" è stato prodotto applicando norme più rigorose». Il nuovo regolamento entrerà in vigore il prossimo primo agosto e permetterà ai viticoltori biologici di utilizzare il termine "vino biologico" sulle etichette, accompagnato dal logo biologico dell'Ue e dal numero di codice dell'organismo di certificazione competente.
Una decisione che, non solo garantisce ai consumatori un prodotto di maggiore qualità, ma permette al settore di rilanciare la produzione. Insomma, anche il vino biologico, orfano della normativa europea del 1991, che dava una base legale all'agricoltura biologica, può contare da ora su una legislazione europea armonizzata, mettendo fine ad una moltitudine di standard privati di vinificazione che si sono sviluppati negli anni in diversi Stati membri.
Il compromesso raggiunto, oggi a Bruxelles, prevede per il vino biologico una presenza di solfiti pari a 100 milligrammi il litro per i vini rossi e 150 per i vini bianchi e rosé: 50 milligrammi in meno per ogni categoria, rispetto ai livelli attualmente in vigore per i vini convenzionali. Tuttavia, per i vini dei Paesi del centro e del nord d'Europa, Francia compresa, in cui è presente un tenore di zucchero residuo superiore a 2 grammi il litro, la presenza limite di solfiti per il vino biologico passa da 100 a 120 milligrammi il litro per i vini rossi, e da 150 a 170 per quelli bianchi e rosé.
( Fonte Il Secolo XIX )
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