Se qualcuno di voi
pensa che tutto ciò sia semplice da scovare e coniugare sbaglia di
grosso perché già tre-quattro anni fa trovai diverse aziende che
producevano bene ma in cantina mi fecero pagare una bottiglia da
0,750 la bellezza di £. 70.000 ed una da litri 0,50 £. 50.000 iva
compresa naturalmente. Ho ritenuto di non segnalarvi questi prodotti
in quanto a mio parere un pò troppo cari per quanto contenuto nella
bottiglia anche se devo ammettere che l’amarone è uno tra i pochi
vini che merita di essere pagato un pò di piu’ dei vini “normali“
per il metodo con cui viene prodotto, insieme ai passiti ecc.
|
Un pò di storia e di notizie di produzione
L’amarone della Valpolicella è oggi considerato a
ragione il piu’ prestigioso vino rosso veronese ed uno
tra i primi in assoluto nel panorama vinicolo italiano
ed internazionale: le esportazioni ne sono una chiara
conferma. |
In tutto il mondo
conoscono questo magnifico vino italiano che ha una concentrazione
di estratti, di alcool ed altri elementi sensoriali difficilmente
uguagliabili.
Sembra che l’amarone sia nato in epoche remote quasi per caso;
infatti le uve che venivano lasciate appassire in piccole cassette
arieggiate davano luogo ad un vino dolce chiamato allora Acinatico e
prodotto in quella zona che allora per i latini era la
“Vallis-polis-cellae” che tradotto sta a significare appunto "valli
dalle molte cantine". L’acinatico è l’antenato del recioto , un vino
che ancora oggi viene prodotto, in versione dolce e vellutato il cui
nome deriva dalle "recie" orecchie che sono situate nella parte piu’
alta del grappolo di uva. Con il passare dei mesi però questo vino
inizialmente dolce con l’aumentare delle temperature primaverili
riprendeva a fermentare diventando via via piu’ secco ed alcolico
tanto da diventare quasi amaro e di qui il nome appunto Amarone.
Se inzialmente questo poteva sembrare un difetto con il passare
degli anni i contadini della zona si resero conto che questo vino ,
una volta diventato secco, manteneva per alcuni anni le proprie
peculiarità gustative e con il tempo addirittura migliorava:
miracoli della natura qualcuno avrà gridato all’epoca. Oggi invece
la scienza enologica è molto raffinata e meglio possiamo comprendere
queste evoluzioni ed i due vini recioto ed amarone seguono due
strade di vinificazione completamente diverse, dovendo ottenere due
prodotti dalle stesse uve appassite, uno in versione dolce ed uno in
versione secca.
La vera e
propria svolta si ebbe nel 1968 quando a questo vino
venne riconosciuta la Doc ed oggi con il suo 10-15%
della produzione totale è ancora un prodotto di nicchia.
Una considerazione che mi sovviene spontanea ed una
domanda che rivolgo agli enti ed operatori interessati:
perché mai a questo vino
sicuramente superiore a tantissimi altri nel panorama
viticolo italiano non è stata ancora concessa la
Docg? |
|
Quando ultimamente
ne sono state rilasciate alcune che veramente mi fanno venire le
lacrime agli occhi dalla scadente qualità dei vini prodotti ed ora
ingiustamente classificati come Docg! In base a quali criteri
vengono allora concesse in Italia le Docg se non si considerano
quelli che dovrebbero essere unicamente della qualità assoluta,
originalità, tipicità ed unicità di quel vino? Credo che piu’ dell’amarone
nessun altro vino italiano abbia acquisito sul campo questo diritto
sacrosanto!
Ed allora chiedo alle competenti autorità
ad alta voce da questa rubrica
la DOCG per l’amarone della Valpolicella!
Con la magnifica annata del 1997 si è raggiunta la quota di circa
3.000.000 di bottiglie che sono ancora una minima parte della
produzione totale della zona. Pensiamo che il disciplinare di
produzione prevede la messa a dimora nei fruttai per l’appassimento
di un 70% di uve su un totale di 120 q.li per ha, il che significa
circa 84 q.li come massimo di uve; la composizione delle uve
autorizzate ed ammesse sono:
dal 40 al 70% di uve corvina;
dal 20 al 40% di uve rondinella;
dal 5 al 25% di uve molinara.
|
Per produrre l’amarone
vengono selezionate le migliori uve nel vigneto, quelle
maggiormente esposte alla luce del sole, maggiormente
arieggiate e quindi piu’ sane e con una concentrazione
maggiore di zuccheri e polifenoli; |
poi
vengono sistemate in piccole cassettine ad uno strato
unico in modo da non venire danneggiate dal peso delle
uve superiori; attualmente i locali dove avviene
l’appassimento da metà ottobre a gennaio inoltrato sono
generalmente termocondizionati o perlomeno arieggiati,
con il giusto grado di umidità per fare in modo che le
uve non vengano danneggiate. |
Costantemente le uve vengono visionate e
controllate grappolo per grappolo, vengono girate e gli
eventuali acini danneggiati ed intaccati dalle muffe dannose e dal
marciume vengono prontamente eliminati fino a quando non raggiungono
all’incirca la metà del loro peso iniziale il che stà a significare
che dagli 84 q.li di partenza per ha ne rimangono circa q.li 42, che
tradotti in vino significano una produzione di 20 hl di vino e per
essere piu’ chiari possiamo sintetizzare dicendo che da 100 kg di
uva otteniamo all’incirca 25-30 litri di vino.
Una volta pigiate le uve il mosto viene lasciato a contatto con le
bucce molto tempo, in quanto l’estrazione del colore è minore
considerate le basse temperature dei mesi di gennaio-febbraio in cui
si avvia la fermentazione; successivamente il vino viene travasato
in botti di diverse dimensioni ( tonnaux e/o barriques ) per almeno
due anni per affinarsi in bottiglia almeno altri 6 mesi.
I vini cosi’ ottenuti raggiungono facilmente i 15-16 e piu’ gradi
alcolici e per questo è consigliabile una decantazione di almeno un
paio d’ore prima del consumo. Mi è venuto da sorridere nel senso
buono del termine quando ho sentito in televisione durante un
servizio che l’amarone si beve anche come aperitivo prima di cena:
de gustibus! E’ un vino che se ben conservato potrà durare
tranquillamente 10-15 anni regalandoci grandi soddisfazioni e
sorprese, ma possiamo tranquillamente berlo anche prima in età piu’
giovanile intorno ai 4-5 anni.
Le caratteristiche sensoriali di carattere generale che si rilevano
in degustazione dell’amarone sono queste: colore rosso
rubino-granata intenso e luminoso; profumi intensi di ciliegia,
ribes, spezie conferite dal legno; concentrato e succoso nella
materia prima, strutturato di grande corpo ma morbido ed elegante,
equilibrato con una persistenza lunghissima: insomma uno di quei
vini che a me piace definire: "Vino dal pugno di ferro in un guanto
di velluto".
L'Azienda Agricola Antolini
Quella di oggi è una piccola azienda che definirei artigianale ed è
un vero piacere "scoprirla" quasi per caso e portarla alla vostra
conoscenza amici lettori, non segnalata nelle guide nostrane e non
ancora famosa. Questa azienda si chiama:
Azienda Agricola Antolini
Pier Paolo e Stefano s.s.
via Prognol, 22 - 37020
Marano di Valpolicella - Verona
tel/fax +39045 7755351
cell. 333 6546187
Email: info@antolinivini.it |
|
Un po di storia aziendale
Pier Paolo e Stefano coltivano la vite da circa 15 anni, con
l'impegno e l'amore tramandato dal padre Domenico e dallo zio Mario,
nei terreni di proprietà nella zona collinare del comune di Marano
di Valpolicella. I vigneti posti ad un'altezza compresa da 250m a
300m coprono una superficie di circa 4 ettari e hanno una
esposizione che varia da sud ad ovest, la composizione dei terreno è
prevalentemente di tipo argilioso, in località Moropio si riscontra
anche presenza di tufo.
|
Il sistema di
allevamento adottato è quello tradizionale della zona,
vale a dire la pergola doppia con sesto d'impianto medio
1X4, molti sono i filari impiantati sulle marogne,
caratteristici muretti a secco che formano meravigliosi
terrazzamenti dove, non di rado, trovano posto anche
olivi e ciliegi. L'azienda inoltre conduce circa 1
ettaro di vigneto in località Semonte in comune di San
Pietro in Cariano e da poco ha acquistato in località
|
Cà Coato
nel comune di Negrar nella fascia collinare che da S.
Vito va a Roselle, un appezzamento di circa 3 ettari che
sta impiantando con varietà tipiche della zona con
sistema guyot. |
Fin dall'inizio
dell'attività si è scelto di operare nel rispetto dell'ambiente
praticando la lotta guidata e integrata con
lo scopo di utilizzare al minimo i prodotti antiparassitari.
Recentemente si è completata la costruzione della nuova cantina, al
primo piano si trova il locale per l'appassimento delle uve, al
piano terra il locale magazzino e parte in futuro destinato
all'imbottigliamento, all'esterno sotto la tettoia si trovano i
vinificatori di moderna concezione per la fermentazione, nel piano
interrato si trova la cantina di lavorazione e stoccaggio con i
serbatoi in acciaio e sotto le due volte di mattoni c'è la
parte riservata all'invecchiamento con le
botti e le barriques.
Qualche anno fa l'uva ed il vino venivano venduti sfusi ad altre
aziende, solo da poco si è deciso di incominciare ad imbottigliare
una piccola parte della produzione ed andare sul mercato con il
proprio nome, è per questo che le bottiglie prodotte sono pochissime
rispetto alle potenzialità che si hanno.
Nel 2000 primo anno di imbottigliamento le
bottiglie di Amarone sono state poco piu’ di 1.300 e cosi’ pure nel
2001; ed infatti se anche per gli anni successivi la
produzione fosse rimasta a questi livelli non lo avrei segnalato su
questa rubrica in quanto il prodotto non sarebbe stato reperibile,
nel 2002 non è stato prodotto nulla in quanto la grandine ed il
maltempo ci hanno preceduto, ed invece per nostra fortuna nel 2003
la produziona sarà di circa 7.000 bottiglie in commercio fra tre
anni. I motivi per cui come prima azienda veronese produttrice di
amarone ho scelto di parlare di questa piccola azienda agricola ( ne
seguiranno sicuramente altre tra qualche mese ) sono essenzialmente
tre:
1) la grande qualità del prodotto che ho riscontrato durante la
degustazione;
2) il grande rapporto qualità prezzo che non esito a definire
superconveniente fissato in circa euro 15 + iva (speriamo che dopo
tutti questi complimenti il produttore non ci aumenti il prezzo,
sarebbe un vero peccato, ma credo che ciò non avverrà in quanto la
serietà del produttore si sente anche nel vino prodotto!);
3) l’azienda è ancora semisconosciuta al grande pubblico e non
recensita sulle guide nostrane e sinceramente non ne capisco il
motivo. L’azienda produce anche un Valpolicella normale, un
valpolicella ripasso ed il famoso recioto vino da dessert o da
meditazione.
SCHEDA DI DEGUSTAZIONE
Amarone della Valpolicella d.o.c. classico
Questo
vino viene prodotto a partire da varietà di uva corvina,
corvinone e rondinella, rientrano in piccola percentuale
anche: croatina, dindarella, cabernet sauvignon e
molinara. La vendemmia inizia quando l'uva ha raggiunto
la giusta maturazione e potrà garantire una adeguata
gradazione alcolica, vale a dire intorno alla fine
settembre, |
|
solo a
questo punto si procede alla cernita dell'uva migliore
che accuratamente posta in piccole cassette di legno e/o
plastica verrà sistemata nel fruttaio dove resterà fino
a fine gennaio, quando l'uva appassendo avrà perso dal
30% al 40% del proprio peso viene pigiata e posta a
fermentare, con le proprie bucce, in particolari
serbatoi a temperatura controllata e con sistemi di
rimontaggio e rottura del cappello automatici. |
La fermentazione
dura dai 15 ai 20 giorni, il vino giovane dopo un primo travaso
viene posto in piccole botti e barriques a riposare per circa 24
mesi, poi dopo l'imbottigliamento seguirà un affinamento in
bottiglia di circa 6 mesi.
Il vino presenta un colore rosso rubino carico che con
l'invecchiamento tende al granato.
Un profumo caratteristico speziato accentuato.
Un sapore pieno, vellutato, robusto.
Gradazione 16º alcolici.
Bottiglia borgognotta da 750 ml.
Servire a temperatura di 18º C preferibilmente stappando la
bottiglia qualche ora prima, usare bicchieri tipo ballon per
facilitare l'ossigenazione.
L'Amarone si abbina a carni rosse arrostite o alla brace,
cacciagione e formaggi stagionati.
Per eseguire la degustazione di questi grandi vini bisogna seguire
tutti i crismi del caso: quindi ho provveduto ad una decantazione
del vino almeno 1 ora e ½ prima del consumo e gli esiti sono stati:
Vino: Amarone della Valpolicella 2000 gr.
16
"Grazie all’arte di coltivare e pigiare l’uva, gli uomini uscirono
dallo stato di barbarie e divennero civili" Thomas Many
|
Cosi’ è riportato
sull’etichetta di questa bottiglia, molto spartana ed
essenziale sembra quasi scritta a mano ed allora la
curiosità aumenta nell’avvicinarsi a questo vino: ci dà
il senso dell’artigianale. Questo vino ci ha dato le
seguenti emozioni: colore rosso rubino limpido ancora in
bella tonalità; scende ben denso nel bicchiere lasciando
sulle pareti del cristallo dei bei archetti; |
i profumi
sono intensi ma molto fini allo stesso tempo ed allora
oltre alla frutta rossa abbiamo colto la viola e la
rosa; in bocca è splendido entra morbido ed in punta di
piedi per sprigionare tutto il suo calore e la sua forza
nel centro bocca, lasciando piacevolmente ed a lungo le
sue note deliziose sul nostro palato. |
Sicuramente un
grande Amarone fine e di qualità superiore: ad oggi tra i primi tre
migliori amaroni degustati. Complimenti a questi bravi viticoltori.
Lo abbiamo abbinato ad un piatto di daino in salmi’ del gran Bosco
della Mesola, rigorosamente accompagnato da polenta appena cotta,
magistralmente preparato da quella bravissima cuoca che è mia moglie
e ne è scaturito un: matrimonio d’amore.
Voto 5 stelle 90/100
Prezzo €. 15,00 + Iva ottimo rapporto Q/P
Detto:
"Grazie all’arte di coltivare e pigiare
l’uva, gli uomini uscirono dallo stato di barbarie e divennero
civili "tratto dall’etichetta di questo vino".
Thomas Many
Un augurio particolare a tutti i lettori di questo sito, che mi ha
permesso di crescere professionalmente insieme a tutti voi, di
sereno Natale e di un 2005 ricco di pace e serenità e naturalmente:
Prosit con il magnifico Amarone della
Valpolicella Sovrano incontrastato di tutto il Veneto.
|
Roberto Gatti
sommelier degustatore
Codigoro (Ferrara)
Email:
gatti-roberto@libero.it
|
|
Tutti gli
articoli di questa rubrica su: |
|
|
|