Non facciamoci ingannare
dal termine "biotecnologico", inteso nel senso della manipolazione
da parte dell'operatore (che pure può avvenire): le trasformazioni
avvengono in natura seguendo leggi che possono essere riprodotte in
laboratorio e poi in cantina per migliorare il prodotto finale.
La materia prima ha acquisito sempre
maggiore importanza e si può affermare che da vendemmie scadenti è
piuttosto complicato ottenere prodotti di buona qualità. In questo senso,
la sanità delle uve, la giusta maturazione e gli equilibrati contenuti
delle varie parti chimiche all'interno degli acini, rappresentano le
premesse fondamentali per arrivare ad un vino eccellente.
In maniera schematica possiamo riassumere i passaggi della vinificazione
in questo modo: pigiatura, diraspatura, macerazione, sgrondopressatura,
separazione statica o dinamica, fermentazione a partire da mosto limpido,
eventuale fermentazione malo-lattica, stabilizzazione, eventuale
affinamento e maturazione. In mezzo possono essere collocati altri
passaggi necessari in funzione delle attrezzature disponibili,
dell'esperienza e delle tecniche utilizzate che possono prevedere l'uso di
coadiuvanti che prevedono successive filtrazioni per giungere ad un
prodotto necessariamente limpido.
Se con la pigiatura si comprimono gli
acini causando la fuoriuscita del contenuto, con la diraspatura si
eliminano i raspi dagli acini prima dell'ammostamento o, con un'altra
tecnica, dal mosto prima della fermentazione: si ottengono così, in linee
generali, vini con una quantità inferiore di tannini e con maggiore
acidità. La diraspatura è opportuna anche alla presenza di uve non
perfettamente mature o danneggiate; si può non eseguire la diraspatura
quando le uve sono carenti in tenore zuccherino o quando si opera in
ambiente freddo.
Nella composizione e nella struttura dei vini rossi
sono presenti composti che derivano dalle parti solide del grappolo e nel
corso della macerazione, passaggio fondamentale nella produzione dei vini
rossi, questi componenti sono estratti dalle bucce, dai vinaccioli ed
eventualmente dai raspi. Nella tradizionale vinificazione in rosso,
macerazione e fermentazione avvengono in contemporanea e l'estrazione
degli elementi utili è ottenuta dalla durata della macerazione e
dall'aumento progressivo della gradazione alcolica e della temperatura
dovuta anche alla fermentazione.
La macerazione può anche essere condotta
in maniera diversa e avere durata variabile, da poco meno di una settimana
fino a quindici giorni: può essere svolta sull'uva non pigiata e chiusa in
recipiente, nel quale si può decidere se immettere o meno anidride
carbonica che viene comunque prodotta dalla "respirazione" delle cellule
dell'uva; per mezzo della macerazione, condotta a temperature
sufficientemente elevate (30-35°C) per consentire un migliore svolgimento
del processo, si pongono le premesse per ottenere un vino rosso da
degustare con piacere.
A questo punto è evidente che si vinifica in bianco quando si fa
fermentare il mosto senza vinacce, eliminate attraverso la sgrondatura
immediatamente dopo la pratica della pigiatura o dopo aver estratto il
mosto pressando i grappoli. Occorre dire che le vinacce sono porose e
rappresentano le possibili chiavi d'ingresso per pericolose ossidazioni:
in questo senso è doveroso utilizzare gli opportuni strumenti
antiossidanti.
La pratica della separazione statica pre-fermentazione viene
effettuata lasciando a riposo il mosto per alcune ore oppure attraverso
l'utilizzo della centrifugazione: in entrambi i casi è buona norma l'uso
preventivo dei tradizionali chiarificanti enologici. Una volta ottenuto il
mosto limpido e abbattuta la carica microbica indigena, verranno aggiunti
i lieviti selezionati e i nutrienti consentiti al fine di far procedere
nel migliore dei modi il processo che porta alla formazione del vino.
Nella vinificazione in bianco, tra il
termine dell'ammostatura e l'avvio della fermentazione possono svilupparsi
pericolosi enzimi naturali presenti nell'uva o di origine microbica
diversa (per esempio prodotti da indesiderate presenze fungine): per
questo, ancora una volta, vale la pena di addizionare una piccola quantità
di adeguati principi attivi contro potenziali cause ed effetti dannosi.
L'inizio della fermentazione corrisponde alla produzione di anidride
carbonica e all'ebollizione.
Nella fermentazione in rosso,
le vinacce vengono spinte dal gas: tendono a formare un cappello sulla
superficie della massa del mosto e rappresentano un forte rischio di
ossidazione; vi sono soluzioni rappresentate dai rimontaggi, effettuati in
recipienti di grandi dimensioni, con i quali per mezzo di pompe si riversa
sul cappello di vinacce il vino preso dal fondo; con le follature,
pratiche perfezionate in questi ultimi anni con gli aerofollatori
automatici ma costituite originariamente dall'uso di bastoni con
all'estremità pioli posti in croce a due o tre piani diversi, si rompe il
cappello di vinacce e si affonda al fine di consentire una fermentazione
ottimale. E' possibile evitare l'affioramento delle vinacce con l'utilizzo
di griglie che tengono sommerso il cappello di vinacce così da liberare le
sostanze in esse presenti.
La temperatura della fermentazione nella
vinificazione in rosso non dovrà, tendenzialmente, superare i 28° C, nella
vinificazione in bianco dovrà rimanere sotto i 20°C. Compiuta la svinatura
al termine della fermentazione, si penserà alla conservazione e
all'affinamento.
Nella stabilizzazione e nella conservazione
del vino entrano in gioco le colmature, effettuate con vino dello stesso
tipo aggiunto di solforosa, oppure con l'immissione di gas inerte per
impedire il contatto del vino con l'aria e conseguenti danneggiamenti. E'
possibile anche utilizzare filtrazioni sterilizzanti con materiali
inerti.
I successivi travasi eliminano i depositi
fecciosi, favoriscono la chiarifica e impediscono l'insorgenza di sentori
sgradevoli. Già in passato abbiamo accennato alla malo-lattica, utile
soprattutto nei rossi, sulle successive tappe dell'affinamento, della
maturazione. Su questi punti ritorneremo nei prossimi interventi.
- Lezione precedente:
Le alterazioni del vino
- Lezione successiva:
Vini giovani e vini invecchiati
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