29.04.2005 | Cultura e Tradizioni

La devolution servita a tavola

A tavola tra Nord e Sud: Loredana Limone e Pino Imperatore tra cucina e comicità. Sabato 23 aprile scorso alla Fnac di Napoli Loredana Limone ha presentato il suo ultimo libro, Mangiare in cascina (Atesa Edizioni, pp 94, €13). Un incontro originale che ha visto una napoletana “emigrata a Milano, Loredana Limone, confrontarsi con Pino Imperatore, un raro esempio di “emigrato all’incontrari”.

La Limone è una delle prime autrici a sperimentare la letteratura gastronomica con La cucina del Paese di Cuccagna - Passeggiate gastronomiche con Matilde Serao (Il Leone verde Edizioni). Pino Imperatore è invece uno scrittore umorista, autore di "Un anno strano a Roccapeppa" (Kairós Edizioni, Napoli), prossimamente in libreria. Ha collaborato alla prima edizione della trasmissione comica Bulldozer.

Partecipa, presso il teatro TAM di Napoli, alle attività di un Laboratorio di cabaret legato alla trasmissione comica Zelig. Al centro dell’incontro, la comparazione tra il mondo contadino padano e il mondo contadino campano, le ricette padane e le ricette napoletane e la lettura di un testo che ha illustrato la preparazione di una ricetta ‘impossibile’ contenente ingredienti di uso padano e ingredienti di uso meridionale. Tra gli ospiti l’attore Sasà Trapanese.


Loredana, cosa ti ha portato a Milano?
Ti risponderò, che mi sia permesso disturbarlo, con delle parole tratte da Le città invisibili di Italo Calvino: “D'una città non godi le sette o settantasette meraviglie: ma la risposta che dà a una tua domanda”. Napoli, la mia città, per me quella risposta non l'ha mai avuta. Così mi sono messa in cammino, non avevo una meta, una direzione valeva quanto un'altra e, ad un certo punto, mi sono trovata in una campagna rassicurante; era primavera, l'aria era frizzante, mi sono guardata intorno: erba nuova d'un verde rassicurante, case rustiche da cui uscivano profumi insoliti ma invitanti... pagnotta, minestra, focolare, famiglia. Ero ancora in transito, ero ancora incerta... Poi si sono creati dei presupposti e mi sono fermata.

Il tuo ultimo libro... come nasce?
Dalla conseguente esigenza di conoscere e di approfondire, le persone tra le quali, con le quali, vivo o sono vissuta, che hanno mentalità e reazioni diverse dalle mie; dalla necessità di capire il loro modo di affrontare le cose, le situazioni, i sentimenti... l'amore che non sempre ha lo stesso linguaggio.

Cosa ti è piaciuto di più di ciò che hai scoperto delle cascine?
Dal punto di vista culinario, mi sono piaciuti i primi dolci, cioè i primi piatti che sono dolci ma non sono dei dolci: la pasta con gli amaretti, i ravioli ripieni con la zucca, o con gli amaretti o uvetta, cedro... Nel mio libro ho riportato diverse ricette... così lontane dalla nostra tradizione eppure così invitanti e particolari: e, perché no?, anche complementari in un pranzo elaborato, con molte portate, ad esempio. Sotto il profilo umano, mi è piaciuto quel senso di comunione che univa la gente di cascina sempre pronta a condividere, con profonda sincerità, il poco che possedeva. E poi, ammirevole, l'orgoglio di una vita onesta e laboriosa che in qualche modo li riscattava dalla sofferenza di una vita dura e di pressoché sola fatica.

Una sorta di devolution a tavola... vince il sud?
Sì, piaccia o no, vince il sud, che si sia imposto con semplicità o sfacciataggine, non lo so. So solo che non c'è stato un amico milanese che non mi abbia chiesto se so fare la pastiera. Naturalmente ho provveduto: ad imparare, a farla e... a regalarla!

E ora Pino, cosa ti ha riportato a Napoli?
Un treno. Ero piccoletto, e per l'emozione feci la pipì sui sedili dello scompartimento. I miei genitori furono multati per "abbandono renale di minore”.

Come nasce "Un anno strano a Roccapeppa"?
E' stato più facile di quanto pensassi: conclusa la gestazione, ho affidato il testo all'editore, che a sua volta l'ha passato in tipografia, la quale lo ha stampato. Semplice, no?

Ti rivolgo la stessa domanda che ho fatto a Loredana, vediamo com’è dall’altro punto di vista: la devolution a tavola... vince il Sud?

Ma dico, vogliamo mettere una pizza salsiccie e friarielli con una frittata di rane? Uno spaghetto ai frutti di mare con un tortello alla cremasca? Un'impepata di cozze con un pesce in carpione? Un casatiello con una torta bertolina?

Ci racconti in anteprima questa ricetta impossibile?
Impossibile. Se però ti colleghi alla pagina 166166 di Televideo, la trovi.

Fonte: Campaniasuweb

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