Ricordo come,
nell'ambito degli zuccheri, glucosio e fruttosio
danno fermentazione mentre il galattosio
fermenta con difficoltà. Nei vini riscontriamo la presenza anche di altri
composti zuccherini che appartengono al gruppo degli
aldosi come arabinoso e xiloso
(già presenti nel mosto) ramnoso e riboso:
quest'ultimo proviene dal metabolismo dei lieviti.
Sugli zuccheri dunque agiscono non solo i lieviti ma anche i
batteri omolattici che possono
trasformare glucosio e fruttosio in acido lattico e i
batteri eterolattici, che
metabolizzano gli zuccheri in acido lattico e acido acetico e sono
responsabili del difetto denominato spunto lattico, verificabile
quando la temperatura dell'ambiente è troppo alta e, interrompendosi la
fermentazione alcolica, avviene la fermentazione eterolattica
che porta alla produzione di altri composti, dannosi per struttura e
aroma. Occorre inoltre precisare come lo sviluppo di batteri acetici su
uve non integre aumenta nel vino l'acidità volatile.
Dopo l'etanolo, presente in quantità variabile da 50 a 200 g/l,
il glicerolo, detto anche glicerina, è l'alcol presente nel
vino in maggior quantità (8-10 gr/l) e può essere presente sin a partire
dal mosto proveniente da uve "ammuffite" dalla botrite (Botritis
cinerea) o da grappoli sani.
L'acido acetico è presente già nel
mosto e può verificarsi un aumento della sua concentrazione nel vino per
opera dei batteri acetici che attaccano l'etanolo formato e lo trasformano
(in presenza di ossigeno) nell'acido sopraccitato attraverso il passaggio
intermedio nel composto acetaldeide. L'opera dei terribili batteri acetici
comprende anche la formazione di un estere ( composto chimico formato
dall'unione di un acido e di un alcol) per l'unione di acido acetico ed
etanolo con la conseguente produzione di acetato di etile, attore
principale dello spunto acetico.
Rispetto al mosto nel vino si riscontra la diminuzione nella
concentrazione di acido tartarico e invece la nuova presenza di
acido succinico.
La struttura inizialmente acquosa del mosto si trasforma nel corso del
processo fermentativo in idroalcolica e ciò comporta una minor
solubilità di sali presenti nel vino come i tartrati di potassio e di
calcio.
I lieviti consumano diversi elementi
presenti nel mosto come il calcio, i solfati e i fosfati che si
ritroveranno con concentrazioni inferiori nella bevanda finale.
Nella vinificazione in rosso delle uve diraspate si verifica un passaggio
di sostanze contenenti azoto (N) dalle parti solide della materia prima al
mosto che fermenta: alcune di queste sostanze subiscono trasformazioni e
vengono demolite dall'azione dei lieviti durante il processo : è questo il
caso dell'azoto ammoniacale mentre l'amminoacido prolina
rappresenta per i lieviti un serbatoio di azoto che può essere utilizzato
nel caso di carenze dell'elemento : è per questo che la sua concentrazione
nei vini è variabile, in genere maggiore rispetto al mosto, e conserva il
predominio tra gli amminoacidi della bevanda alcolica.
Nel mosto ci sono peraltro pochi
polifenoli e il colore è assai pallido poiché le sostanze coloranti si
osserveranno solo nel vino rosso dopo la macerazione.
In caso di vinificazione in bianco diminuiscono le sostanze colloidali per
la demolizione svolta nel mosto da specifici enzimi ( la
pectinmetilesterasi e la poligalatturonasi) sulle pectine, molecole
complesse formate da tante unità di acido galatturonico , in
generale, nel passaggio dal mosto al vino diminuisce l'acido galatturonico
ed aumenta il mannosio, derivato dall'attività dei lieviti. E' vero
anche che una minore quantità di polifenoli significa più proteine in
soluzione e rischio di successive precipitazioni con le conseguenti "casses
proteiche" di cui parleremo quando affronteremo i "difetti" del vino.
Nei vini rossi invece, per la grande quantità di polifenoli presenti, le
proteine si insolubilizzano e dalle parti solide dell'uva passano molti
colloidi con conseguente intorbidimento: occorre quindi intervenire per
sanare il problema in maniera corretta.
- Lezione precedente:
Fermentazioni spontanee e indotte
- Lezione successiva:
Gli enzimi e le vitamine del vino.
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