Troppo spesso il
grado alcolico del limoncello fatto in casa è molto alto e inoltre
non si tiene in dovuto conto che il prodotto si deteriora facilmente
a causa dell’effetto dell’aria (per ossidazione) e della luce.
Quali rimedi allora? Ce li illustra Micaela
Pallini, vicepresidente della
Pallini - antica azienda che produce liquori e sciroppi dal 1875
- e chimico specializzata nel settore qualità alimentare, che ha
deciso di aprire la porta del suo laboratorio per svelare la ricetta
per fare a casa propria il limoncello esattamente come lo fa lei in
l’azienda. Vale a dire un limoncello di qualità, controllato, meno
alcolico, meno calorico e più stabile nel tempo.
La ricetta base è quella che
prevede 12 limoni freschi amalfitani (assolutamente non trattati),
un litro di alcool puro Buongusto Pallini 95°, un litro di acqua
(meglio se oligominerale o distillata) e un chilo di zucchero.
E’ fondamentale non risparmiare sulla materia prima – ci spiega
Micaela Pallini – l’alcool di basso costo non è ben distillato e
lascia tracce di alcoli superiori, responsabili del mal di testa.
Per verificare la qualità dell’alcool basta strofinare forte un pò
di alcool sul dorso della mano e si odora. Se è di buona qualità
profumerà altrimenti emanerà un odore di bruciato.
Per il procedimento: si pelano i
limoni con un pela patate, in modo da ottenere delle bucce
sottilissime senza la parte bianca (che renderebbe amara
l'infusione). Si mettono successivamente le bucce in infusione con
l'alcool per 1 settimana al buio ed al riparo da fonti di calore. Si
filtra poi l'infuso su lino e carta da filtro e si aggiunge lo
sciroppo ottenuto sciogliendo lo zucchero in acqua. Ideale sarebbe
anche spremere con un torchio le bucce per estrarre tutto l'alcool
rimasto assorbito.
A questo punto per ottenere lo sciroppo ben limpido – ci spiega
Micaela Pallini– si deve scioglierlo a caldo e raffreddarlo a
temperatura ambiente prima di aggiungerlo all'infuso.
Ma non solo. Il segreto è quello di aggiungere una bustina di
zafferano all'infusione per ottenere un prodotto con una nota
speziata particolare. A chi non piace lo zafferano va bene anche una
scorza di arancia amara o due di mandarino da aggiungere alle bucce
di limone durante l'infusione. E per combattere l’alta alcolicità?
E’ necessario seguire un piccolo ma importante accorgimento –
risponde Micaela Pallini - il prodotto fatto in casa ha circa 40
gradi alcolici (1 litro di alcool più 1 litro d’acqua diluisce il
valore dell'alcool della metà, e considerando che nelle bucce una
parte di alcool rimane assorbita anche dopo la torchiatura,
arriviamo a 40 - 45 gradi alcolici). Ma se aggiungiamo 1,5 lt di
acqua per litro di alcool e il concentrato di circa tre limoni,
ovviamente non trattati, si riduce notevolmente il grado fino a 30°.
Infatti oltre alla parte di infuso di bucce di limone di Amalfi,
infuso che tutti fanno nella ricetta base, aggiungiamo un
ingrediente segreto tratto direttamente dalla buccia del limone,
ovvero gli oli essenziali di limone in forma ultraconcentrata. Come
si ottengono? Semplicemente spremendo la buccia di limone – prosegue
Micaela Pallini - in pratica si prendono delle belle bucce mature,
si mettono su un vetrino e si si strizzano con forza. Visivamente si
vede la goccia che esce, e questa goccia è “oro di limone”, ovvero
un ultraconcentrato di oli aromatici del limone.
In azienda Micaela raccoglie le gocce in un’ampolla. Un ingrediente
prezioso e decisamente costoso se si pensa che da un intero limone
se ne ottengono pochi millilitri. Ma è proprio questo che permette
di avere un liquore molto aromatico con un grado alcolico non troppo
alto. Da brava chimico Micaela ha inoltre studiato che si può
migliorare il prodotto diminuendo notevolmente i giorni di infusione
aiutando a mantenere il limoncello più stabile nel tempo.
Il problema della stabilità e della formazione dell’odioso collarino
tipico del prodotto casalingo purtroppo a casa non si può risolvere.
In azienda riusciamo a risolverlo con una omogenizzazione dell’olio
e di altri concentrati del limone che permettono di solubilizzare
gli oli del limone in gocce piccolissime che rimangono così
disciolte nel liquore.
D’altro canto l’industria qualche plus lo deve pur avere!
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Elisabetta Berrè
30.10.2005
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