Tra muri di pietra e aggraziate colonne, perfettamente conservati e
restaurati, i degustatori hanno potuto contare per una settimana
sulla collaborazione del direttore dell’ente consortile Mariano
Paladin e sull’assistenza della responsabile della promozione Lucia
Fabris, che si sono prodigati nel reperimento di oltre 640 campioni
di vino presso le aziende, associate e no, di tutta la
denominazione.
“Questo è stato un servizio che il Consorzio ha svolto
nell’interesse di tutti i produttori dei Colli Orientali –
sottolinea il presidente Pierluigi Comelli – ed è un modo in più per
far conoscere, oltreché i nostri vini, anche un gioiello poco noto
di Cividale come quello che ci ospita.
Ci auguriamo – conclude Comelli – che questa collaborazione continui
anche in futuro nell’interesse di tutti i viticoltori dei Colli
Orientali”. Un plauso alla perfetta accoglienza e al servizio
offerto dal Consorzio è venuto dai curatori della Guida Ernesto Gentili e Fabio RIzzari che hanno
rilevato, in un contesto produttivo piuttosto eterogeneo, punte di
eccellenza in particolare negli autoctoni, quali Picolit,
Schioppettino e Tocai Friulano.
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Consorzio Tutela Denominazione Origine Vini
“Colli Orientali del Friuli”
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