Questo è quanto pensano di realizzare gli operatori economici della zona, affiancati dal Comune in un coordinamento e di rilancio della zona turistica. Ma concretamente nella passata stagione le presenze sono aumentate sensibilmente, un dato avvalorato dagli analisti di settore, in presenza poi del cosiddetto turismo «mordi e fuggi» , caratteristico del comprensorio
collinare.Sono aumentate le presenze negli esercizi extralberghieri, un dato comune un po' a tutta la Toscana. I numerosi turisti hanno sì scelto gli alberghi ma la tendenza oggi è quella di avvalersi sempre di più degli agriturismo per vivere la zona collinare in maniera diversa, in libertà e più a contatto con la natura.
Il periodo di maggiore affluenza è senz'altro agosto, che assorbe il 45,50 per cento delle presenze annuali:
seguono maggio, giugno e settembre, anche se i turisti incominciano a giungere nella zona dal mese di aprile, con code che si prolungano nei mesi di ottobre e dicembre. Evidenti quindi i progressi di un settore che potrebbe essere trainante nell'economia per tutta la zona collinare, grazie alle bellezze naturali, le vie Cave, la storia etrusca e medievale, il vino e l'ottima cucina.
Ma occorre presentare la zona collinare con «pacchetti turistici» che tengano conto di un mercato articolato dove sempre di più conta l'imprenditorialità. Una scommessa aperta a tutti, che potrà essere affrontata e vinta mettendo insieme sinergie (pubbliche e private) in una zona già «abituata» al turismo, ma che ha bisogno di una fase di rilancio proiettato verso un'economia turistica e al passo con i tempi.
di Giancarlo Carletti
Fonte: LA NAZIONE |