Sotto i riflettori soprattutto l’Aglianico del Taburno, Doc dal 1986, vino di punta della provincia di Benevento e considerato ormai tra i migliori rossi italiani. Nei tre giorni del Salone partenopeo sarà protagonista nello spazio espositivo dell’Associazione Aglianico del Taburno presieduta da Libero Rillo.

A rappresentare la Doc campana ci saranno le 11 cantine che compongono l’associazione: Fattoria La Rivolta, Torre del Pagus, Fontanavecchia, Azienda agricola Torre Varano, Torre dei Chiusi, Serra degli Ilici, Azienda agricola Rillo Angelo, Cantine Iannella Antonio, Azienda agricola Ariano Agnese, Azienda agricola Il poggio di Carmine Fusco, Nifo Sarrapochiello.

Di colore rosso rubino, profumo gradevole e persistente con intensi sentori speziati di tabacco e chiodi di garofano, sapore asciutto e leggermente tannico che acquista morbidezza con l’invecchiamento rivelando aromi di marasca, vaniglia e pepe nero, l’Aglianico del Taburno è emblema del territorio sannita e di tutta la provincia di Benevento che è la più intensamente vitata della Campania con 11 mila ettari e una produzione di oltre 1 milione di ettolitri, 6 Doc e 2 Igt.

“L’associazione Aglianico del Taburno è nata da tre anni e ha lo scopo di promozionare il territorio e il suo vino. Siamo presenti a Vitigno Italia, perché l’autoctono non solo in Italia è la strada per il futuro ed l’unico modo per contrastare i grandi colossi internazionali e l’omologazione del gusto”.

I vini del beneventano saranno rappresentati a VitignoItalia anche da altre cantine. Hanno fino ad oggi prenotato il proprio spazio a VitignoItalia l’azienda vinicola Mustilli di Sant’Agata dei Goti, il Consorzio Agrario Cantina del Taburno, Terranova, Azienda Agricola Terre dei Briganti.

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