L'Aglianico del Taburno, Doc dal 1986,
vino di punta della provincia di Benevento e da anni considerato tra
i rossi italiani più interessanti, è in mostra con l'intento di
conquistare una maggiore notorietà, non solo attraverso i buyers
internazionali e nazionali, ma anche di rafforzare la sua presenza
sul non trascurabile mercato campano.
Nei tre giorni del salone partenopeo l'Aglianico sarà protagonista
nello spazio espositivo dell'associazione. A rappresentare la Doc
campana sono le aziende agricole: Torre Varano di D'Occhio Nicola,
Nifo Sarrapochiello Lorenzo, Fattoria La Rivolta, Terre d'Aglianico
di Rillo Angelo, Torre del Pagus di Rapuano Giovanni, Fontanavecchia
di Rillo Libero, Terre di Briganti, Il Poggio di Carmine Fusco,
Torre dei Chiusi di Pulcino Domenico, Serra degli Ilici, Ariano
Agnese e Cantine Iannella Antonio.
"Il nostro sodalizio - ha dichiarato Libero
Rillo, presidente dell'Associazione Aglianico del Taburno
- punta molto sulla tre giorni di Vitigno Italia, poiché vetrina
ideale per valorizzare e consolidare la Doc Taburno, per promuovere
il territorio anche dal punto di vista ambientale e, non ultimo,
richiamare l'attenzione sulla XXXII edizione di VinEstate, rassegna
dedicata all'Aglianico, in programma a Torrecuso nei primi giorni di
settembre prossimo".
L'Aglianico, dunque, il vitigno a bacca nera più diffuso in
Campania, alla ribalta nel salone partenopeo, anche per ribadire la
validità dell'autoctono come strada irrinunciabile per l'enologia
italiana, soprattutto per contrastare lo strapotere dei colossi
internazionali. |