Per l'occasione la
famiglia Bidoli offrirà in
degustazione i suoi vini doc delle Grave del Friuli, dai bianchi
Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Tocai,
ai rossi Merlot, Cabernet Sauvignon e
Refosco dal Peduncolo Rosso, oltre al prezioso
Ramandolo vinificato alla
vecchia maniera, come piaceva a Tite.
Dopo lunghe ricerche di una sede ideale in cui investire anni di
lavoro, la scelta dei fratelli Arrigo
(direttore generale ed enologo) e
Margherita (export manager), figli di
Tite e nipoti del fondatore
dell'azienda, il cavalier Alessandro Bidoli,
è caduta tre anni fa su questa vecchia fornace del 1890,
ristrutturata con minuziosa cura, salvaguardando parte del
patrimonio storico dell'antica costruzione.
Il risultato è una cantina moderna e tecnologicamente avanzata, ma
rispettosa delle tradizioni e dei valori tramandati per tre
generazioni, nella quale si vinificano oltre 10 mila quintali di uva
"con intransigenza e amore - sottolineano i fratelli
Margherita e Arrigo
-controllando scrupolosamente ogni singolo stadio, dalla
vinificazione all'imbottigliamento".
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