Incontro che unisce il
tema del trasporto a quello dell'enogastronomia: "Ristorazione
e Servizi a Bordo treno" il titolo, sotto analisi l'offerta
della qualità nel Bel Paese che senza dubbio può offrire molto di più al
riguardo: un wine bar per ogni mezzo di lungo tragitto su rotaia, forse,
come suggerisce Massobrio, o semplicità
e tipicità come indica Giorgio Calabrese.
Luogo ideale per degustare, viaggiatore singolo, le bottiglie a ridotto
volume di 0.375, il treno deve però saper offrire di più e meglio ai
sessanta convitati che possono occupare complessivamente i coperti dei due
turni nei viaggi a lunga percorrenza: i costi di gestione sono
ragguardevoli ma il piacere della degustazione è parte integrante di chi,
per lavoro o per diletto, percorre chilometri nelle diverse stagioni.
Pausa di distrazione e di benessere legato al piacere del cibo, giusto
rapporto qualità/prezzo: questi sono gli elementi, ta gli altri, emersi da
una recente indagine di mercato della
TMT-PRAGMA.
Piatti e vini commisurati ai luoghi, alle Regioni attraversate e alla
stagione: meno precotto e caratterizzazione spinta per le diverse realtà
territoriali. Bella dunque l'idea di realizzare un convegno su questo
tema: l'organizzazione è del
CIFI,
collegio degli ingegneri ferrroviari italiani, accompagnato per
l'occasione dall'Enoteca
del Piemonte, pronta a collaborare per un progetto che, a
mio avviso, dovrebbe consentire la valorizzare dei grandi vini, obiettivi
degli stranieri, ma anche (o forse soprattutto) delle realtà gastronomiche
ed enologiche misconosciute eppure valide, piccole e preziose insieme.
Molte volte sono giunte critiche alla qualità del servizio di ristorazione
sul treno: è davvero ora di uno scatto d'orgoglio (e d'investimenti) da
parte di chi coordina e gestisce un servizio essenziale attraverso
l'Italia. Il viaggio e l'assenza è non solo tema letterario; si aggancia,
molte volte, con la realtà: il ritorno, ora, sulle pagine delle notizie e
presto anche sul Forum.
|