L'avvio delle manifestazioni veronesi avverrà già a partire dal
giorno precedente, vale a dire sabato 11
febbraio, quando si terrà dalle 10 alle 13
nell'Auditorium del palazzo della Gran Guardia si terrà, un convegno
incentrato sui risultati dell'indagine "Valpolicella
DOC. un modello vincente".
Nell'edizione 2006, alla degustazione dell’Amarone
2002, millesimo immesso quest’anno in
commercio, si affiancherà la presentazione del
Valpolicella Ripasso,
che debutta come vera e propria menzione della
denominazione dopo l’accordo firmato dalle parti
coinvolte il 20 gennaio scorso. |
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A questo proposito, il
Consorzio per la Tutela dei vini Valpolicella, la
Società Allegrini s.s. e la
Masi Agricola S.p.A. hanno
raggiunto, grazie all’intervento della
Camera di Commercio di Verona, un accordo che definisce
la controversia inerente all’uso del termine “ripasso” e crea
sinergie nell’interesse dello sviluppo del vino veronese.
Per il Consorzio e la Allegrini il termine “ripasso”
indicava una tecnica usata dai produttori
di Valpolicella consistente nella rifermentazione del
vino sulle vinacce residue a seguito della produzione del Recioto.
Per Masi “Ripasso” era, invece, un proprio
marchio esclusivo validamente registrato sia in Italia
che a livello internazionale.
L’accordo prevede la cessione dei marchi registrati da Masi
“Ripasso” e “vini di Ripasso” in Italia e all’estero alla Camera di
Commercio di Verona, che potrà anche divenire titolare di un marchio
collettivo “Valpolicella Ripasso”, da cedere in licenza a tutti i
produttori della Valpolicella che rispetteranno il relativo
disciplinare.
Il Consorzio richiederà alla competente autorità di inserire il
Ripasso nel disciplinare del Valpolicella, anche con l’obiettivo, da
perseguire in sede comunitaria, di ottenere il riconoscimento di
Ripasso come menzione tradizionale, come avvenuto per l’Amarone e il
Recioto. Masi continuerà ad utilizzare i marchi ceduti, fino al
2012, per i propri vini fino ad oggi contraddistinti con tale
marchio.
E' questa la terza edizione della
manifestazione veronese e nei precedenti appuntamenti si
è sempre riscontrato un grande successo di pubblico ed un grande
interesse per un vino di grande fascino. L’iniziativa del 2004 era
orientata ad esaltare le peculiarità dell’Amarone quale vino
espressione del territorio e non del metodo dell’appassimento. Con
questo obiettivo era stata organizzata la degustazione di alcuni
Amarone provenienti dalle diverse aree produttive, “raccontata” da
alcuni giornalisti, che aveva messo in evidenza quanto l’Amarone sia
un vino di territorio e non un vino “di stile”.
Per l’edizione del 2005 il Consorzio, anche alla luce della
congiuntura economica, aveva ritenuto utile acquisire degli
strumenti di riflessione sulla percezione dell’Amarone attraverso
un’indagine dal titolo “Amarone: come ci
vediamo, come ci vedono”, commissionata alla GPF &
Associati di Milano e all'Osservatorio di Renato Mannheimer, dalla
quale è emerso il vissuto dell’Amarone sia dei produttori (“dal di
dentro”), sia degli esperti di settore (“dal di fuori” più prossimo)
quali giornalisti, distributori, enotecari e ristoratori.
I risultati sono stati di grande interesse considerato che l’Amarone,
tra i più importanti vini a livello internazionale, si presta come
osservatorio generale per l’analisi delle evoluzioni del mercato e
dei gusti dei consumatori.
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