12.11.2001 | Vino e dintorni

Il vino settore trainante dell’economia

Nonostante il mercato vitivinicolo soffra la situazione economica internazionale, il bilancio della Cantina Produttori di Cormòns si è chiuso nell’anno 2000 con un segno estremamente positivo.

Il fatturato è cresciuto, rispetto all’anno precedente, del 16 per cento raggiungendo i 20 miliardi di lire a conferma che la cooperativa cormonese è una consolidata realtà economica non solo del centro collinare ma anche dell’intera provincia. Una realtà che oltre a fornire un reddito a duecento famiglie di piccoli agricoltori, dà lavoro a una sessantina di persone tra dipendenti e rappresentanti.
Sono state prodotte due milioni e mezzo di bottiglie, di cui mezzo milione di vini spumanti e frizzanti. L’80 per cento del prodotto è stato collocato sul mercato italiano, il 20 per cento all’estero con la Germania, Svizzera e Austria che si confermano i Paesi dove è più alto l’export, mentre richieste in aumento arrivano dalla Spagna. Presenze sono poi anche in Giappone, Sud Africa e Brasile, mentre la Cantina Produttori guarda con interesse al mercato statunitense dove sono in cantiere alcune iniziative. Il vino più gettonato è il Pinot grigio, ma si difende molto bene anche il Tocai che, grazie anche al gran parlare che si fa attorno a questo vino, sta acquisendo fette importanti di mercato.
Ha raggiunto punte record anche la vendemmia 2001 con oltre 44 mila quintali di uve conferite nell’impianto di via Vino della Pace dai duecento soci che coltivano oltre 400 ettari tutti in zone doc. Sono dati che confermano come la cooperativa cormonese ormai copra quasi il 25 per cento della produzione doc della provincia. Per la stragrande maggioranza si tratta di vini bianchi, anche perché la Cantina Produttori ha puntato verso questa qualità di vini ritenendo, soprattutto per il Collio, la più pregiata.
La Cantina Produttori guarda al futuro dove non mancano segnali di difficoltà del mercato la Lufthansa, infatti, per la crisi dell’intero settore, ha tagliato le commesse che intendeva stipulare con varie aziende viticole europee tra cui in lista c’era anche la cooperativa cormonese.

FONTE: IL PICCOLO DI TRIESTE

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