"La Russia è un mercato in forte espansione –
spiega Aldo Di Marco,
responsabile commerciale delle Cantine – e il consumo di vino è
destinato ad incrementarsi e estendersi a nuove fasce della
popolazione, soprattutto a Mosca e San Pietroburgo, dove la classe
media emergente è alla ricerca, sempre più spesso, di produzioni
made in Italy".
I vini della famiglia Di Marco, che saranno commercializzati
attraverso il canale Ho.re.ca e la vendita porta a porta, sono
entrambi in una selezione denominata oro. "Il programma di Sapori
Italiani – sottolinea Aldo Di Marco – interessa 56 vini, 2 per
ciascuna azienda coinvolta: di questi metà fanno parte della carta
argento, gli altri di quella oro. Il piano – conclude – prevede, per
il primo anno, un fatturato complessivo di
8 milioni di euro con 15.000 bottiglie vendute per ciascuna
tipologia".
Su una popolazione di oltre 145 milioni di abitanti si calcola che,
attualmente, circa il 20% dei russi abbia ormai un reddito
paragonabile a quello degli occidentali e quindi modelli di consumo
piuttosto simili, a partire proprio dal vino, il cui acquisto
rappresenta molto spesso un segno di distinzione.
Negli ultimi 10-15 anni le aree russe a vigneto si sono ridotte in
maniera costante e al momento sono 3 volte in meno rispetto agli
anni ‘80. Vista la situazione molte società hanno deciso di
importare il vino da altri Paesi e di imbottigliarlo poi in loco.
Oggi l’Italia occupa il quarto posto tra i fornitori di vino, dietro
a Moldavia, Francia e Georgia. Nel 2003 il nostro Paese ha esportato
vini e spumanti per 280 milioni di euro, con un incremento – secondo
i dati della Federazione Russa - di circa il 25% sul 2002. Le
previsioni indicano forti margini di incremento per l’attuale quota
di mercato che è inferiore al 5%, contro il 50% della Moldavia e il
17% della Francia.
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