In questa marina, “Dunni mai si mori!” (dove mai si muore), come
ripeteva una vecchia canzone siciliana, Graziella e Diego, da sei
anni, nella stagione estiva, propongono piatti della tradizione
culinaria trapanese.
Mangiare al ristorante Posidonia è un rito, perché ci si immerge in
un’atmosfera d’altri tempi, accompagnata dai suoni delle varie
lingue europee, dei numerosi turisti stranieri che affollano il
locale. Per iniziare, si consiglia di scegliere le “sarde allinguate”,
o le “bruschette fantasia“, se poi si vuole assaporare i profumi
intensi della cucina locale, si può scegliere la “caponata di
melanzane” o la “peperonata all’agro dolce”.
Per i primi c’è l’imbarazzo della scelta. Dai deliziosi “spaghetti
ai ricci di mare” (così buoni non si trovano da nessuna parte!),
alle “busiate posidonia”, pasta fresca con pesce spada e melanzane,
ai “ravioli ripieni di pesce”, conditi con una delicata crema di
limone, ai “bucatini con le sarde”, del Golfo di Castellammare.
Da non dimenticare, il “risotto ai frutti di mare” e il “couscous di
pesce”, piatto arabo, importato nel trapanese e personalizzato con
il pesce locale. I secondi vanno scelti sulla base del pesce
disponibile. Dalla “grigliata di pesce misto”, saraghi, orate e
spigole di mare, alla gustosa “frittura di paranza”, non escludendo
gli “involtini di pesce spada”, le “cozze pepate” o i freschissimi
“tonnetti all’agro dolce”, il tutto innaffiato dalla selezione di
vini siciliani che Graziella e Diego propongono.
Un pasto del genere è d’obbligo concluderlo con i dessert della
superba tradizione pasticcera siciliana: cassata siciliana; dolci di
mandorla e semifreddi. Buono il rapporto qualità prezzo, per un menù
completo si spende dai 25 ai 30 euro, vini esclusi.
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totemgaio - pierotolo |