L’economia
vitivinicola del Trentino è una realtà in ascesa ed è per questo che
28 aziende e 10 distillerie si sono riunite
nelle regali sale Partenope e Colonna dell’Hotel Excelsior di Napoli
per diffondere le etichette di ben 58 vini e 10 grappe d’Eccellenza.
In Trentino si producono 909.000 ettolitri
di vino, pari all’ 1.7% della produzione nazionale, e di
questi 699.296 hl (il 77% della produzione) sono prodotti a D.O.C.
(il 4,2% della produzione D.O.C. nazionale) e 328.592 hl a I.G.T.
Una produzione enologica di eccellenza basata però soprattutto sull’uva
bianca dove, tra le finissime bollicine dell’ampio e
fragrante Trento D.O.C., che fa della regione uno dei centri più
apprezzati della spumantistica nazionale, a farla da padrone è il
sottile e personalissimo Trentino D.O.C.
Müller Thurgau, che nasce dall'omonimo vitigno allevato
in alta collina e in montagna dove sono presenti in prevalenza i
terreni porfirici.
Enotecari, sommelier, appassionati e curiosi hanno potuto inoltre
degustare formaggi erborinati bagnandoli con vini santi, promettenti
e dolci “indigeni” del Trentino dal colore giallo ambra e dal gusto
morbido, e concludere la serata abbinando i migliori cioccolati
italiani con le aromatiche ed eleganti grappe trentine, limpidi
distillati di un tesoro da 39 milioni di euro.
I VINI DEGUSTATI (a
cura di Mariano Valente) |
TRENTO D.O.C.
Ferrari F.lli Lunelli, Giulio Ferrari, Riserva del
Fondatore 1996: è certamente il miglior Trento d.o.c.
assaggiato; è innanzitutto quello con i profumi più
sviluppati e netti (intense note fruttate); al gusto
presenta una rara complessità ed armonia.
Ferrari F.lli Lunelli, Ferrari Perlè 2001: sentori
floreali; al gusto si avvertono note fruttate, è molto
elegante e piacevole.
Abate Nero, Riserva Cuvée dell’Abate 1999: gusto
morbido; ben equilibrato nella struttura; si discosta
dai normali brut che risultano, di norma, più secchi.
Cavit, Riserva Altemasi Graal 1996: profumi non troppo
netti; non impegnativo e godibile al gusto. Dorigati
-Metius, Methius Riserva 1999: l’elevato contenuto di
anidride carbonica ne limita la godibilità. |
VINI BIANCHI
Cesconi, Olivar 2004: è il vino bianco che abbiamo
preferito; netti profumi floreali e molto originale al
gusto in cui si combinano note dolci e sapide su una
giusta acidità. Cesconi, Chardonnay 2004: poco
sviluppato all’olfatto, ha un gusto non complesso ma
armonioso e molto piacevole. |
VINI DOLCI
Endrizzi, Masetto Dulcis 2003: è il vino dolce che
abbiamo preferito; ottenuto dall’unione di Traminer e
Chardonnay, si rivela intenso all’olfatto, con note di
datteri e fichi secchi; al gusto presenta una notevole
dolcezza, è denso e mediamente persistente.
Poli Giovanni, Vino Santo 1999: frutta stramatura al
naso; gusto mielato con richiami ai datteri secchi.
Istituto Agrario San Michele, Prepositura 2004: ideale
come vino da meditazione, ha notevole dolcezza e media
consistenza.
Cantina Toblino, Vino Santo 1996: se all’olfatto non
risulta particolarmente sviluppato, in bocca rivela un
netto sapore di castagna e miele. Molto godibile.
Pisoni, Vino Santo 1996: sentori non ben definiti e, al
gusto, predominanza della componente alcolica. |
Mario Vella
Campaniasuweb.it |