22.02.2006 | Vino e dintorni

Il Trentino in un bicchiere

Per una sera i sapori forti e decisi dell’Aglianico e del Taurasi hanno lasciato il posto ai tannini più delicati e fruttati del Marzemino e del Teroldego rotaliano, mentre le pregiate uve irpine dei bianchi e vivaci Fiano e Greco di Tufo si sono messe da parte per dare spazio alle fredde e resistenti viti dolomitiche.

L’economia vitivinicola del Trentino è una realtà in ascesa ed è per questo che 28 aziende e 10 distillerie si sono riunite nelle regali sale Partenope e Colonna dell’Hotel Excelsior di Napoli per diffondere le etichette di ben 58 vini e 10 grappe d’Eccellenza.

In Trentino si producono 909.000 ettolitri di vino, pari all’ 1.7% della produzione nazionale, e di questi 699.296 hl (il 77% della produzione) sono prodotti a D.O.C. (il 4,2% della produzione D.O.C. nazionale) e 328.592 hl a I.G.T.

Una produzione enologica di eccellenza basata però soprattutto sull’uva bianca dove, tra le finissime bollicine dell’ampio e fragrante Trento D.O.C., che fa della regione uno dei centri più apprezzati della spumantistica nazionale, a farla da padrone è il sottile e personalissimo Trentino D.O.C. Müller Thurgau, che nasce dall'omonimo vitigno allevato in alta collina e in montagna dove sono presenti in prevalenza i terreni porfirici.

Enotecari, sommelier, appassionati e curiosi hanno potuto inoltre degustare formaggi erborinati bagnandoli con vini santi, promettenti e dolci “indigeni” del Trentino dal colore giallo ambra e dal gusto morbido, e concludere la serata abbinando i migliori cioccolati italiani con le aromatiche ed eleganti grappe trentine, limpidi distillati di un tesoro da 39 milioni di euro.

I VINI DEGUSTATI (a cura di Mariano Valente)
TRENTO D.O.C.
Ferrari F.lli Lunelli, Giulio Ferrari, Riserva del Fondatore 1996: è certamente il miglior Trento d.o.c. assaggiato; è innanzitutto quello con i profumi più sviluppati e netti (intense note fruttate); al gusto presenta una rara complessità ed armonia.

Ferrari F.lli Lunelli, Ferrari Perlè 2001: sentori floreali; al gusto si avvertono note fruttate, è molto elegante e piacevole.

Abate Nero, Riserva Cuvée dell’Abate 1999: gusto morbido; ben equilibrato nella struttura; si discosta dai normali brut che risultano, di norma, più secchi.
Cavit, Riserva Altemasi Graal 1996: profumi non troppo netti; non impegnativo e godibile al gusto. Dorigati -Metius, Methius Riserva 1999: l’elevato contenuto di anidride carbonica ne limita la godibilità.
VINI BIANCHI
Cesconi, Olivar 2004: è il vino bianco che abbiamo preferito; netti profumi floreali e molto originale al gusto in cui si combinano note dolci e sapide su una giusta acidità. Cesconi, Chardonnay 2004: poco sviluppato all’olfatto, ha un gusto non complesso ma armonioso e molto piacevole.
VINI DOLCI
Endrizzi, Masetto Dulcis 2003: è il vino dolce che abbiamo preferito; ottenuto dall’unione di Traminer e Chardonnay, si rivela intenso all’olfatto, con note di datteri e fichi secchi; al gusto presenta una notevole dolcezza, è denso e mediamente persistente.

Poli Giovanni, Vino Santo 1999: frutta stramatura al naso; gusto mielato con richiami ai datteri secchi.
Istituto Agrario San Michele, Prepositura 2004: ideale come vino da meditazione, ha notevole dolcezza e media consistenza.

Cantina Toblino, Vino Santo 1996: se all’olfatto non risulta particolarmente sviluppato, in bocca rivela un netto sapore di castagna e miele. Molto godibile.
Pisoni, Vino Santo 1996: sentori non ben definiti e, al gusto, predominanza della componente alcolica.

Mario Vella
Campaniasuweb.it

px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?