15.12.2006 | Itinerari del Gusto

Il Tour Classic Malt Selection

Ad Agrigento la tappa conclusiva, con degustazione guidata di sei whisky che compongono la serie dei Classic Malts of Scotland. La Diageo, multinazionale inglese leader mondiale nella produzione e distribuzione di spiriti e proprietaria di ben 44 distillerie in Scozia, ha finanziato il tour “Classic Malt Selection” per far conoscere al pubblico di appassionati e non, la serie Classic Malts of Scotland ed anche per far comprendere meglio l’uso proprio ed intelligente degli alcolici in generale e del Whisky in particolare.

Il tour partito da Torino, città dove ha sede in Italia la Diageo, ha toccato le città di Milano, Trento, Schio, Treviso, Bologna, Firenze, Pistoia, Prato, Roma, Chieti, Martina Franca, Bari, Alberobello, Napoli, Catania, Siracusa, Ragusa ed Agrigento. Tutte queste città sono state tappe del tour perché in esse sono presenti rinomate enoteche nelle quali si commercializzano i sei Classic Malts of Scotland. Nella città di Agrigento l’enoteca “CORONA” di Salvatore Messina è una di queste.

Le sei etichette che appartengono al Classic Malts sono: il “Glenkinchie” della regione The Lowands, il “Dalwhinnie” della regione The Highlands, il “Cragganmore” della regione Speyside Eastern Highlands, ”l’Oban” della regione Coastal West Highlands, il “Talisker” della regione Isle of Skye, il “Lagavulin” della regione Isle of Islay furono lanciate nel 1989 con l’intenzione di offrire una prestigiosa selezione di whisky di malto proveniente da ciascuna di queste sei regioni scozzesi ognuna delle quali ha un proprio clima, una propria cultura ed un proprio metodo di produzione che esprimono nei loro whisky un gusto ed una complessità aromatica propria della zona nelle quali sono prodotti.

Il 6 dicembre il tour ha fatto tappa ad Agrigento e qui è stato accolto da numerosi appassionati di questa bevanda alcolica che con grande entusiasmo hanno potuto partecipare alle due degustazioni guidate dalla Sig.ra Ottavia Costanza, Ambassador (il sommelier del whisky) della Diageo, dentro un caratteristico pulman inglese d’epoca trasformato all’interno per l’occorrenza come un pub.

Prima della degustazione vera e propria sono stati fatti sentire, racchiusi in boccettine di vetro, alcuni degli aromi che danno il profumo ed il gusto al Whisky tra questi: la crusca che lo rende maltato, o le albicocche secche che lo rendono fruttato, o il cuoio che lo rende pungente o il cioccolato che lo rende legnoso, o la lavanda che lo rende fragrante.

Giunti alla degustazione vera e propria i partecipanti sono stati guidati alla valutazione del contenuto del bicchiere ed è stato spiegato loro che tre sono le fasi tipiche per gustare appieno il distillato: l’esame visivo, quello olfattivo e quello gustativo. Nel primo viene valutato il colore, la trasparenza e la limpidezza. Nel secondo si cerca di evidenziare eventuali difetti od odori negativi per poi valutare l’intensità e la qualità dei profumi, da questo esame si passa alla descrizione;i profumi che esprime un distillato possono essere descritti in famiglie omogenee e quindi avremo senzazioni floreali, fruttate, erbacee, vegetali, aromatiche, speziate, tostate, legnose, torbate ecc.

Infine si passa alla prova del gusto che si basa sulle sensazioni dei sapori presenti sulla lingua come ad esempio dolce, acido, salato o amaro. In questa ultima prova è compresa la persistenza gustativa, cioè quanto a lungo permangono le sensazioni retronasali che ampliano e prolungano le sfumature gustative. Una lezione di gusto di tutto rispetto nella quale oltre a conoscere la storia di ogni singola distilleria e di come si produce un single malt si è scoperto anche come questi si possono abbinare a molti piatti della cucina internazionale.

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Nino Reginella

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