18.09.2003 | Vino e dintorni

Vino: un' annata di qualità

Responso non definitivo, ma i produttori sono ottimisti. Un estate calda, come non si era visto mai, tre mesi di caldo intenso che ha messo a dura prova l’agricoltura. Le preoccupazioni dei coltivatori si sono alternate agli echi allarmistici dei canali dei mass media che parlavano di meno raccolta e di un conseguente aumento dei prezzi. In generale è vero che l’agricoltura questa estate ha subito in diverse zone di Italia un duro colpo.

Per il vino, invece, è ancora presto per azzardare conclusioni precise, occorre mantenere cautela. Le prime previsioni al momento dei primi caldi erano piuttosto euforiche, poi per molti produttori il morale è calato col perdurare della siccità in quella che secondo alcuni è l’anno più scarso degli ultimi 45 anni. Anche l’annata 2003 sarà caratterizzata dalla solita macchia di leopardo, termine usato per indicare gli alti e bassi della qualità del vigneto Italia. Ad ogni modo, non potendo generalizzare, parliamo direttamente con qualche personaggio del mondo del vino per capire esattamente cosa è successo, tenendo presente che queste mini interviste si sono svolte nei primi giorni di settembre e quindi tutto può ancora cambiare.

"L’acqua degli ultimi giorni ci ha permesso di avere dei grappoli davvero buoni" - spiega, con il suo inconfondibile accento Toscano Giuseppe Sala, dell’azienda rivelazione I Selvatici di Montevarchi -. “Abbiamo solo effettuato un pò di irrigazioni di soccorso nei periodi di
maggior caldo dove veramente ci siamo spaventati un po’ tutti, ma i problemi reali quest’anno li hanno in Chianti dove le uve sono grinzose mentre alcune grandinate hanno colpito a tratti diversi appezzamenti di terreno”.

"Su alcune uve siamo in anticipo di 20 giorni - afferma Maurizio Marino dell’azienda astigiana Beppe Marino, famosa per l’eccellenza dei suoi moscati - siamo stati costretti a vendemmiare la mattina presto, sospendere nelle ore più calde per riprendere subito dopo al calar del sole. La resa nel vigneto è un po’ bassa – continua Maurizio- e a ciò si aggiungono le lavorazioni di cantina che causano un ulteriore perdita nella quantità.

Abbiamo uve dalla polpa densa e bucce che hanno la tendenza a trattenere liquido. Comunque, con qualche ritocco ai valori dell’acidità avremo una qualità molto alta. Per il resto del Piemonte non abbiamo ancora notizie precise – continua-,

sappiamo di alcune grandinate con danneggiamenti più o meno lievi e per quel che riguarda le Langhe ancora si aspetta, o meglio, si prega, perché in questi momenti è la natura che decide" conclude sorridendo.

Passiamo in Romagna e sentiamo la voce di Paolo Cassetta leader di una delle aziende romagnole conosciute per l’impegno e la passione: la Ca’lunga.

"La siccità ha causato il problema principale, ma noi godiamo di terreni fortunati. Abbiamo sviluppato una potatura per ottenere una bassa produzione con un successivo leggero diradamento, in modo da ottenere una maggiore qualità

ed ovviare al problema “caldo”, che abbiamo affrontato anche con l’irrigazione di soccorso nei momenti più duri”. La siccità - continua Cassetta- ha causato parecchi problemi ad alcuni produttori della zona dell’imolese, dove molte uve si sono bruciate letteralmente".

Più tranquillità nelle parole di Valeria Missiroli responsabile dell’omonima azienda di Cusercoli, nelle colline forlivesi. "Nessuna irrigazione, ho preferito puntare sulla qualità anche se già dalle dimensioni dei grappoli, più piccoli rispetto gli anni passati, si presume una quantità inferiore. Da queste parti - prosegue Missiroli-, abbiamo visto qualche grandinata ma a quanto pare non ha portato danni gravi".

"Anche da noi la siccità ci ha costretto ad anticipare la vendemmia di alcune uve di una decina di giorni - spiega Stefano Camporesi, appassionato cantiniere dell’azienda Ca’rossa di Bertinoro.

In base ai nostri calcoli – conclude- la quantità subirà un calo del 40 % circa, ma la qualità ci darà sicuramente delle buone soddisfazioni. Dalle nostre parti c’è stata qualche grandinata ma, dalle prime voci, pare che non si siano lamentati danni particolarmente rilevanti".

Fabio Magnani, Giornalista enoico
fabiomag@linknet.it - autore del libro
Vini dal Cile Viaggio tra i profumi dei vigneti andini -
Edizioni Delmònt, Ravenna Marzo 2002

 

Tutti gli articoli di questa rubrica su
 
px
px
px
px
px
Web agencyneikos
Entra in MyVinit Chiudi
Email
Password
Mantieni aperta la connessione.
Non sei ancora registrato?