Nel corso dell'evento,
infatti, si sono tenuti interessanti momenti dove gli intervenuti hanno
potuto scambiarsi opinioni legate al gusto e alle emozioni del vino. I
diversi appuntamenti con le aziende del territorio romagnolo sono stati
fondamentali anche per far comprendere più da vicino, la realtà del
territorio a chi romagnolo non è. I professionisti hanno incontrato i
produttori delle strade del vino di Romagna,
assaggiando e disquisendo con gli stessi sulle potenzialità della terra
del "passator cortese". Non solo.
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Il congresso dei Sommelier
ha dato anche l'opportunità di partecipare a mostre legate ai
prodotti tipici del territorio dove, produttori della regione Emilia
- Romagna assieme ai consorzi hanno presentato i loro prodotti in
una kermesse di degustazioni |
libere,
tenutesi all'interno del magazzino del sale di Cervia. |
Sempre nello stesso
ambiente si potevano " sbirciare" le dimostrazioni degli artigiani che
presentavano gli antichi mestieri, ma il passato lo si poteva rivisitare
anche attraverso il percorso intitolato "Vini e
menù della storia": un singolare viaggio che ripercorreva gli
abbinamenti cibo -vino attraverso una preziosa raccolta di menù che
partiva dai primi dell'Ottocento.
Momenti di estrema attenzione al seminario dedicato a "L'olio
d'oliva delle colline di Romagna", così come ha catturato
l'attenzione l'incontro consacrato al formaggio
di fossa, prima ancora di quello dedicato al
miele. Ai tre simposi sono intervenuti
personaggi di importanza primaria nei rispettivi settori.
I giorni della manifestazione hanno contenuto un programma che intrecciava
cibo, vino e arte. Le visite alle grotte tufacee
di Santarcangelo, alla biblioteca
Malatestiana di Cesena, al museo
internazionale di Faenza come le visite ai melanconici borghi
di Brisighella e
Bertinoro, assieme ai sopralluoghi alla scoperta dei tesori
della città di Ravenna, hanno
impreziosito il piacevole avvenimento annuale.
Si sono visti,
inoltre, momenti di apprensione dove il respiro rimaneva sospeso
nella tensione che avvolgeva l'aria durante la prova finale del
concorso miglior sommelier d'Italia 2003.
La battaglia è stata dura e molto agguerrita. I migliori
professionisti della penisola si sono scontrati sulla base di
verifiche che comprendevano: prove di accoglienza in lingua
straniera, degustazioni bendate, riconoscimenti di bevande
alcoliche, correzione di una |
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carta
vini, prove di decantazione e, "dulcis in fundo", valutazioni dello
stile, della classe e dell'eleganza con cui si svolgevano le prove
stesse. |
La giuria dopo le
opportune valutazioni ha consegnato il primo premio a
Savino Angioletti
Sommelier del ristorante "Il bottegone del vino"
di Lugano. Al concorrente è stata consegnata una
"scultura" dall' aspetto di jeroboam della Berlucchi
ed un assegno di 5000 euro firmato dalla stessa azienda spumantistica,
tradizionale sponsor del concorso.
Soddisfazione per il vincitore del secondo premio - ex equo con il
lombardo Luigi Perazzo -, il
ventiduenne Luca Gardini di Cervia - già miglior sommelier della Romagna e
vincitore di altri importanti concorsi-, amato dal pubblico per la sua
modestia e impegno e per il piacevole modo di proporsi… proprio come
farebbe un romagnolo DOC.
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