Un clima dolcissimo ci
avvolgerebbe, e nei nostri polmoni entrerebbe un aria profumata dalle
centinaia di erbe aromatiche che là nascono spontanee. La gente è cordiale
e accogliente, e il tempo è rallentato, scandito dalle onde del mare.
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A quel punto ci
renderemmo conto che saremmo in Croazia, e più precisamente
in Dalmazia, nella città di Spalato,
amatissima dall’imperatore Diocleziano. |
Ci troviamo nell’unica
zona sub – tropicale d’Europa, dove la protezione delle Alpi Dinariche, a
nord, fa sì che la temperatura non scenda mai sotto i 13°.
E così le piante fruttificano due volte l’anno… Cerchiamo di scoprire la
cucina di questo paese con Maja Rogulich, dalmata, esperta di
cucina. “I nostri – ci dice – sono tutti piatti unici, basati sui prodotti
che la natura ci offre: prevalentemente frutta, verdura ed ortaggi. È
difficile infatti trovare nella cucina tradizionale dalmata preparazioni
dove questi ingredienti non la facciano da padrone.
È il caso dei
punjene paprike: peperoni
ripieni di carne e riso, oppure di patate tagliate a dadini passate
precedentemente al forno con aromi. |
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Il tutto viene pressato
all’interno del peperone, che verrà poi spaccato in due e ricoperto da una
colata di formaggio fuso. Un altro piatto che merita di essere ricordato:
le sarme, a base di cavoli cappucci
scavati al loro interno e trattati in salamoia per due settimane, per
essere poi tritati ed essere uniti poi ad una miscela di carne, riso e
aromi, avvolti nella stessa foglia del cavolo.
Questo verrà passato in padella con l’aggiunta di acqua e di ciò che
rimane del trito dello stesso ortaggio, e condito con la vegeta, un
liofilizzato di verdure misto a sale integrale, che da noi è un condimento
usatissimo (in Italia ancora non esiste). I nostri nonni non facevano uso
di pasta, eccetto riso e gnocchi, quasi sempre accompagnati da pochi
piatti a base di carne e a molti di pesce.
Poi c’è la pasticada: un girello di
carne precedentemente immerso ( per un giorno intero) in una soluzione
composta da vino, spezie uva e mandorle, e presentato nel piatto con un
contorno di gnocchi conditi con lo stesso liquido usato all’inizio.
Sono famosi anche i
cevapcici, una sorta di rotolini
grandi quanto un dito composto da tre tipi di carne macinata(
impastata con aglio, aromi e vino), cotti in graticola o rosolati su
piastra: forse l’unica preparazione a base esclusiva di carne. |
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Lungo le strade vengono
mangiati con le lepinja (pane caratteristico), con l’aggiunta di cipolla
ed haivar ( una salsa rossa a base di melanzane)”. E per ciò che riguarda
il pesce? “C’è l’imbarazzo della scelta. Il pesce viene preparato in
centinaia di modi, spesso insaporito con verdure ed ortaggi. Vale la pena
menzionare i prstaci ( tra l’altro
considerati afrodisiaci): sono molluschi dentro lunghe conchiglie marroni
che crescono solo all’interno di rocce di granito ad un certo livello
sotto il mare, generalmente preparati alla marinara.
Anche le musule e le lignje sono
particolari: le prime sono conchiglie da roccia cotte in graticola, e
vanno “bevute” con l’acqua di mare ancora all’interno; le seconde sono una
specie di calamari con le ali, cotti in graticola e successivamente con
olio e il nero del calamaro stesso”. Non dimentichiamoci del condimento
olio, preparato in modo particolare…” Sì, infatti: le olive (dopo la
raccolta, che generalmente avviene in novembre) vengono poste in barili di
legno ed immerse nel mare da 2 – 3 giorni fino ad un mese, e poi
frantoiate, per poi ottenere un prodotto morbido e particolare.
L’olio così ottenuto è ancora oggi conservato in casse di granito”: e i
dolci? “le palacinke che ricordano le
crepes cui viene aggiunto marmellata di maraschino, arrotolate e cosparse
di zucchero. E lo strudel, quello
vero: la sfoglia viene ancora tirata a mano e ripiegata su se stessa 25
volte, e poi riempita con un impasto di mele, mandorle, noci, pinoli,
spruzzata con succo di arancio e cotta al forno a fuoco lento.
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È piacevole
accompagnare a queste bevande come il succo
di sambuco, rinfrescante e dissetante, oppure terminare
il pasto con la slivovica, il
nostro distillato di prugne, o il
maraschino, che come tutti sanno è un |
distillato originario della Dalmazia. |
Fabio Magnani
fabioamg@linknet.it |