Molti i personaggi locali
del mondo del vino che sono intervenuti alla manifestazione, voluta dalle
condotte
Slow Food di Forlì, Modena e Reggio
Emilia, hanno espresso pareri interessanti per quanto discordi tra loro e
che hanno dato modo di riflettere sulla situazione vinicola in Romagna.
Molti sono stati i miglioramenti che la Romagna ha raggiunto negli ultimi
anni.
Diversi produttori si sono impegnati per portare delle migliorie, non
pochi gli enologi che sono intervenuti sulle produzioni romagnole e gli
investimenti di immagine sono stati molti. Di conseguenza anche i premi
tanto ambiti, per quanto discussi, delle guide sono arrivati.
Il
Gambero Rosso quest'anno ha
consegnato i due bicchieri rossi come i tre bicchieri a diverse aziende
delle colline romagnole, senza dimenticarci della guida dell'associazione
italiana sommelier che ha contribuito a premiare ulteriormente i più
meritevoli. Grandi risultati e sicurezze che fanno pensare - ed in questo
caso tutti gli esperti erano d'accordo - che la romagna potrebbe diventare
una regione importante nel panorama vinicolo nazionale.
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Forse la vicinanza con
la Toscana, che un po' ha insegnato tramite l'opera di enologi che
hanno trasferito il loro genio, forse il
vitigno Sangiovese che accomuna e la differenza di prezzo
- quelli romagnoli costano molto meno rispetto ai toscani - hanno
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creato un
rimbalzo di interesse per questi vini. Fino a non poco tempo fa, era
facile sentir dire che la Romagna non era vocata per la produzione
di vini di qualità così come non lo era nemmeno la vicina Emilia
riconosciuta solo per il Lambrusco. Argomenti, oggi, non più attuali
grazie ai risultati ottenuti con i forti miglioramenti in vigna ed
in cantina. |
La vitivinicoltura
emiliano - romagnola è una realtà nel panorama nazionale che sta dando i
suoi frutti e la vetrina del gambero rosso è stata un momento utile per
verificare questo cambiamento. Il miglioramento c'è e si vede, così come
si notano, però, piccole incongruenze. Ci sono produttori che spacciano
merlot e cabernet per vini autoctoni, altri propongono sangiovese in
purezza "immerlottiti" accennando all'originalità del sangiovese stesso.
Assaggiando i prodotti di alcune aziende si notano molte similitudini
nelle caratteristiche organolettiche, in alcuni si notano addirittura le
stesse imprecisioni olfattive. Altre aziende, invece, riescono a mantenere
delle caratteristiche proprie, e paradossalmente sono proprio quelle
aziende che non si possono permettere l'enologo famoso o, comunque, hanno
scelto una strada diversa.
Se pensiamo a come erano le produzione romagnole è evidente che si sono
fatti passi da gigante, ma attenzione, perché il rischio ora è di perdere
originalità. Vini sempre migliori. Ma attenti a non dimenticare chi
siete...
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